E’ possibile che in caso di decesso del titolare di un'azienda agricola, come sostiene l’Associazione Agricoltori provinciale, non risulti necessario aprire una procedura successoria, ma che gli eredi (figlio) si limitino a proseguire l’attività del dante causa?
Secondo l’Associazione, ai fini fiscali e camerali, non è stata richiesta alcuna certificazione notarile in merito al trasferimento dell’azienda dal padre deceduto al figlio, che continua ad esercitare le attività connesse all’azienda agricola.
In questo caso il SUAP, se coinvolto (es. vendita diretta esercitata da produttore - notifica ASL ex reg UE 852/2004 o, ancora più importante, posteggio al mercato cittadino), che tipo di documentazione dovrebbe acquisire a dimostrazione della continuità aziendale?
Premesso che non sono esperto in materia di successioni agricole... mi sembra strano.
In caso di più eredi a che titolo Tizio continua l'attività?
C'è poi la questione tra "comunione ereditaria" (percepimento dei frutti inerenti ai beni che compongono l'azienda - affitto a terzi o liquidazione) e "costituzione della "società" (continuità nell'attività d'azienda).
Di solito, in prima battuta, si applica il principio previsto anche per il commercio AAPP: dichiarazione dell'erede che continua l'attività in attesa della formalizzazione della successione (con dichiarazione sostitutiva degli eredi), rinuncia a favore dello stesso da parte di eventuali ulteriori eredi.
Quando poi si è conclusa la procedura di successione si formalizza il passaggio al nuovo soggetto, il quale dovrà dimostrare anche eventuali requisiti (vedi agriturismo).
E’ possibile che in caso di decesso del titolare di un'azienda agricola, come sostiene l’Associazione Agricoltori provinciale, non risulti necessario aprire una procedura successoria, ma che gli eredi (figlio) si limitino a proseguire l’attività del dante causa?
Secondo l’Associazione, ai fini fiscali e camerali, non è stata richiesta alcuna certificazione notarile in merito al trasferimento dell’azienda dal padre deceduto al figlio, che continua ad esercitare le attività connesse all’azienda agricola.
In questo caso il SUAP, se coinvolto (es. vendita diretta esercitata da produttore - notifica ASL ex reg UE 852/2004 o, ancora più importante, posteggio al mercato cittadino), che tipo di documentazione dovrebbe acquisire a dimostrazione della continuità aziendale?
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L’obbligo di presentare la dichiarazione di successione sussiste solo nel caso in cui nell’eredità vi siano beni immobili che si trovano sul territorio italiano o diritti reali immobiliari sugli stessi.
La presentazione deve avvenire entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, corrispondente, in genere, alla data di morte del soggetto.
Con il termine “successione ereditaria” intendiamo quel processo giuridico che permette agli eredi di subentrare in tutti i rapporti giuridici esistenti in capo al “de cuius”
QUINDI, con la morte del titolare gli EREDI (o presunti tali) hanno titolo a proseguire l'attività.
In alcuni casi NORME DI SETTORE possono prevedere:
- un termine inferiore ai 12 mesi per formalizzare la successione ai fini amministrativi
- che la decisione sia presa dalla MAGGIORANZA degli eredi e che ciò risulti dalla comunicazione
IN ASSENZA di specifica disposizione, come nel caso del quesito, chi si DICHIARA erede potrà continuare ad operare per i 12 mesi entro i quali dovrà o chiudere, o cedere a terzi o a se stesso l'azienda.
FORMALMENTE non è dovuta alcuna comunicazione anche se si consiglia di presentarla.
Chiedo scusa, ma cosa si intende per "cedere a se stesso" l'azienda? E in caso di posteggio al mercato per produrre SCIA di "subingresso" quale documento attesta il tasferimento dell'azienda dal deceduto all'erede?
riferimento id:33492
Chiedo scusa, ma cosa si intende per "cedere a se stesso" l'azienda? E in caso di posteggio al mercato per produrre SCIA di "subingresso" quale documento attesta il tasferimento dell'azienda dal deceduto all'erede?
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1) l'erede o la pluralità di eredi GESTISCE DI FATTO l'azienda del de cuius (non vi è un atto di trasferimento, ancorchè vi sia un testamento). Questo dal giorno della morte fino a quando non si ha la dichiarazione di successione. Quindi se, ad esempio, l'unico erede continua a operare in "successione ereditaria" entro l'anno può CEDERE l'azienda del de cuius (che non gestisce in proprio, ma per conto del defunto) a se stesso, comprandola (cessione di azienda) o acquisendola con dichiarazione di successione
2) la continuazione della gestione da parte degli eredi NON è una ipotesi di subingresso. Non esiste alcun atto fra il defunto (che ovviamente prima di morire gestiva direttamente, e da morto non può firmare atti) e gli eredi. Quindi l'erede prosegue su AUTOCERTIFICAZIONE (ecco perchè si consiglia di mandare comunque una comunicazione) e iscrizione come gestione ereditaria in CCIAA.
Con la MORTE si apre 1 anno di interregno, regolato dal "buon senso" e da poche norme giuridiche .... proprio per rispettare anche il dolore degli eredi che non possono essere oppressi da adempimenti burocratici, mentre magari si stanno litigando l'eredità!!!!
PER CUI, in sintesi.
1) muore titolare di impresa
2) erede o eredi comunicano di proseguire come successione ereditaria (società di fatto)
3) entro 1 anno fanno dcihiarazione di successione
4) entro 1 anno l'azienda o passa a uno degli eredi o a una società o chiudono