Buongiorno,
un'attività artigianale (panificio) vorrebbe diventare anche caffetteria.
Ho letto alcune passate discussioni sul forum riguardanti argomenti simili.
Fermo restando che la somministrazione dev'essere NON ASSISTITA (altrimenti sarebbe necessaria una Scia di somministrazione alimenti/bevande, con tanto di requisiti professionali ecc), penso che in linea di massima sia necessaria una Scia di avvio attività esercizio di vicinato, in quanto trattasi di prodotti NON di propria produzione; il tutto SENZA cambio di destinazione d'uso (né ulteriori requisiti igienico-sanitari) visto che l'attività prevalente resta quella artigiana.
Mi confermate cortesemente che l'orientamento più corretto da tenere è quello che ho scritto?
Grazie mille
Buongiorno,
un'attività artigianale (panificio) vorrebbe diventare anche caffetteria.
Ho letto alcune passate discussioni sul forum riguardanti argomenti simili.
Fermo restando che la somministrazione dev'essere NON ASSISTITA (altrimenti sarebbe necessaria una Scia di somministrazione alimenti/bevande, con tanto di requisiti professionali ecc), penso che in linea di massima sia necessaria una Scia di avvio attività esercizio di vicinato, in quanto trattasi di prodotti NON di propria produzione; il tutto SENZA cambio di destinazione d'uso (né ulteriori requisiti igienico-sanitari) visto che l'attività prevalente resta quella artigiana.
Mi confermate cortesemente che l'orientamento più corretto da tenere è quello che ho scritto?
Grazie mille
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CONFERMO quanto hai scritto. Occorre scia di vicinato + notifica sanitaria (trattasi comunque di variazione essenziale).
Sui limiti (a mio avviso inesistenti) alla somministrazione non assistita sai che ci sono orientamenti, anche ministeriali, stringenti.
Ti rinvio a:
https://www.google.it/search?q=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+somministrazione+non+assistita&oq=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+somministrazione+non+assistita&aqs=chrome..69i57j69i58.960j0j9&sourceid=chrome&es_sm=122&ie=UTF-8