USO IMPROPRIO DELLA POSTA ELETTRONICA AZIENDALE E LICENZIAMENTO
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Con la sentenza n.22353 del 2 novembre 2015, la Corte di Cassazione si è espressa sul tema dell’utilizzo improprio della casella di posta aziendale confermando gli orientamenti già rassegnati in passato e ritenendo illegittimo il licenziamento per giusta causa, ex.art. 2119 cod.civ. Servirebbero, per la Suprema Corte, elementi addizionali per legittimare un’interruzione in tronco del rapporto di lavoro, ritenendo più consona e sufficiente una sanzione disciplinare di natura conservativa. La Fondazione Studi con parere n.2/2015 analizza le posizioni assunte dalla Cassazione in merito all'argomento. - Leggi il parere n.2/2015
[b]PRINCIPALI RIFERIMENTI GIURISPRUDENZIALI[/b]
- Cass. 2 Novembre 2015, n. 22353;
- Cass. 11 Agosto 2014, n. 17859;
- Cass. 18 Marzo 2014, n. 6222;
- Cass. 17 Giugno 2011, n. 13353;
- Cass., 29 Settembre 2005, n. 19053;
http://www.consulentidellavoro.it/files/PDF/2015/FS/parereFS_n2_2015.pdf
Non c'è nessun motivo di usare la casella aziendale, potendone avere una privata totalmente gratuita, ma d'altra parte il divieto è essenzialmente moralistico, se non c'è un costo a consumo e l'indirizzo non rimanda immediatamente al nome dell'azienda, così da non causare eventuali danni all'immagine. Se un fannullone gioca, poco cambia che usi un mazzo di carte tradizionali o il computer dell'ufficio
Comunque l'occasione fa l'uomo ladro, quindi meglio non distribuire caselle a cani e porci, visto che non si ha generalmente un fax per ciascuno.