Il Dipartimento Politiche Europee ha inviato alla Commissione europea il Piano nazionale definitivo di riforma delle professioni.
Il Piano è stato realizzato in collaborazione con le amministrazione pubbliche, l'Isfol e le Regioni, sentiti gli Ordini, i Collegi e le associazioni di categoria e dà attuazione all'art. 59 della direttiva 2005/36/CE [apri il .pdf] sul riconoscimento delle qualifiche professionali che richiede lo screening di tutta la regolamentazione nazionale per valutare se sia non discriminatoria, proporzionata e basata su un motivo imperativo di interesse generale.
[b]L'obiettivo della direttiva è una possibile riduzione o modifica della regolamentazione sproporzionata dei servizi professionali, considerata dall'Unione Europea una delle cause di maggiore ostacolo alla mobilità dei professionisti e, conseguentemente, alla crescita economica e allo sviluppo dell'occupazione.[/b]
L'Italia ha provveduto all'aggiornamento del proprio database sulle professioni regolamentate: [b]sono 174 le professioni inserite[/b], erano 143 nel database precedente, 41 le professioni di nuovo inserimento.
Il Piano prende in considerazione tutte le professioni regolamentate in Italia, comprese quelle relative al cosidetto cluster 1 (servizi alle imprese, costruzioni, industria, settore immobiliare, trasporto, commercio al dettaglio e all’ingrosso) già presentate con il Piano intermedio a luglio 2015, e che per facilità di lettura sono state mantenute separate dalle schede del cosidetto cluster 2 (tutte le professioni non rientranti nel cluster 1).
Il Piano, che ha permesso una approfondita valutazione di tutto il mondo delle professioni, ha individuato tre linee di azioni prioritarie:
[b]la revisione dei percorsi formativi di alcune professioni tecniche (ingegneri, periti);
la valutazione e l'adeguamento degli esami di Stato per i titoli di studio per renderli più aderenti all'attività professionale;
l'istituzione con le amministrazioni competenti di un tavolo tecnico dedicato alle professioni la cui formazione professionale è demandata alle Regioni.[/b]
A marzo 2016, l'Italia risulta tra i soli sei Stati membri che hanno garantito un recepimento completo della nuova direttiva qualifiche e tra i 17 che hanno presentato il Piano.
http://www.politicheeuropee.it/attivita/19757/piano-nazionale-di-riforma-delle-professioni