Data: 2016-06-23 09:58:56

commercio e artigianato alimentare

Buongiorno,
ho ricevuto da un’impresa due pratiche che mi aspettavo riguardassero rispettivamente l’avvio di un esercizio di artigianato alimentare (pizzeria a taglio) e l’avvio di attività di commercio alimentare residuale, dato che come tali erano state inquadrate nel corso di alcune richieste di informazioni telefoniche da parte dell’intermediario (Associazione di Categoria dell’artigianato) della ditta interessata che hanno preceduto la presentazione delle pratiche. 
Nell’ambito dell’istruttoria delle due pratiche, sono emersi invece i seguenti elementi:
- Ditta annotata in CCIAA come artigiana (precedentemente iscritta solo alla sezione ordinaria);
- l’attività di commercio alimentare sembrerebbe prevalente rispetto a quella artigiana (dalla SCIA di commercio è emerso che la superficie occupata per detta attività è superiore rispetto a quella riservata a laboratorio e vendita pizza);
- il titolare dell’Impresa è in possesso del requisito professionale;
- il locale ha destinazione d’uso commerciale.
Mi chiedo se, alle condizioni sopra indicate (con particolare riferimento all'annotazione nella sezione artigiana), possa essere esercitata l’attività.
Grazie come sempre!
Chiara

riferimento id:34833

Data: 2016-06-23 16:40:03

Re:commercio e artigianato alimentare


Buongiorno,
ho ricevuto da un’impresa due pratiche che mi aspettavo riguardassero rispettivamente l’avvio di un esercizio di artigianato alimentare (pizzeria a taglio) e l’avvio di attività di commercio alimentare residuale, dato che come tali erano state inquadrate nel corso di alcune richieste di informazioni telefoniche da parte dell’intermediario (Associazione di Categoria dell’artigianato) della ditta interessata che hanno preceduto la presentazione delle pratiche. 
Nell’ambito dell’istruttoria delle due pratiche, sono emersi invece i seguenti elementi:
- Ditta annotata in CCIAA come artigiana (precedentemente iscritta solo alla sezione ordinaria);
- l’attività di commercio alimentare sembrerebbe prevalente rispetto a quella artigiana (dalla SCIA di commercio è emerso che la superficie occupata per detta attività è superiore rispetto a quella riservata a laboratorio e vendita pizza);
- il titolare dell’Impresa è in possesso del requisito professionale;
- il locale ha destinazione d’uso commerciale.
Mi chiedo se, alle condizioni sopra indicate (con particolare riferimento all'annotazione nella sezione artigiana), possa essere esercitata l’attività.
Grazie come sempre!
Chiara
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A mio avviso NON CI SONO PROBLEMI in quanto:
1) la prevalenza dell'attività artigiana NON DERIVA dalla superficie del locale occupata dalle varie attività, ma dalla prevalenza ECONOMICA dell'attività svolta dall'artigiano. Si può rimanere artigiani anche in locale prevalentemente (in termini di superficie) destinato al commercio
2) la prevalenza della superficie commerciale è OK in merito alla compatibilità della destinazione d'uso

QUINDI da quanto descritto non sembrano esservi in astratto incongruenze

riferimento id:34833

Data: 2016-06-27 11:05:35

Re:commercio e artigianato alimentare

Grazie per il chiarimento.
D'altra parte, non spetta al SUAP accertarsi della prevalenza economica dell'attività artigianale su quella commerciale, giusto?

riferimento id:34833

Data: 2016-06-27 13:47:57

Re:commercio e artigianato alimentare


Grazie per il chiarimento.
D'altra parte, non spetta al SUAP accertarsi della prevalenza economica dell'attività artigianale su quella commerciale, giusto?
[/quote]

ASSOLUTAMENTE NO,
la verifica sui presupposti della qualità di artigiano spettano alla CCIAA che potrà avvalersi di verifiche ed accertamenti della Polizia Locale.
Non è verifica di competenza del SUAP

riferimento id:34833
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