Buongiorno Simone, ho ricevuto una scia di avvio attività di somministrazione da parte della ditta che gestisce un albergo che finora aveva soltanto il ristorante per gli alloggiati (la destinazione urbanistica di tutto l'immobile è turistico-ricettiva, senza locali commerciali).Adesso con questa scia la ditta intende aprire il ristorante anche agli esterni e quindi trasformarlo in un pubblico esercizio. Stando alle attuali norme edilizie mi pare che se non si utilizza la maggior parte dell'immobile per un'altro tipo di attività, non si configura un cambio di destinazione (prima era più semplice perchè si parlava del 35% con un massimo di trenta metri). Però il nostro regolamento urbanistico, approvato a luglio 2014, per quanto riguarda la destinazione urbanistica turistico-ricettiva la dichiara compatile con attività di servizio (ristoranti, bar, palestre, centri benessere, estetista, acconciatore, parrucchiere) e attrezzature per lo svago e sport (tennis, piscina) AD USO DEI CLIENTI OSPITATI NELLA STRUTTURA (vedi allegato). Quindi la scia contrasta con il regolamento urbanistico, ma quali sanzioni ci possono essere? E più in generale non mi pare possibile che in questo modo tutti gli alberghi possano aprire il ristorante agli esterni e trasformarli in pubblico esercizio....Come si deve agire?
riferimento id:33154
Buongiorno Simone, ho ricevuto una scia di avvio attività di somministrazione da parte della ditta che gestisce un albergo che finora aveva soltanto il ristorante per gli alloggiati (la destinazione urbanistica di tutto l'immobile è turistico-ricettiva, senza locali commerciali).Adesso con questa scia la ditta intende aprire il ristorante anche agli esterni e quindi trasformarlo in un pubblico esercizio. Stando alle attuali norme edilizie mi pare che se non si utilizza la maggior parte dell'immobile per un'altro tipo di attività, non si configura un cambio di destinazione (prima era più semplice perchè si parlava del 35% con un massimo di trenta metri). Però il nostro regolamento urbanistico, approvato a luglio 2014, per quanto riguarda la destinazione urbanistica turistico-ricettiva la dichiara compatile con attività di servizio (ristoranti, bar, palestre, centri benessere, estetista, acconciatore, parrucchiere) e attrezzature per lo svago e sport (tennis, piscina) AD USO DEI CLIENTI OSPITATI NELLA STRUTTURA (vedi allegato). Quindi la scia contrasta con il regolamento urbanistico, ma quali sanzioni ci possono essere? E più in generale non mi pare possibile che in questo modo tutti gli alberghi possano aprire il ristorante agli esterni e trasformarli in pubblico esercizio....Come si deve agire?
[/quote]
NON VEDO OSTACOLI. Ovviamente la destinazione urbanistica prevede il turistico-ricettivo, ma siccome loro non effettuano alcun cambio di destinazione d'uso in quanto la superficie è inferiore al 50% ... allora il problema NON SI PONE a meno che non vi sia un divieto espresso e motivato (ma la vedo dura da motivare!!!!!).