Buongiorno.
Da tempo mi pongo questo problema che provo a sintetizzare.
Partendo dalla definizione di azienda del codice civile [i](art. 2555: L'azienda è il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa)[/i] e considerando alcuni commenti sul concetto di azienda e suo trasferimento [i](Azienda e impresa sono due concetti che vanno tenuti distinti: azienda è il complesso dei beni impiegati nel processo produttivo aziendale da parte dell'imprenditore. L'impresa, invece, è l'attività legata all'azienda da un rapporto di mezzo a fine. Tale collegamento funzionale si sostanzia nell’attività organizzata dell’imprenditore diretta ad attribuire ai beni una determinata qualità: quella di essere funzionalmente e reciprocamente collegati in un complesso produttivo unitario. Il temine azienda va inteso in senso ampio, comprensivo di una universitas di beni materiali, immateriali e di rapporti giuridico-economici suscettibili di consentire l’esercizio dell’attività di impresa e non i singoli beni che compongono l’azienda stessa.[/i]
[i]Affinché si abbia azienda non è necessario che l’impresa sia in esercizio, ma è sufficiente che il complesso dei beni organizzati abbia l’attitudine a realizzare la finalità economica cui quell’organizzazione tende. L’azienda sussiste anche se non sia ancora entrata in funzione ovvero se, per qualsiasi causa temporanea, la gestione sia sospesa.
Deve essere tenuto distinto dalla cessione d’azienda l’accordo in ordine alla voltura delle autorizzazioni amministrative all’esercizio dell’attività: la licenza non è parte dei beni aziendali ed essendo comunque intrasmissibile non può essere trasferita in uno con l’azienda. Il cosiddetto ‘accordo di voltura della licenza’ vale allora come obbligo del cedente a rinunciare alla licenza e a non opporsi al rilascio della stessa a nome del cessionario. Le parti possono condizionare il negozio di cessione dell’azienda al rilascio della nuova licenza)[/i] mi chiedo se sia possibile procedere con subingressi per affitto o cessione d'azienda quando l’autorizzazione/scia sono “decadute” per inattività. Per concretizzare una cessione d’azienda ci deve essere una universitas di beni materiali, immateriali e di rapporti giuridico-economici suscettibili di consentire l’esercizio dell’attività di impresa. Quindi un’assunzione di responsabilità da parte del cedente nei confronti del cessionario, indipendentemente dalla sorte nel frattempo ‘subita’ dal titolo con il quale si esercita l’attività.
Cosa ne pensate?
Domanda provocatoria: TI FAI IL NOTAIO?
Se la risposta è [b]POSITIVA [/b]allora ti invito ad approfondire la questione su:
http://www.notariato.it/it/impresa/cessione-e-affitto-d%E2%80%99azienda
Se la risposta è [b]NEGATIVA[/b]allora il problema non si pone perchè tu ti trovi in questa situazione:
1) Tizio non decaduto cede il ramo di azienda o l'azienda a Caio. Caio presenta il subingresso sulla base dell'atto notarile con Tizio. Per te è OK
2) Tizio decaduto cede il ramo di azienda o l'azienda a Caio. Caio presenta il subingresso sulla base dell'atto notarile con Tizio. Per te il subingresso è INEFFICACE in quanto Tizio era decaduto e ciò anche se l'atto di cessione di azienda è valido e regolare ed efficace
L'azienda anche INATTIVA è cedibile
[color=red][b]anche in caso di cessione di un complesso di beni che, potenzialmente
organizzati, possano realizzare un’attività d’impresa, potrà rinvenirsi un trasferimento di
azienda in considerazione della potenzialità produttiva della stessa. Infatti, pur di fronte ad
un’azienda inattiva, oppure non gestita dall'alienante o la cui gestione fuoriesca dagli scopi
sociali dell'acquirente, è possibile riscontrare – comunque- al momento della cessione elementi
indicativi, anche se meramente potenziali, per individuare un trasferimento aziendale [/b][/color]
http://www.notariato.it/sites/default/files/81T.pdf
Non sono un notaio, ma un addetto ufficio attività produttive comunale, che più lavora, più si sente ignorante :-[....
Quindi cosa fare della scia di subingresso a seguito di atto notarile, visto che non ho ancora pronunciato la decadenza per inattività (sospensione attività di albergo, bar, ristorante oltre la data assentita a suo tempo dal Comune per motivi valutati quali comprovati motivi)?
La mia ULSS accetta il subingresso così come la Provincia, a cui compete la classificazione. Una pratica per nuova apertura esporrebbe la ditta interessata a notevoli interventi perchè i locali sono molto datati.
Non sono un notaio, ma un addetto ufficio attività produttive comunale, che più lavora, più si sente ignorante :-[....
Quindi cosa fare della scia di subingresso a seguito di atto notarile, visto che non ho ancora pronunciato la decadenza per inattività (sospensione attività di albergo, bar, ristorante oltre la data assentita a suo tempo dal Comune per motivi valutati quali comprovati motivi)?
La mia ULSS accetta il subingresso così come la Provincia, a cui compete la classificazione. Una pratica per nuova apertura esporrebbe la ditta interessata a notevoli interventi perchè i locali sono molto datati.
[/quote]
Salve,
il riferimento al "notaio" era una battuta per enfatizzare i LIMITI del controllo amministrativo (rispetto al contenuto del controllo rimesso al Notaio) e nello stesso tempo l'AUTONOMIA della P.A. nella valutazione.
Quindi, cercando di spiegare meglio:
1) A può cedere l'azienda a B a prescindere dall'esistenza di un titolo abilitativo (A titolare di impresa commerciale, anche se decaduto e, magari chiuso, può stipulare valido contratto notarile)
2) B quando si presenterà a comunicare il subingresso sulla base di un atto notarile valido ed efficace NON E' DETTO che possa avere titolo ad esercitare. Sarà proprietario o locatario dell'azienda commerciale ma potrebbe non poter legittimamente aprire (perchè ha "preso una licenza decaduta")
QUINDI, venendo al tuo cas.
Tu hai comunicato ad A l'avvio del procedimento di decadenza. Sebbene la decadenza operi retroattivamente fino alla adozione dell'atto A è legittimato a lavorare e può validamente cedere anche ai fini amministrativi l'azienda.
B, se ha atto notarile e presenta subingresso può IN BUONA FEDE non sapere della decadenza e qui vi sono 2 casi:
[color=red][b]CASO 1[/b][/color]
[b]B presenta scia di subingresso prima[/b] che il Comune adotti l'atto di decadenza. In questo caso B può vantare un "diritto acquisito" o comunque una legittima aspettativa che potrebbe impedire l'adozione di un qualsiasi atto negativo (dichiarazione di inefficacia o annullamento).
In questi casi, se si è a conoscenza dell'esistenza di B si suggerisce di chiudere il procedimento di decadenza quanto prima o di inviare comunicazione di avvio, per conoscenza, anche a B (così che non possa più vantare il legittimo affidamento).
Ovviamente A è tenuto CIVILISTICAMENTE a rendere edotto B dell'esistenza dell'avvio del procedimento ... altrimenti ne risponde in termini di risarcimento (anche precontrattuale)
[color=red][b]CASO 2[/b][/color]
[b]B presenta scia di subingresso dopo[/b] che il Comune adotti l'atto di decadenza verso A. In questo caso B può vantare una legittima aspettativa (ignoranza in buona fede) ma che non salva il titolo. Il Comune deve tempestivamente comunicare a B l'inefficacia della SCIA e poi B chiederà i danni ad A.
Se ci sono ulteriori dubbi ... siamo a disposizione