Consuetudine e prassi amministrativa: natura e caratteri
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https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/wcm/idc/groups/public/documents/document/mdax/otmw/~edisp/nsiga_3787975.pdf
http://www.filodiritto.com/articoli/2016/02/la-consuetudine-natura-e-caratteri.html
http://www.tesionline.it/v2/appunto-sub.jsp?p=96&id=584
http://www.teoriaestoriadeldirittoprivato.com/index.php?com=statics&option=index&cID=170
http://www.tesionline.it/v2/appunto-sub.jsp?p=86&id=200
L'autonomia del soggetto collettivo porta facilmente al totalitarismo, perché identificando governanti e governati in un preteso autogoverno nessuno argina l'autodeterinazione del tutto. In rete non ci sono poteri autoritari che comandano dall'alto, quindi lo stesso branco si autoregola con netiquette e moderatori, censurando il tutto maiuscolo come non hanno mai fatto né l'Inquisizione spagnola né i Talebani. L'Ordine dei Medici censura le cosiddette medicine alternative molto più di quanto faccia il Ministero della Salute, sentendosi espressione dei professionisti come corpo (o casta) anziché come loro antagonista in posizione di superiorità. L'autonomia scolastica censura piercing e affini come non aveva mai fatto la burocrazia dei provveditorati, che semplicemente se ne infischiava, perché De minimis non curat praetor. A nome dell'autonomia d'istituto, anziché dal di sopra di esso, possono comandare il preside manager, la maggioranza dell'assemblea o magari pure i bulli. I Sindaci facilmente usano ordinanze molto più pesantemente dei podestà fascisti.
Se al centro si mettono le persone (sette miliardi, che staranno un po' stretti), non so cosa si metta ai margini.
Chi non è d'accordo non è nemico del sovrano, ma del Popolo. Il quale facilmente delega l'esercizio della sovranità a un leader carismatico della rete.