Il titolare di una ditta individuale già operante nel settore pubblicitario mi ha descritto la seguente attività che intenderebbe svolgere in modo secondario e occasionale: organizzazione di eventi, nello specifico questa volta organizzerà un raduno automobilistico itinerante per supercar di 3 giorni. Gli equipaggi si muoveranno privatamente con le loro auto spostandosi da una tappa all'altra del raduno: ciascuna tappa, dove le auto si fermeranno, è situata all'interno di strutture private. Durante le varie tappe sono previste degustazioni, giochi, quiz, e tutta una serie di attività divertenti di intrattenimento. Al termine sarà proclamato uno (o più) vincitore/ri in base ai punti guadagnati nelle varie prove (domande a tema automobilistico, prove di fotografia e di abilità, prove di logica, ecc.).
Le entrate della ditta individuale saranno:
- quota di partecipazione di ciascun partecipante
- sponsor
Le uscite saranno principalmente:
- spese pubblicitarie per far conoscere l'evento
- diritti d'autore (all'ideatore del progetto)
- prenotazione e pagamento di camere d'albergo per i partecipanti (appoggiandomi ad una regolare agenzia di viaggi)
- spese di stampa
- pranzi/cene per gli iscritti all'evento
- biglietti di musei per i partecipanti
- animazione
- spese per l'acquisto di premi (coppe o altro).
La Camera di Commercio avrebbe richiesto la presentazione di una scia per agenzia d'affari al Comune ma a me non sembra che ricorrano le condizioni. Come si può inquadrare l'attività descritta? Grazie.
come dispone l’art. 205 del reg. TULPS, [i]sotto la denominazione di “agenzie pubbliche o uffici pubblici di affari” usata dall'articolo 115 della legge, si comprendono le imprese, comunque organizzate, che si offrono come intermediarie nell'assunzione o trattazione di affari altrui, prestando la propria opera a chiunque ne faccia richiesta[/i].
In pratica un soggetto “apre bottega” e aspetta i clienti che andranno lì al fine di chiedere un’intermediazione per la conclusione di un affare in loro favore.
[i]L’attività si concretizza nel porre in essere o nell'agevolare trattative volte alla conclusione di detti affari, mettendo direttamente o indirettamente in contatto fra loro due o più soggetti determinati, con conseguente esclusione dell'obbligo di licenza nei confronti di chi si limiti a lanciare, verso remunerazione, messaggi promozionali "in incertam personam" [/i](cassazione civile n. 18619/2006).
Anche un impresario non è un agente di affari, cioè colui che fa affari con gli artisti ma assumendosi il rischio d’impresa per la realizzazione dello spettacolo.
Pur sapendo che è difficile trovare linee nette di confine fra un’attività è un’altra, mi pare che codesto soggetto non sia una gente di affari ma uno che organizza eventi sua sponte. In questo caso non ravvedo un cliente che paga il soggetto al fine di concludere uno o più affari.
Come farebbe a compilare il registro degli affari? Il registro deve indicare il committente e altre cose.
Detto questo, dato che siamo al limite, sicuramente l’ipotesi dell’agente di affari non è strampalata e può andare bene per evitargli possibili sanzioni ma anche io protenderei per il no.