Le Farmacie rurali, al fine di presenatre la domanda per ottenere l'indennità di residenza, richiedono al Comune il rilascio di due certificati: quello attestante che la farmacia è aperta e quello attestante la popolazione residente nella località dove sorge la farmacia.
Riguardo a ciò avrei due domande:
- questi certificati devono essere obbligatoriamente rilasciati in bollo?
- devono essere obbligatoriamente rilasciati due certificazioni distinte, oppure è possibile inserire le due dichiarazioni in un unico atto?
Puoi interessarti anche questa sentenza:
https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=BBU7ISBR3JPKPU4W7SFN7LQJ2U&q=723/2003
e questa
http://www.amministrativistaonline.it/giurisprudenza/consiglio-di-stato-sez-iii-sentenza-20-giugno-2014-n-3127/
Regola generale vuole che dal 1 gennaio 2012 i certificati siano utilizzabili esclusivamente nei rapporti tra privati e devono riportare, pena la loro nullità, la dicitura: “ Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi”.
detto questo ritengo che le richieste siano da considerarsi atti endo-procedimentali o verifiche di dichiarazioni sostitutive e pertanto non sono in bollo. Possono essere raggruppate in un unito atto.
[i]Ad abundantiam[/i], segnalo che si potrebbe procedere con autocertificazione di apertura al pubblico e funzionamento della farmacia rurale, con specifica che compete all’ASL l’acquisizione dei dati ufficiali della popolazione della località o agglomerato rurale in cui è ubicata la farmacia, ex art. 43, comma 1 DPR 445/2000.
riferimento id:32383