Nel corso di una richiesta di subingresso nell'attività di commercio su area pubblica con posteggio ci siamo accorti che l'attività è detenuta da un signore diverso dall'intestatario dell'autorizzazione e della concessione. :o Lo stesso è in possesso di una scrittura privata registrata all'agenzia delle entrate ma non ha mai comunicato la reintestazione. (peraltro il nostro Comune richiede per il subingresso l'atto notarile) Si chiede in che modo l'ufficio deve intervenire.
Inoltre in attesa della nuova regolametazione per il commercio su arre pubbliche da parte della Regione Abruzzo come ci si deve comportare con gli operatori che intendono acquistare rami d'azienda con riferimento alla imminente scadenza del 2017?
Nel corso di una richiesta di subingresso nell'attività di commercio su area pubblica con posteggio ci siamo accorti che l'attività è detenuta da un signore diverso dall'intestatario dell'autorizzazione e della concessione. :o Lo stesso è in possesso di una scrittura privata registrata all'agenzia delle entrate ma non ha mai comunicato la reintestazione. (peraltro il nostro Comune richiede per il subingresso l'atto notarile) Si chiede in che modo l'ufficio deve intervenire.
Inoltre in attesa della nuova regolametazione per il commercio su arre pubbliche da parte della Regione Abruzzo come ci si deve comportare con gli operatori che intendono acquistare rami d'azienda con riferimento alla imminente scadenza del 2017?
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PREMESSA: nelle more di approvazione del piano/regolamento comunale non vi sono NORME TRANSITORIE e, quindi, il subingresso rimane soggetto alla disciplina ordinaria.
SUGGERIAMO tuttavia di non concedere nuove concessioni (istituite ex novo o liberatesi per decadenza) per evitare problemi applicativi seri.
Ciò detto:
1) il subingresso è valido solo se a monte vi è cessione di azienda con ATTO NOTARILE o SCRITTURA PRIVATA AUTENTICATA (non basta la registrazione all'Agenzia delle Entrate)
2) a tale atto deve seguire la COMUNICAZIONE DI SUBINGRESSO.
Nel caso indicato mi sembra di capire che i soggetti siano:
A: originario titolare
B: soggetto che ha esercitato fino ad oggi sulla base di scrittura privata registrata
C: nuovo acquirente da B o da A (non importa) del ramo di azienda.
Nel corso dell'istruttoria del subingresso di C in B (o in A) vi siete accorti che fra A e B mancava l'atto notarile e che quindi B esercitava sulla base di una scritttura privata registrata.
Se così è, B ha esercitato per mesi/anni senza un valido titolo ... ma la situazione si è consolidata e se è passato molto tempo (diciamo più di 6 mesi) .... ha maturato un legittimo affidamento.
Ciò premesso, adesso però dovete assicurarvi che C abbia contratto notarile con B o con A .... senza il quale il subingresso non è valido.
La posizione di B andrà "a morire" .... senza conseguenze amministrative.
Subingresso in autorizzazione di tipo "A" (siamo in Piemonte). Atto notarile stipulato a dicembre e scia presentata solo ora (luglio). In base all'allegato A della DGR 32-2642 del 02/04/2001, Sezione II
"il cessionario inoltra, entro quattro mesi dalla stipulazione del contratto presupposto o dal verificarsi dell’evento, al Comune sede del posteggio la comunicazione di subingresso".
In questo caso però il notaio ci fa notare che, come precisato nell'atto, la cessione del ramo d'azienda avviene solo al momento del versamento dell'ultima rata da parte del cessionario, cosa che è appena accaduta.
E' il primo caso del genere che ci capita, però di solito ci mandano subito la scia; in seguito, se il cessionario non paga, il ramo d'azienda ritorna in capo al cedente. Secondo voi possiamo accettare la SCIA o dobbiamo respingerla?
Subingresso in autorizzazione di tipo "A" (siamo in Piemonte). Atto notarile stipulato a dicembre e scia presentata solo ora (luglio). In base all'allegato A della DGR 32-2642 del 02/04/2001, Sezione II
"il cessionario inoltra, entro quattro mesi dalla stipulazione del contratto presupposto o dal verificarsi dell’evento, al Comune sede del posteggio la comunicazione di subingresso".
In questo caso però il notaio ci fa notare che, come precisato nell'atto, la cessione del ramo d'azienda avviene solo al momento del versamento dell'ultima rata da parte del cessionario, cosa che è appena accaduta.
E' il primo caso del genere che ci capita, però di solito ci mandano subito la scia; in seguito, se il cessionario non paga, il ramo d'azienda ritorna in capo al cedente. Secondo voi possiamo accettare la SCIA o dobbiamo respingerla?
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La SCIA va comunque accettata .... anche se dovesse accertarsi il superamento del termine di 4 mesi questo determinerebbe la sola sanzione PECUNIARIA a carico di colui che presenta in ritardo il subingresso. NON ANCHE la decadenza.
Nel caso di specie quel che conta NON è la data dell'atto notarile, ma quella degli EFFETTI GIURIDICI .... quindi siamo comunque nei 4 mesi.
Mille grazie
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