ANTINCENDIO BOSCHIVO - disposizioni Governo (GU n.138 del 15-6-2016)
[img width=300 height=167]http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2013/09/22/954244/images/2264445-canadair4.jpg[/img]
[b]PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
COMUNICATO[/b]
[color=red][b]Attivita' antincendio boschivo per la stagione estiva 2016.
Individuazione dei tempi di svolgimento e raccomandazioni per un piu'
efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia ed ai rischi
conseguenti.[/b][/color] (16A04517)
(GU n.138 del 15-6-2016)
Al Presidente della Regione Abruzzo
Al Presidente della Regione Basilicata
Al Presidente della Regione Calabria
Al Presidente della Regione Campania
Al Presidente della Regione Emilia-Romagna
Al Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia
Al Presidente della Regione Lazio
Al Presidente della Regione Liguria
Al Presidente della Regione Lombardia
Al Presidente della Regione Marche
Al Presidente della Regione Molise
Al Presidente della Regione Piemonte
Al Presidente della Regione Puglia
Al Presidente della Regione Sardegna
Al Presidente della Regione Siciliana
Al Presidente della Regione Toscana
Al Presidente della Regione Umbria
Al Presidente della Regione Valle d'Aosta
Al Presidente della Regione Veneto
Al Presidente della Provincia autonoma di Bolzano
Al Presidente della Provincia autonoma di Trento
e, p.c.
Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie
Al Presidente dell'Unione delle province italiane
Al Presidente dell'Associazione nazionale dei comuni italiani
Come noto, la normativa vigente attribuisce al Presidente del
Consiglio dei ministri il compito di individuare i tempi di
svolgimento delle attivita' antincendio boschivo nel periodo estivo
che, per la prossima stagione, avranno inizio il 15 giugno 2016 e
termineranno il 30 settembre 2016.
Al fine di affrontare in maniera ottimale la prossima campagna
antincendio boschivo per la stagione estiva 2016, la presente
comunicazione riporta un'analisi del fenomeno incendi boschivi e di
interfaccia in Italia negli ultimi anni e contiene in allegato le
raccomandazioni tecniche, quale parte integrante, per un piu'
efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia ed ai rischi
conseguenti per la prossima stagione estiva.
La stagione estiva del 2015 e' stata caratterizzata da condizioni
metereologiche nel complesso favorevoli all'innesco ed alla
propagazione degli incendi boschivi, specialmente se paragonata con
le precedenti due stagioni estive del 2013 e 2014, ma comunque nella
media delle stagioni estive che caratterizzano il territorio
italiano. A fronte di tali condizioni favorevoli, la risposta del
sistema regionale e statuale impiegato nelle attivita' di antincendio
boschivo, e' stata nel complesso soddisfacente, avendo registrato a
livello nazionale un forte decremento della superficie media percorsa
dal fuoco, a fronte di un incremento del numero complessivo di
incendi che rimane comunque inferiore alla media degli incendi
registrati negli ultimi 40 anni.
Tali buoni risultati conseguiti non devono comunque fare
abbassare il livello di attenzione sul problema degli incendi
boschivi e di interfaccia che, al contrario, necessita' di essere
contrastato con un continuo e sinergico raccordo fra tutte le
componenti, sia regionali sia statali, nell'ambito del Servizio
nazionale della protezione civile.
Nel rispetto del dettato normativo che assegna alla
responsabilita' regionale il contrasto agli incendi boschivi e di
interfaccia, la migliore strategia e' costituita dal dispiegamento di
squadre di avvistamento e spegnimento da terra, modulate in relazione
alle peculiarita' del territorio anche tenendo conto delle idonee
previsioni giornaliere del pericolo incendi e supportate, laddove
necessario, da idonei mezzi aerei regionali. Nelle situazioni piu'
gravi e di difficile gestione, potra' essere richiesto il supporto
dei mezzi della flotta antincendio di Stato coordinata dal
Dipartimento della protezione civile, che va comunque intesa come
concorso residuale e non primario nelle operazioni di spegnimento.
Per la prossima campagna estiva antincendio boschivo la flotta
aerea di Stato sara' ulteriormente incrementata rispetto allo scorso
anno. In particolare si potra' disporre di 16 velivoli Canadair
CL-415 - di cui uno co-finanziato dalla Commissione europea
nell'ambito del progetto «Buffer.IT» che, sebbene prioritariamente
destinato al Meccanismo unionale di protezione civile potra', essere
utilmente impiegato anche sul territorio italiano - e 4 elicotteri
Erickson S-64F, di cui uno considerato quale riserva tecnica. Alle
citate flotte, si aggiungeranno altri elicotteri del comparto Difesa
e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Sara' pertanto quanto mai
necessario proseguire nello sforzo comune e sinergico di ottimizzare
l'impiego di tali velivoli con quello delle flotte aeree antincendio
regionali. Altresi', il Dipartimento della protezione civile
assicurera' il monitoraggio e la vigilanza delle situazioni
emergenziali, onde garantire, per quanto di competenza, ogni
necessaria forma di collaborazione ed assistenza per la compiuta
attuazione delle allegate raccomandazioni.
Alla luce di quanto rappresentato, consegue l'opportunita' che le
Amministrazioni regionali organizzino le proprie attivita' di lotta
attiva, utilizzando in maniera efficace tutte le risorse di cui
dispongono, sia quelle terrestri che quelle aeree, sostenendo dove
possibile accordi con le Amministrazioni regionali limitrofe per
condividere strategie e mezzi.
L'analisi delle precedenti campagne estive antincendio boschivo
evidenzia altresi' l'importanza che rivestono le attivita' di
prevenzione, da attuare periodicamente, e quelle di controllo e
monitoraggio continuo del territorio, al fine di impedire gli
inneschi degli incendi e di consentire un quanto piu' tempestivo ed
efficace primo intervento di lotta attiva.
E' importante altresi' rimarcare che vi sia anche una stretta
collaborazione con le autorita' competenti nelle attivita'
investigative e di ricerca degli autori degli atti incendiari, per la
maggior parte di carattere doloso o colposo, anche come fattore
deterrente preventivo.
Le SS.LL. vorranno altresi' proseguire con le attivita' di
promozione tra i cittadini della cultura di protezione civile e delle
corrette norme di comportamento per la salvaguardia dell'ambiente,
evidenziando le gravi conseguenze derivanti dagli incendi boschivi e
di interfaccia.
Si coglie l'occasione per ribadire che, anche quest'anno, sul
sito istituzionale del Dipartimento della protezione civile, sara'
reso disponibile un riepilogo degli assetti regionali e statali
dedicati alle attivita' antincendio boschivo. Vorranno pertanto le
SS.LL. far verificare che le proprie strutture abbiano gia'
provveduto all'invio delle informazioni richieste, secondo le
modalita' gia' comunicate dallo stesso Dipartimento.
Si confida che le presenti raccomandazioni siano tempestivamente
e puntualmente attuate, in stretto raccordo con le diverse componenti
istituzionali competenti nelle attivita' di antincendio boschivo, per
un proficuo coordinamento della risposta organizzativa ed operativa
dell'intero Sistema.
Roma, 9 giugno 2016
p. Il Presidente del Consiglio dei ministri
Il Sottosegretario di Stato
De Vincenti
Allegato
ATTIVITA' ANTINCENDIO BOSCHIVO (AIB) PER LA STAGIONE ESTIVA 2016.
RACCOMANDAZIONI PER UN PIU' EFFICACE CONTRASTO AGLI INCENDI
BOSCHIVI, DI INTERFACCIA ED AI RISCHI CONSEGUENTI
a) Attivita' di previsione e prevenzione
assicurare un adeguato scambio di informazioni fra le strutture
locali, regionali e statuali impiegate a vario titolo nelle attivita'
AIB ed a quelle conseguenti di protezione civile;
utilizzare le informazioni disponibili presso i Centri funzionali
decentrati, per attivita' di previsione delle condizioni di rischio
incendi boschivi e favorire, qualora non presente, la produzione di
uno specifico bollettino incendi cosi' come previsto dal decreto
ministeriale 20 dicembre 2001. Allo scopo si rammenta che il
Dipartimento della protezione civile ha sviluppato un proprio modello
previsionale, disponibile in via continuativa e per tutti i giorni
dell'anno presso i Centri funzionali regionali e di cui garantisce il
continuo sviluppo nonche' la tempestiva diffusione di eventuali
aggiornamenti anche per il tramite di appositi seminari tecnici.
incentivare e sensibilizzare enti e societa' che gestiscono le
infrastrutture, affinche' attuino i necessari interventi di
manutenzione mirati alla riduzione delle condizioni favorevoli
all'innesco ed alla propagazione degli incendi, indicando come
prioritari gli interventi nelle fasce perimetrali delle zone
antropizzate, delle infrastrutture strategiche, della rete viaria e
di quella ferroviaria;
supportare e promuovere presso le Amministrazioni comunali le
attivita' di prevenzione indiretta, indicando come prioritaria
l'istituzione e l'aggiornamento del catasto dei soprassuoli percorsi
dal fuoco, cosi' come previsto dall'art. 10, comma 2 della legge n.
353 del 2000, strumento necessario per l'applicazione dei vincoli
dettati dalla predetta legge. Allo scopo, si rammenta che il Corpo
forestale dello Stato, per le proprie attivita' di istituto, effettua
i rilievi delle aree percorse dal fuoco, rendendole fruibili alle
Amministrazioni comunali attraverso il Sistema informativo della
montagna;
definire con le prefetture - Uffici territoriali di Governo ed i
comuni a maggior rischio di incendi boschivi attivita' di controllo
del territorio da parte delle Forze di polizia, anche attraverso la
definizione di specifiche procedure di comunicazione tra le sale
operative al fine di attivare, in particolare nelle aree e nei
periodi a maggior rischio, un efficace dispositivo deterrente delle
possibili cause di innesco;
promuovere ogni azione necessaria a potenziare ed ottimizzare
l'organizzazione ed il coordinamento del personale appartenente alle
organizzazioni di volontariato, riconosciute secondo la vigente
normativa, ed impiegate, ai diversi livelli territoriali, nelle
attivita' di sorveglianza, vigilanza e presidio del territorio, nelle
aree e nei periodi di maggior rischio;
stabilire, ai sensi dell'art. 7, comma 6, della legge n. 353 del
2000, anche sulla scorta delle positive esperienze in tal senso
adottate in alcune realta' italiane, forme di incentivazione per il
personale stagionale utilizzato, strettamente correlate ai risultati
ottenuti in termini di riduzione delle aree percorse dal fuoco.
b) Attivita' di pianificazione ai sensi della legge quadro sugli
incendi boschivi
provvedere alla revisione annuale del Piano regionale per la
programmazione delle attivita' di previsione, prevenzione e lotta
attiva contro gli incendi boschivi, di cui all'art. 3, comma 3, della
legge n. 353 del 2000, redatto secondo le linee guida di cui al
decreto ministeriale 20 dicembre 2001, evidenziando inoltre le
procedure ed il modello di intervento da adottare anche in situazioni
complesse che possono interessare sia le aree boscate che quelle di
interfaccia e che possono richiedere l'impiego di forze facenti capo
a diversi soggetti;
assicurare il fondamentale raccordo tra il suddetto Piano
regionale ed i Piani per i Parchi e le Riserve naturali dello Stato,
predisposti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio
e del mare, ai sensi dall'art. 8, della legge n. 353 del 2000;
definire, con le societa' di gestione o gli enti interessati, un
adeguato modello di intervento per le aree particolarmente sensibili
agli incendi come viabilita' principale ed altre infrastrutture
strategiche che, in caso di evento, possa limitare i rischi per
l'incolumita' pubblica e privata.
c) Attivita' di pianificazione di protezione civile
sollecitare e sostenere i Sindaci nella predisposizione e
nell'aggiornamento dei piani comunali o intercomunali di protezione
civile, anche di carattere speditivo, con particolare riferimento al
rischio di incendi di interfaccia, oltreche' nella definizione delle
procedure di allertamento del sistema locale di protezione civile,
nella mappatura del territorio secondo i diversi livelli di rischio
di incendi di interfaccia e nelle attivita' di informazione alla
popolazione. Stante la peculiarita' del periodo estivo, si raccomanda
altresi' la promozione dell'elaborazione di specifici piani di
emergenza per gli insediamenti, le infrastrutture e gli impianti
turistici, anche temporanei, prossimi ad aree boscate;
provvedere, ove possibile, alla definizione di specifiche intese
ed accordi tra regioni e province autonome, anche limitrofe,
nell'ambito delle quali trovare un'appropriata e coordinata sintesi
delle iniziative volte ad assicurare una pronta ed efficace
cooperazione e condivisione di uomini e mezzi, in particolare del
volontariato, nonche' di mezzi aerei da destinare ad attivita' di
vigilanza e di lotta attiva agli incendi boschivi, sia in caso di
eventi particolarmente intensi sia durante i periodi ritenuti a
maggior rischio.
d) Attivita' di lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia e
di gestione dell'emergenza
adeguare i dispositivi regionali antincendio, di fondamentale
importanza nella prima risposta e nel contenimento degli incendi
boschivi e di interfaccia, al regime degli eventi che interessano il
territorio regionale, modulando e potenziando opportunamente le con
forze di terra con quelle aeree;
formare costantemente gli operatori antincendio boschivo a tutti
i livelli, cosi' da implementare al meglio le tecniche di spegnimento
ed aumentare la sicurezza degli operatori stessi;
porre il massimo sforzo nel diversificare con mezzi ad ala
rotante e ad ala fissa la flotta regionale; tale concetto e' piu' che
mai attuale vista l'effettiva composizione della flotta aerea di
Stato, sia in termini di assetti disponibili sia in termini di
tipologia;
assicurare la piena integrazione procedurale e operativa con le
Amministrazioni statali, centrali e periferiche, in relazione
all'impiego sia di risorse strumentali sia di conoscenze
specialistiche, valutando, altresi', il ricorso ad accordi per
l'utilizzo di figure professionali adeguate alle esigenze operative,
ove non presenti nella struttura regionale o provinciale;
garantire, altresi', l'indispensabile presenza, di un adeguato
numero di direttori/responsabili delle operazioni di spegnimento,
dotati di professionalita' e profilo di responsabilita' tali da
consentire l'ottimale coordinamento delle attivita' delle squadre
medesime con quelle dei mezzi aerei;
garantire un costante collegamento tra le Sale Operative
Unificate Permanenti (SOUP), di cui all'art. 7, della legge n. 353
del 2000, e le Sale operative regionali di protezione civile, laddove
non gia' integrate, nonche' il necessario e permanente raccordo con
il Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) e la Sala Situazione
Italia del Dipartimento della protezione civile, ai fini,
rispettivamente, della richiesta di concorso aereo e del costante
aggiornamento sulla situazione a livello regionale delle emergenze
derivanti dagli incendi di interfaccia. In proposito e'
indispensabile che il COAU abbia immediata, piena e costante
visibilita' dell'impiego tattico degli assetti regionali al fine di
poter far intervenire le risorse strategiche aeree statali ove piu'
necessario in ogni momento. Cio' al fine di evitare diseconomie in
continui spostamenti attraverso la Penisola e di rendere piu'
tempestivo ed efficace l'intervento;
assicurare, cosi' come previsto dall'art. 7 comma 3, della legge
n. 353 del 2000, un adeguato assetto della propria SOUP prevedendone
un'operativita' di tipo continuativo nei periodi di maggior rischio
di incendio boschivo, ed integrando le proprie strutture con quelle
del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, del Corpo forestale dello
Stato e dei Corpi forestali regionali e/o provinciali, nonche', ove
necessario, con personale delle organizzazioni di volontariato
riconosciute, delle Forze armate, delle Forze di polizia e delle
altre componenti e strutture operative di cui alla legge n. 225 del
1992;
valutare la possibilita' di definire gemellaggi tra regioni, e
tra regioni e province autonome, per l'attivita' di lotta attiva agli
incendi boschivi, intesi non solo come scambio di esperienze e
conoscenze tra strutture ed operatori ma, soprattutto, come strumento
di potenziamento del dispositivo di intervento. Il Dipartimento della
protezione civile assicurera' il proprio supporto alle iniziative di
gemellaggi tra le regioni che coinvolgono le organizzazioni di
volontariato, nei limiti dei fondi disponibili;
assicurare la diffusione e la puntuale attuazione delle
«Disposizioni e procedure per il concorso della flotta aerea dello
Stato nella lotta attiva agli incendi boschivi», emanate dal
Dipartimento della protezione civile, onde garantire la prontezza,
l'efficacia e la tempestivita' degli interventi, nonche' l'impiego
ottimale dei mezzi aerei rispetto alle tipologie di evento;
provvedere alla razionalizzazione delle richieste di spegnimento
indirizzate al COAU del Dipartimento della protezione civile, per
situazioni di reale necessita' rispetto all'attivita' di contrasto a
terra;
promuovere un'attivita' di sensibilizzazione presso gli aeroclub
presenti sul territorio affinche', nell'ambito delle normali
attivita' di volo e di addestramento, i piloti svolgano anche
attivita' di avvistamento, segnalando prontamente eventuali principi
di incendio boschivo all'Ente preposto alla gestione del traffico
aereo;
adottare tutte le misure necessarie, compresa l'attivita' di
segnalazione all'Ente nazionale per l'aviazione civile ai sensi
dell'art. 712 del Codice della navigazione, affinche' impianti,
costruzioni ed opere che possono costituire ostacolo per il volo
degli aeromobili antincendio ed intralcio alle loro attivita', siano
provvisti di segnali, incrementando in tal modo la sicurezza dei voli
della flotta aerea antincendio;
ampliare per quanto possibile la disponibilita' di fonti idriche
idonee al prelievo di acqua da parte degli aeromobili impiegati in
AIB; fornire il continuo aggiornamento delle informazioni, con
particolare riferimento alla presenza, anche temporanea, di ostacoli
e pericoli per la navigazione aerea ed al carico d'acqua;
definire opportune intese con le Capitanerie di porto sia per
identificare e garantire aree a ridosso delle coste idonee per il
pescaggio dell'acqua a mare da parte dei mezzi aerei, tali da
consentire anche la sicurezza per le attivita' di pesca e
balneazione, sia per assicurare l'eventuale intervento da mare per il
soccorso alle popolazioni qualora minacciate da incendi prossimi alla
linea di costa.