Buongiorno,
mi è stato richiesto se un operatore di commercio ambulante, che fa anche preparazione di alimenti sul mezzo mobile, possa vendere parte dei suoi prodotti (piccoli quantitativi) ad alcuni bar, previ accordi con gli stessi.
A mio avviso non può farlo perché l’art. 29 della LR 28/2005 limita il commercio su aree pubbliche alla sola vendita AL DETTAGLIO o alla somministrazione, entrambe rivolte al consumatore finale.
La vendita dei propri prodotti ai bar, e quindi non al consumatore finale bensì a chi acquista per rivendere, credo si configuri invece, a prescindere dal quantitativo della merce, come vendita all’INGROSSO (art. 15) che, ai sensi del citato art. 29, non può essere effettuata da parte di un venditore ambulante.
Ritenete che questa interpretazione sia corretta e sufficientemente argomentata?
Grazie mille e un saluto
Buongiorno,
mi è stato richiesto se un operatore di commercio ambulante, che fa anche preparazione di alimenti sul mezzo mobile, possa vendere parte dei suoi prodotti (piccoli quantitativi) ad alcuni bar, previ accordi con gli stessi.
A mio avviso non può farlo perché l’art. 29 della LR 28/2005 limita il commercio su aree pubbliche alla sola vendita AL DETTAGLIO o alla somministrazione, entrambe rivolte al consumatore finale.
La vendita dei propri prodotti ai bar, e quindi non al consumatore finale bensì a chi acquista per rivendere, credo si configuri invece, a prescindere dal quantitativo della merce, come vendita all’INGROSSO (art. 15) che, ai sensi del citato art. 29, non può essere effettuata da parte di un venditore ambulante.
Ritenete che questa interpretazione sia corretta e sufficientemente argomentata?
Grazie mille e un saluto
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Distinguiamo il profilo SANITARIO da quello AMMINISTRATIVO.
Sotto il profilo sanitario NESSUN OSTACOLO alla vendita di piccoli quantitativi a commercianti (bar, ristoranti), con semplice comunicazione di aggiornamento della notifica sanitaria.
Sotto il profilo amministrativo la questione potrebbe essere più complessa se l'attività fosse organizzata come attività prevalente di commercio all'ingrosso. nel caso descritto sembra che la vendita all'ingrosso sia EPISODICA o comunque ECCEZIONALE e generalmente "PROGRAMMATA" (cioè l'esercente definisce con i clienti un programma di fornitura e consegna, al suo passaggio, i quantitativi richiesti). Così descritta a mio avviso l'attività è POSSIBILE senza particolari adempimenti.
Al di là delle definizioni, l'esercizio congiunto del commercio al dettaglio e all'ingrosso è sempre ammesso. In questo caso è chiaro che occorre sottostare al regime giuridico più oneroso per il privato ma una volta ottenute le abilitazioni, nulla virta che lo stesso venda ad un ristoratore ed emetta fattura così come fa l'esercizio del commercio al dettaglio in sede fissa. Anche in questo caso ci sarebbe lo stesso problema di definizione.
riferimento id:30537Grazie mille!
riferimento id:30537