Il titolare di pubblico esercizio può occupare il suolo che non sia prossimo (50 metri di distanza) al proprio esercizio per la somministrazione? Si richiede l'autorizzazione e relativa concessione come se si trattasse di commercio sulle aree pubbliche o la somministrazione può essere considerata come connessa all'attività svolta nel locale anche se non attiguo?
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Il titolare di pubblico esercizio può occupare il suolo che non sia prossimo (50 metri di distanza) al proprio esercizio per la somministrazione? Si richiede l'autorizzazione e relativa concessione come se si trattasse di commercio sulle aree pubbliche o la somministrazione può essere considerata come connessa all'attività svolta nel locale anche se non attiguo?
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Salve.
La questione dipende tutta dalla REGOLAMENTAZIONE LOCALE.
Vi sono esempi di regolamentazioni (io stesso predisposi una ordinanza nel 2005 che trovi qui: http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=18995.0 e che allego) che prevedono la possibilità di occupare anche non fronte-esercizio ma ad una distanza predefinita e ragionevole, anche al fine di evitare disparità di trattamento fra chi ha una zona occupabile e chi, per motivi di viabilità, traffico, elementi di arredo (panchine, alberi ecc...) non può.
CONSIGLIO quindi di introdurre una disciplina REGOLAMENTARE (o una ordinanza Sindacale come nel caso indicato) che disciplini tali modalità di occupazione.
SE SI RIENTRA in tali fattispecie la richiesta di occupazione NON RICADE nella disciplina del commercio su AAPP ma l'istanza è valutabile direttamente, senza bando e criteri.
VICEVERSA, se manca una regolamentazione o siamo fuori dalle distanze del regolamento, allora si tratta di POSTEGGIO FUORI MERCATO da assegnare secondo i criteri del piano/regolamento AAPP
Proposta per la redazione ed adeguamento del Piano e del Regolamento del Commercio su AA.PP.
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=28676.0