Data: 2011-12-29 12:08:44

L.R. 27/12/2011 N. 66 - Legge finanziaria per l'anno 2012

Sul BURT n. 61 del 28/12/2011 è stata pubblicata la Legge Regionale  27/12/2011 n. 66 “Legge finanziaria per l’anno 2012”.

Di nostro interesse sono le seguenti disposizioni:
- artt. 62 e 63 modifiche alla L.R. n. 67/1993 (norme in materia di trasporto con taxi e NCC)
- artt. 74 – 87, revisione procedure iscrizione imprese artigiane al Registro delle imprese e modifica L.R. 53/2008 (norme in materia di artigianato)
- [b]artt. 88 e 89 ; modifiche alla L.R. 28/2005 – Codice del Commercio: modifica disciplina orari degli esercizi commerciali e di somministrazione di cui agli artt. 81 e 82 del codice;[/b]
- artt. 96 – 101, modifiche alla Legge 23/07/2009 n. 40 (semplificazione e riordino normativo 2009)
- art. 102, modifica alla L.R. 10/2010 (Norme in materia di VAS e di VIA);
- artt. 145 – 145, modifiche alla L.R. 1/2005 – Norme per il governo del territorio

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Data: 2011-12-29 15:32:57

Re:L.R. 27/12/2011 N. 66 - Legge finanziaria per l'anno 2012

Comunicato stampa n.80
28/12/2011

COMUNICATO STAMPA

Orari del commercio
Consulta commercio Anci Toscana: necessario maggiore coinvolgimento e chiarezza da parte della Regione Toscana

Firenze, 28 dicembre 2011. La Consulta regionale del commercio dell’ANCI Toscana si è riunita oggi per fare una prima valutazione generale sulle novità legislative appena intervenute in materia di liberalizzazione nel settore del commercio. La Consulta rileva un palese contrasto tra il testo della legge di conversione del decreto “salva-Italia” (in particolare l’art. 31, comma 1), che liberalizza totalmente la disciplina degli orari e delle aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali e  di somministrazione, e l’emendamento del Consiglio Regionale della Toscana alla Legge finanziaria regionale (in particolare art. 88) che, di fatto, riconferma la normativa precedente ignorando completamente le novità legislative introdotte in materia di concorrenza.
La Consulta esprime quindi seria preoccupazione per il disorientamento in cui, ad oggi, si vengono a trovare i Sindaci dei Comuni toscani a causa di questa conflittualità istituzionale in una materia estremamente complessa e di stretta competenza amministrativa degli enti locali. Sono infatti questi ultimi a rispondere di fronte a cittadini consumatori e imprese nel caso di erronea o mancata applicazione della normativa nazionale vigente, con la conseguenza di esporre le amministrazioni a richieste anche ingenti di risarcimento danni. Sul tema, si ricorda inoltre il ricorso davanti alla Corte Costituzionale che la Regione ha intentato contro il decreto Tremonti che già aveva introdotto i criteri di liberalizzazione. Pertanto, in attesa che si pronunci il giudice costituzionale sul conflitto di competenze, si ritiene doveroso fornire ai Comuni toscani l’indicazione di seguire la fonte normativa gerarchicamente superiore, ovvero la legge dello Stato, già a partire dal 2 gennaio del 2012.
La Consulta, pur condividendo talune critiche al modello di “deregulation” imposto dal Governo, in quanto lesivo delle prerogative dei Comuni e dell’autonomo sviluppo delle vocazioni economiche dei singoli territori locali, non può tuttavia sposare un metodo così conflittuale di risoluzione di problematiche che richiedono un confronto nel merito tra i diversi livelli istituzionali. Preme, inoltre, sottolineare che sia su queste misure legislative regionali, come su quelle relative alla disapplicazione della Direttiva comunitaria “Bolkestein” in materia di commercio su area pubblica – anch’esse approvate dal Consiglio Regionale in difformità alle normative statali ed europee – è venuto a mancare quel necessario confronto con gli enti locali, gli unici livelli amministrativi direttamente responsabili della concreta applicazione delle normative stesse.
La Consulta si appresta pertanto a chiedere alla Giunta Regionale un confronto urgente, sia sul merito che sul metodo, sui temi menzionati ed in particolare sulla disciplina degli orari del commercio e del commercio ambulante su area pubblica, così da individuare indirizzi chiari e condivisi per dare risposte univoche e non aleatorie alle rappresentanze delle imprese e ai cittadini.






















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Data: 2012-01-03 10:45:27

Re:L.R. 27/12/2011 N. 66 - Legge finanziaria per l'anno 2012

La legge regionale n. 66, con tempismo sospetto, mette i Comuni in una sorta di [i]impasse [/i], almeno per quelli di noi che, per volontà delle proprie Amministrazioni, hanno voluto mantenere fino all'ultimo, per vari motivi- non ultima la tutela dei lavoratori dipendenti, in particolare nelle GSV e MSV- la normativa previgente in materia di orari e giornate di chiusura.
Lasciando quindi per il momento da parte le singole posizioni liberiste o meno, vorrei sapere in che gerarchia si pongono le due leggi.
In particolare, il fatto che il Decreto Monti sia stato convertito in legge PRIMA dell'emanazione della Legge regionale, farebbe sì che l'eventuale impugnazione dovrebbe essere da parte dello Stato nei confronti della Regione, giusto? Con inevitabili tempi di "interregno", in cui i Comuni che devono/possono fare?
L'emanazione della LR è evidentemente giustificata col fatto che il commercio è competenza regionale si sensi dell'art.117 della Costituzione; nel Decreto Monti le liberalizzazioni rientrano per contro nel "capitolo"  concorrenza ?
In varie fonti si parla spesso dei tre mesi per l'adeguamento; tuttavia leggendo il Decreto i 90 gg. sono da riferirsi esclusivamente al comma 2 dell'art. in questione e non al primo; tale termine è ricavato da altre parti che mi sono sfuggite?
Ad oggi un esercizio che, ad es., tiene aperto di domenica senza aver richiesto deroga ed [u]in assenza dell'ordinanza sindacale di abrogazione dei previgenti limiti[/u] può incorrere in sanzioni?
Il Comune che non ha ancora ottemperato in cosa può incorrere?
Scusate la prolissità, ma talvolta è necessaria una riflessione più ad ampio raggio!!!
Colgo l'occasione per augurare buon anno a tutti!!

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Data: 2012-01-03 17:57:03

Re:L.R. 27/12/2011 N. 66 - Legge finanziaria per l'anno 2012

[color=red]PREMESSA: alquanto singolare la tesi per cui OBBIGLANDO una impresa a chiudere la domenica e le feste si tutelano i lavoratori!!! Singolare tenuto conto che così si assumono meno dipendenti. Forse, ma solo forse, si tutela le feste dei dipendenti attuali che, però, sono già tutelati da norme contrattuali che prevedono maggiorazioni di stipendio o diritti alle ferie o ai turni di riposto che, lo spero, sono più serie ed efficaci delle ordinanze sindacali.
Altra osservazione: ed i dipendenti degli esercizi che già oggi possono stare aperti la domenica? Ed i dipendenti di artigiani, bar, tabacchi ed edicole?
.... LASCIAMO STARE!!!!!
[/color]

Ad oggi un esercizio che, ad es., tiene aperto di domenica senza aver richiesto deroga ed in assenza dell'ordinanza sindacale di abrogazione dei previgenti limiti può incorrere in sanzioni?
[color=red]CERTO, deve essere sanzionato per violazione della normativa regionale e dell'ordinanza sindacale. Anche se poi la Corte Costituzionale darà ragione allo Stato (come è chiaro che accadrà, anche se penso che la Regione Toscana abrogherà prima le proprie norme) la sanzione va applicata.
Senza ordinanza di adeguamento non ha efficacia la liberalizzazione.[/color]

Il Comune che non ha ancora ottemperato in cosa può incorrere?
[color=red]Per ora in niente. Ha tempo fino al 27 marzo.
Dopo potrebbe incorrere in 2 tipi di responsabilità:
1) danni all'interessato
29 violazione della normativa comunitaria (di cui il Dl Monti e norma di recepimento) e quindi attivazione della procedura di infrazione (con milioni di euro di sanzione). Ipotesi di scuola, difficilmente verificabile.[/color]

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