Buongiorno,
il quesito si riferisce ad un'attività itinerante di somministrazione di alimenti e bevande.
Tale ditta invia via pec ai Comuni richieste di occupazione del suolo pubblico. Ad Es. "Chiedo di occupare, per i giorni xx/yy/zz, mq 12 di suolo pubblico in via Roma n° ..Comune di ....". Capita spesso che i Comuni nemmeno rispondano.
In questo caso esiste una norma che regoli tale fattispecie? Che ne so...qualora il Comune non risponda entro 30 gg, posso occupare lo spazio come indicato nell'istanza?
Grazie mille e buon lavoro.
Saluti
Claudio
Nel caso da te indicato ritengo siano applicabili i principi generali previsti per l’esercizio del commercio in forma itinerante dall’articolo 15, lettera b) della legge regionale n.5/2006 e dai criteri di attuazione di cui all’allegato alla deliberazione G.R. n.15/15 del 19.04.2007.
Per definizione l'esercizio dell'attività in forma itinerante è sempre limitata al periodo strettamente necessario relativo alla sosta effettuata su area pubblica per servire il cliente e deve sempre differenziarsi dalla vendita esercitata su posteggio fisso dato in concessione per ovvi motivi di non discriminazione tra operatori legati all'obbligo del pagamento del canone di concessione ( l'itinerante, a differenza dell'operatore che esercita su posteggio fisso non paga alcun canone).
Perciò, se stiamo parlando di itineranti intesi nel senso sopra indicato, non ha alcun senso che l'operatore faccia una richiesta indirizzata al Comune dove chiede di occupare il suolo pubblico perchè l'esercizio del relativo diritto è già insito nelle disciplina sopra richiamata. Resta inteso che le modalità di esercizio relative allo svolgimento dell'attività itinerante devono essere chiaramente disciplinate all'interno del regolamento comunale per il commersio su area pubblica che ciascun Comune deve adottare indicando in concreto anche il limite di tempo relativo alla sosta (per prassi massimo 1 ora di sosta con obbligo di spostarsi di almeno 500 metri dal punto precedente o, come previsto da altri Comuni, limite massimo di due ore nello stesso punto). Se poi il regolamento è pubblicato anche sul sito istituzionale l'interessato non potrà accampare come pretesto la non conoscenza della relativa disciplina. Le richieste che arrivano da parte degli operatori sono spesso generiche e trasmesse con un modello standard, in molti casi privo di informazioni idonee che consentano di acquisire gli elementi fondamentali per una appropriata istruttoria. In ogni caso la richiesta di occupare il suolo pubblico per i giorni XXXXX, come da te indicato, pare riferirsi non già ad un'occupazione temporanea propria di un operatore itinerante bensì ad una richiesta, sempre temporanea, ma legata allo svolgimento di particolari eventi limitati ad una o più giornate ( esempio sagre, fiere, riunioni straordinarie, ecc). In tal caso occorre sempre adottare criteri di assegnazione trasparente attraverso un bando o una manifestazione di interesse. Anche se ciò richiede tempo, è buona norma rispondere sempre alle istanze chiedendo integrazioni o dichiarando le stesse improcedibili nel caso di carenza di elementi essenziali. Ti consiglio di predisporre una lettera standard per queste ipotesi, che potrai di volta in volta adattare alle singole fattispecie mantenendo la struttura principale ma ritengo, in ogni caso, che anche nell'ipotesi di mancata risposta da parte degli uffici titolari del procedimento, l'operatore itinerante non potrà MAI vantare il diritto ad occupare il suolo avvalendosi dell'istituto del silenzio assenso in quanto il Comune mantiene sempre una potestà di natura discrezionale nell'assegnazione delle aree pubbliche. Al limite potrà agire per ottenere un eventuale risarcimento qualora dimostri di avere subito un ritardo lagato al mancato ottenimento dell'eventuale titolo abilitativo causato dalla mancata osservanza dei termini di conclusione del procedimento, secondo i principi previsti dalla legge 241/90 ma ciò non implica un automatico diritto ad occupare il suolo pubblico in assenza di una formale assegnazione.
Buongiorno,
il quesito si riferisce ad un'attività itinerante di somministrazione di alimenti e bevande.
Tale ditta invia via pec ai Comuni richieste di occupazione del suolo pubblico. Ad Es. "Chiedo di occupare, per i giorni xx/yy/zz, mq 12 di suolo pubblico in via Roma n° ..Comune di ....". Capita spesso che i Comuni nemmeno rispondano.
In questo caso esiste una norma che regoli tale fattispecie? Che ne so...qualora il Comune non risponda entro 30 gg, posso occupare lo spazio come indicato nell'istanza?
Grazie mille e buon lavoro.
Saluti
Claudio
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ASSOLUTAMENTE NO.
La concessione di suolo pubblico:
1) non soggiace a silenzio-assenso
2) è soggetta a regole di trasparenza che obbligano al bando pubblico
3) l'istanza presentata fuori dal bando è IRRICEVIBILE (i Comuni farebbero bene a rispondere ... ma anche se non lo fanno è difficile sostenere un qualche affidamento .... soprattutto se presentata in cartaceo - che la rende ulteriormente irricevibile)