Buonasera a tutti e complimenti per il forum, cortesia e competenza non vi mancano!
Devo premettere che quesiti simili al mio sono stati posti altre volte, almeno per questioni apparentemente analoghe...
Tuttavia, non avendo trovato una risposta completamente esaustiva, vorrei sottoporvi una questione.
Io e alcuni amici saremmo intenzionati a realizzare diverse attività (prevalentemente attinenti alla somministrazione di alimenti e bevande) all'interno di un unico locale: penso a una sagra, ma l'esempio calza solo parzialmente.
L'intento sarebbe quello di condividere l'uso di bagni e spazi "comuni" (ad esempio la zona con tavoli, sedie, etc etc), gestendo in autonomia l'esercizio delle singole attività.
Innanzitutto vi chiedo se questo sia possibile o meno (posto che la proprietà del locale sarebbe unica e che ognuno di noi di fatto dovrebbe affittare una porzione dell'immobile - ma a chi spetterebbe poi l'affitto dei bagni "in condivisione"?)
In secondo logo chiedo questo: per evitare lungaggini e complicazioni burocratiche, potrebbe aver senso esercitare le diverse attività tramite un'unica società (quindi non più in maniera autonoma), col vantaggio per esempio di avere un unica figura di riferimento in possesso dei requisiti professionali necessari (e, magari, un unico contratto di locazione con relativa spartizione dei metri quadrati disponibili a discrezione dei soci)?
Questo cosa potrebbe comportare in caso di "espansione" e apertura di altre attività (ad esempio, ristorazione, vendita su internet di alcolici e alimentari, altra attività commerciale) all'interno dello stesso locale da parte degli stessi soci?
E se, invece, un terzo volesse affittare in autonomia una porzione di detto immobile per la propria attività, avrebbe poi la necessità di realizzare bagni autonomi o potrebbe usufruire dei servizi già disponibili?
Mi rendo conto della complessità del problema e non pretendo di risolvere tutti i miei dubbi nell'immediato... Ma è un inizio.
Mi è sicuramente sfuggito qualcosa quindi, se non sono stato sufficientemente chiaro, vi pregherei di incalzarmi!
Grazie anticipatamente a quanti potranno e vorranno rispondermi.
Cordiali saluti
Franco
Buonasera a tutti e complimenti per il forum, cortesia e competenza non vi mancano!
[color=red]GRAZIE A TE[/color]
Devo premettere che quesiti simili al mio sono stati posti altre volte, almeno per questioni apparentemente analoghe...
[color=red]OK, fai sempre bene a verificare se ci fossero post su temi analoghi ... e se ti capitali LINKALI sempre nel tuo quesito, che potrebbero essere utili ad altri[/color]
Tuttavia, non avendo trovato una risposta completamente esaustiva, vorrei sottoporvi una questione.
Io e alcuni amici saremmo intenzionati a realizzare diverse attività (prevalentemente attinenti alla somministrazione di alimenti e bevande) all'interno di un unico locale: penso a una sagra, ma l'esempio calza solo parzialmente.
L'intento sarebbe quello di condividere l'uso di bagni e spazi "comuni" (ad esempio la zona con tavoli, sedie, etc etc), gestendo in autonomia l'esercizio delle singole attività.
Innanzitutto vi chiedo se questo sia possibile o meno (posto che la proprietà del locale sarebbe unica e che ognuno di noi di fatto dovrebbe affittare una porzione dell'immobile - ma a chi spetterebbe poi l'affitto dei bagni "in condivisione"?)
[color=red]CERTO, non vi sono ostacoli preventivi (art. 36 Dlgs 59/2010) [/color]
In secondo logo chiedo questo: per evitare lungaggini e complicazioni burocratiche, potrebbe aver senso esercitare le diverse attività tramite un'unica società (quindi non più in maniera autonoma), col vantaggio per esempio di avere un unica figura di riferimento in possesso dei requisiti professionali necessari (e, magari, un unico contratto di locazione con relativa spartizione dei metri quadrati disponibili a discrezione dei soci)?
[color=red]
PREMESSA: la soluzione che prospetti ha le stesse "complicazioni burocratiche" della precedente .... la differenza è solo fiscale e di rapporti fra i soggetti
OVVIAMENTE è possibile anche questa soluzione che è MENO FLESSIBILE in quanto costituendo un soggetto giuridico specifico i soci vedono cristallizzati i loro rapporti. Nel primo caso invece potrete accogliere altri soggetti o gestire diversamente, anno dopo anno, i locali[/color]
Questo cosa potrebbe comportare in caso di "espansione" e apertura di altre attività (ad esempio, ristorazione, vendita su internet di alcolici e alimentari, altra attività commerciale) all'interno dello stesso locale da parte degli stessi soci?
[color=red]iente di particolare. La vendita su internet non comporta alcunchè visto che non si svolge nella struttura ma ONLINE e quindi è irrilevante l'immobile di cui si parla[/color]
E se, invece, un terzo volesse affittare in autonomia una porzione di detto immobile per la propria attività, avrebbe poi la necessità di realizzare bagni autonomi o potrebbe usufruire dei servizi già disponibili?
[color=red]Può fruire dei servizi a comune. NON VI SONO OSTACOLI[/color]
Mi rendo conto della complessità del problema e non pretendo di risolvere tutti i miei dubbi nell'immediato... Ma è un inizio.
Mi è sicuramente sfuggito qualcosa quindi, se non sono stato sufficientemente chiaro, vi pregherei di incalzarmi!
Grazie anticipatamente a quanti potranno e vorranno rispondermi.
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Tieni conto di questo. nel primo caso ognuno deve presentare SCIA DI AVVIO + NOTIFICA SANITARIA e relativa comunicazione di cessazione.
Se, come ho capito, ci sono 5 soggetti che si alternano suggerisco:
a) OGNUNO presenta scia di avvio e notifica
b) ognuno indica l'attività in modo permanente e che svolgerà unitamente ad altri
c) periodicamente trasmettete al SUAP un calendario degli utilizzatori (così da aggiornare sia loro che la ASL sull'effettivo utilizzatore)
d) SUGGERISCO di far fare planimetria e relazione tecnica ad unico professionista da allegare a tutte le pratiche
INSOMMA è fattibile, da gestire bene perchè un SUAP non "preparato" rischia di impaurirsi e di dire NO A PRESCINDERE!!!!!
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**************
[color=red][b]DECRETO LEGISLATIVO 26 marzo 2010, n. 59
[/b][/color]Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno
Art. 35. (Attività multidisciplinari)
1. I prestatori possono essere assoggettati a requisiti che li obblighino ad esercitare esclusivamente una determinata attività specifica o che limitino l'esercizio, congiunto o in associazione, di attività diverse solo nei casi seguenti:
a) professioni regolamentate, nella misura in cui ciò sia giustificato per garantire il rispetto di norme di deontologia diverse in ragione della specificità di ciascuna professione, di cui è necessario garantire l'indipendenza e l'imparzialità;
b) prestatori che forniscono servizi di certificazione, di omologazione, di controllo, prova o collaudo tecnici, nella misura in cui ciò sia giustificato per assicurarne l'indipendenza e l'imparzialità.
2. Nei casi in cui è consentito lo svolgimento delle attività multidisciplinari di cui al comma 1:
a) sono evitati i conflitti di interesse e le incompatibilità tra determinate attività;
b) sono garantite l'indipendenza e l'imparzialità che talune attività richiedono;
c) è assicurata la compatibilità delle regole di deontologia professionale e di condotta relative alle diverse attività, soprattutto in materia di segreto professionale.
Dottor Chiarelli, ma Lei è una macchina! :)
La ringrazio per la risposta rapida e completa.
L'unico dubbio che mi viene al momento - ma potrei aver capito male, non ho alcuna competenza in materia - riguarda il Suo ultimo appunto: le attività cui facevo riferimento si svolgerebbero (almeno nelle nostre intenzioni) contemporaneamente le une alle altre, e non in alternanza... Un po' come se si trattasse di diversi stand all'interno di una fiera. Questo cambierebbe drasticamente le cose? Oppure, come credo di aver capito, sarebbe comunque applicabile il D.Lgs. 59/2010? Quali complicazioni in più?
Grazie ancora per il Suo preziosissimo aiuto.
Cordiali saluti
Dottor Chiarelli, ma Lei è una macchina! :)
La ringrazio per la risposta rapida e completa.
L'unico dubbio che mi viene al momento - ma potrei aver capito male, non ho alcuna competenza in materia - riguarda il Suo ultimo appunto: le attività cui facevo riferimento si svolgerebbero (almeno nelle nostre intenzioni) contemporaneamente le une alle altre, e non in alternanza... Un po' come se si trattasse di diversi stand all'interno di una fiera. Questo cambierebbe drasticamente le cose? Oppure, come credo di aver capito, sarebbe comunque applicabile il D.Lgs. 59/2010? Quali complicazioni in più?
Grazie ancora per il Suo preziosissimo aiuto.
Cordiali saluti
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Salve,
la presenza di più attività nei medesimi locali può essere SINCRONA (nello stesso momento) o ASINCRONA (in tempi diversi).
La situazione NON CAMBIA MOLTO sotto il profilo normativo. Entrambe le soluzioni sono in generale consentite, in entrambi i casi si possono utilizzare gli spazi a comune.
PARTICOLARITA' PER PRESENZA SINCRONA:
- occorre predisporre il DUVRI (docuimento rischi interferenza) per ogni impresa
- occorre dedicare una specifica sezione del piano HACCP alle attività in compresenza
- si SOMMANO gli avventori e quindi potrebbero scattare requisiti maggiori (es. servizi igienici per clientela, VVF sopra le 100 persone, licenza di pubblico spettacolo sopra le 200 ecc...)
Ma in generale le problematiche sono analoghe.
****************
P.S.
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