Salve
Nel 2010 è stato avviato un esercizio di vicinato, mediante presentazione della DUAAP, per la vendita di gas in bombole, pellet e legna da ardere. Successivamente l’esercizio ha effettuato anche la vendita di stufe e saponi liquidi, senza la presentazione di ulteriore duaap, o allegati, trattandosi del medesimo settore merceologico NON alimentare.
Ora il titolare dell’esercizio vorrebbe che dalla visura del Registro Imprese risultasse anche la vendita dei prodotti anzidetti (stufe e detersivi). Tuttavia la Camera di Commercio si rifiuta di inserire detti articoli se non viene formalmente comunicato l’ampliamento merceologico - inteso come aggiunta di articoli e non settore merceologico - al Suap mediante la modulistica unificata. La ditta a suo tempo comunicò anche all’Agenzia delle Entrate i codici Ateco relativi ai due nuovi prodotti.
Considerato che a seguito dell’abolizione delle tabelle merceologiche e l’istituzione di soli due settori merceologici “alimentare” e “Non alimentare”, ai quali far riferimento per l’esercizio dell’attività commerciale, non è richiesta la presentazione di una nuova S.C.I.A. (da noi Duaap) per l’ampliamento dell’offerta di prodotti diversi da quelli indicati originariamente in fase di avvio dell’attività, all’interno dello stesso settore merceologico, si chiede se il rifiuto opposto dalla Camera di Commercio sia da ritenere comunque giustificato, trattandosi di adempimento accessorio e conseguentemente la ditta sia tenuta ad inviare apposita comunicazione al Suap, o al contrario se ciò non costituisca di fatto un aggravio del procedimento di cui all’art. 1, comma 2, legge 241/90.
Salve
Nel 2010 è stato avviato un esercizio di vicinato, mediante presentazione della DUAAP, per la vendita di gas in bombole, pellet e legna da ardere. Successivamente l’esercizio ha effettuato anche la vendita di stufe e saponi liquidi, senza la presentazione di ulteriore duaap, o allegati, trattandosi del medesimo settore merceologico NON alimentare.
Ora il titolare dell’esercizio vorrebbe che dalla visura del Registro Imprese risultasse anche la vendita dei prodotti anzidetti (stufe e detersivi). Tuttavia la Camera di Commercio si rifiuta di inserire detti articoli se non viene formalmente comunicato l’ampliamento merceologico - inteso come aggiunta di articoli e non settore merceologico - al Suap mediante la modulistica unificata. La ditta a suo tempo comunicò anche all’Agenzia delle Entrate i codici Ateco relativi ai due nuovi prodotti.
Considerato che a seguito dell’abolizione delle tabelle merceologiche e l’istituzione di soli due settori merceologici “alimentare” e “Non alimentare”, ai quali far riferimento per l’esercizio dell’attività commerciale, non è richiesta la presentazione di una nuova S.C.I.A. (da noi Duaap) per l’ampliamento dell’offerta di prodotti diversi da quelli indicati originariamente in fase di avvio dell’attività, all’interno dello stesso settore merceologico, si chiede se il rifiuto opposto dalla Camera di Commercio sia da ritenere comunque giustificato, trattandosi di adempimento accessorio e conseguentemente la ditta sia tenuta ad inviare apposita comunicazione al Suap, o al contrario se ciò non costituisca di fatto un aggravio del procedimento di cui all’art. 1, comma 2, legge 241/90.
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La pretesa della CCIAA come descritta è PRIVA DI FONDAMENTO GIURIDICO.
L'impresa dovrà aggiornare i codici ATECO mediante comunicazione al registro imprese ma a tal fine non dovrà presentare alcuna comunicazione in Comune/SUAP.
Ovviamente questa comunicazione NON sarebbe vietata, quindi se fossi nei panni dell'interessato manderei una PEC al SUAP indicando le tipologie di prodotti come mera comunicazione informativa e userei la ricevuta di detta comunicazione per l'iscrizione/variazione in CCIAA ... evitando problemi interpretativi
Concordo pienamente. Se, come si suol dire, vuole legare l'asino dove vuole il padrone, può inviare al SUAP una comunicazione libera via PEC o magari utilizzare il modello C5, ma nulla è dovuto
riferimento id:33108