Salve,
La destinazione d'uso dei locali e' requisito imprescindibile per l'avvio di una agenzia d'affari? Mi spiego, avendo la disponibilita , si potrebbe avviare presso la prorpia abitazione?
Salve,
La destinazione d'uso dei locali e' requisito imprescindibile per l'avvio di una agenzia d'affari? Mi spiego, avendo la disponibilita , si potrebbe avviare presso la prorpia abitazione?
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La destinazione d'uso dei locali è requisito DI OGNI ATTIVITA'.
Occorre però distinguere fra:
1) attività organizzate svolte in sede propria (es. bar, negozio, agenzia di affari in fondo) dove l'attività ha locali dedicati con accesso i clienti e pubblico. Occorre rispettare la destinazione specifica per l'attività (nel caso di agenzia d'affari normalmente è la DIREZIONALE). Vedi: http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=28986.msg54792#msg54792
2)qualora l'attività sia svolta online (commercio, agenzia di affari ecc...) non si pongono problemi di destinazione d'uso nel senso che NON ESISTE un luogo di svolgimento (l'interessato può usare il pc di casa, un internet point, una biblioteca o un tablet ed andarsene a spasso per la città) ... quindi anche la propria abitazione è OK a condizione che non vi sia accesso di pubblico.
Vedi:
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=27489.msg51987#msg51987
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=19298.msg36291#msg36291
Aggiungo un particolare.
Per quanto oggi l’agenzia di affari sia sottoposta a semplice comunicazione (art. 115 TULPS), da un punto di vista sostanziale rappresenta sempre un attività sottoposta ad “autorizzazione di polizia”.
A questo riguardo, l’art. 16 TULPS dispone:
[i]Gli ufficiali e gli agenti di pubblica sicurezza hanno facoltà di accedere in qualunque ora nei locali destinati all'esercizio di attività soggette ad autorizzazioni di polizia e di assicurarsi dell'adempimento delle prescrizioni imposte dalla legge, dai regolamenti o dall'autorità[/i].
Se viene indicata come sede legale/amministrativa la propria abitazione potrebbe nascere dei conflitti fra la valenza pubblicistica dell’art. 16 citato e la riservatezza della residenza.
Il comune di Milano, ad esempio, ha risolto la faccenda facendo dichiarare espressamente l’accettazione delle prescrizioni ex art. 16 citato. Veda qua e clicchi su “requisiti”:
https://fareimpresa.comune.milano.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=134&Itemid=105
In sintesi, l'amministrazione ricevente potrebbe sollevare questa questione ma la può aggirare dichiarando espressamente che accetta le prescrizioni di cui all'art. 16 citato.