Buongiorno,
la questione è la seguente: immobile attualmente classificato D10 , con piscina e piccolo fienile classificato invece A.. (residenziale).
La struttura era locata ad imprenditore agricolo che svolgeva attività di agriturismo; poi a seguito di contenzioso legale (causa durata quasi tre anni) l'immobile è stato restituito al proprietario la primavera scorsa (l'inquilino ha consegnato le chiavi tramite ufficiale giudiziario) ,mentre il tribunale ha emesso sentenza definitiva ad ottobre 2015.L'intenzione del proprietario è di "acquisire" la qualifica IAP ed esercitare sullo stesso immobile attività agrituristica in proprio.
Il problema è che per la piscina nessuno ha ovviamente ad oggi (né il precedente locatario né il proprietario) presentato istanza di deroga definitiva.E' possibile appellarsi a tale situazione ( sia del contenzioso legale risoltosi recentemente che dei tempi della proprietà per decidere COSA fare dell'immobile) per effettuare l'istanza entro il 31.03.2016, secondo lei? NB: la piscina è stata costruita intorno agli anni 1991-2000 circa
In alternativa: posso svincolare l'utilizzo della piscina dai locali/spazi destinati all'attività agrituristica, assegnandola come pertinenza al fienile (che è un A, quindi residenziale), ed in tal senso risulterebbe una piscina privata (dovrei recintare l'area di pertinenza, ecc. credo....) ?In quanto piscina privata non dovrebbe rispondere alla normativa in questione per le piscine ad uso pubblico, giusto?
Potrei allora stipulare di volta in volta con gli ospiti dell'agriturismo interessati un contratto a parte, di locazione della suddetta piscina PRIVATA? O dovrei locare anche i locali del fienile, per poter locare la piscina (locazioni turistiche temporanee)?O nessuna di tali soluzioni è possibile...?
Riguardo al fatto di considerare valida la domanda di deroga presentata oltre il termine mi sono espresso molte volte dicendo che in mancanza di una disposizione esplicita si poteva considerare tale termine come “ordinatorio” e non come “perentorio”. Vuoi per il carattere molto permissivo della normativa, vuoi per altre questioni giurisprudenziali e di ragionevolezza, il termine può essere visto come ordinatorio. Se poi al 30 marzo la struttura non avrà ottenuto la deroga allora dovrà tenere chiuso finché il procedimento non sarà concluso.
Sul presupposto normativo della deroga si rammenti l’art. 19, comma 1-bis della LR:
[i]Sono considerate esistenti le piscine per le quali è stato conseguito titolo autorizzatorio edilizio conforme alla normativa con data antecedente all’entrata in vigore del regolamento regionale…[/i]
Sulle altre questioni posso dire che se la piscina afferisce all’attività agrituristica non si può prescindere dalla necessità della deroga e degli altri obblighi di legge.
Nel caso in cui la piscina fosse annessa all’abitazione fienile e su quella abitazione fossero effettuate le c.d. locazioni turistiche (quindi qualcosa di completamente esogeno e staccato dall'agriturismo), allora, a parere mio, la normativa regionale non sia applicherebbe. La locazione è un contratto fra privati e non connota un [i]quid[/i] aperto al pubblico.
Se poi dentro alla piscina venissero travati anche gli ospiti dell’agriturismo allora è molto probabile un sanzionamento. Resta il fatto che i dimoranti in locazione potrebbero fare amicizia con gli ospiti dell'agriturismo e invitarli ad un pool party, ma al di fuori di questi casi limite, se il VU dimostrasse che la piscina è offerta come servizio agrituristico allora il sanzionamento (dopi il 30/03/2016) sarebbe d'obbligo in caso di mancanza di deroga e/o di SCIA.
Locare solo la piscina agli ospiti dell’agriturismo non mi pare una via percorribile, sicuramente sarebbe interpretata per quello che è: una elusione della normativa regionale.
Buongiorno,
mi scusi, ma se gli ospiti dell'agriturismo o il proprietario (che è anche proprietario della civile abitazione con annessa piscina) dimostrano di avere stipulato per la piscina(che, ribadisco, non sarebbe di pertinenza dell'agriturismo ma della civile abitazione) un regolare contratto di locazione turistica/temporanea indipendente e svincolato dalla "locazione" dell'appartamento in agriturismo, quale è il problema? Non mi sembra che sarebbe contravvenuta alcuna norma; diverso sarebbe il caso in cui non vi fosse alcun contratto di locazione...
Il mio dubbio è che invece per le deroghe ci siano opposti rifiuti dal SUAP e/o da chi gestirà la pratica congiuntamente (intendo Coldiretti in questo caso, che ha già verbalmente detto DEROGA IMPOSSIBILE in quanto l'azienda non era in attività al 30.09 ).
la regione non si è espressa sulla perentorietà o meno del termine quindi la questione è rimessa ai vari dirigenti comunali. Se un diniego fosse impugnato scopriremmo che ne penserebbe il TAR Toscana. Da parte mia dico che la giurisprudenza, generalmente, in assenza di specificazioni tende a reputare i termini come ordinatori.
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