In caso di cessione di ramo d'azienda (e conseguente subingresso per atto tra vivi), un commerciante su aree pubbliche "spuntista" può trasferire al commerciante cessionario la priorità di assegnazione (da egli maturata attraverso un determinato numero di presenze) ad egli spettante in un mercato?
Preciso che il caso si è già verificato (non è pertanto possibile portare ora il caso in Consiglio Comunale) e né la Legge Regionale, né la Delibera di G.R., né il Regolamento Comunale prevedono nulla al riguardo. Un caloroso ringraziamento a chi mi vorrà rispondere ed a chi mi indicherà eventuali pareri, risoluzioni, sentenze ecc..
Sì, la regola generale è quella. Bisogna vedere le varie leggi regionali (dici che nel tuo caso non ci sono disposizioni) ma, in ogni caso, il vero subingresso (contratto per affitto o vendita di azienda o ramo d’azienda) trasferisce al cessionario i diritti già vantati dal dante causa. Il cessionario (se ha i requisiti legali) si sostituirà nelle posizioni attive vantante dal cedente: abilitazioni, presenze ma anche oneri per il suolo pubblico ecc.
Per esempio, la legge toscana afferma:
[i]Il subentrante nel titolo abilitativo all’esercizio del commercio su aree pubbliche acquisisce le presenze già maturate dal medesimo titolo e queste non possono essere cumulate a quelle relative ad altri titoli abilitativi.[/i]
La legge regionale prende atto dei principi legali connessi con il contratto di cessione di azienda.
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