A seguito di trasmissione tramite portale regionale dell'allegato D3-Requisiti Antimafia, la Prefettura comunica che la richiesta "non è conforme alle disposizioni dettate dal D.lgs 159/2011 in vigore dal 13/02/2013" e invita lo scrivente sportello a reperire nel loro sito internet nella Sezione Antimafia notizie utili a tal riguardo.
Come ci dobbiamo comportare a tal proposito ? L'operatore SUAP, dopo aver ricevuto le dichiarazioni autocertificative da parte della Ditta / Impresa dichiarante , deve ritrasmettere al di fuori dal portale un'ulteriore richiesta per la certificazione Antimafia redatta su appositi modelli ?
Certi di una chiara ed esaustiva risposta si ringrazia.
E' pervenuta la stessa comunicazione anche al nostro Suap, si chiede qualche indicazione/parere in merito.
riferimento id:28469Ritengo che la Prefettura abbia le sue ragioni. La verifica dei requisiti antimafia costituisce una verifica istruttoria propria dell'ufficio competente e non un endoprocedimento SUAP in senso stretto. In altre parole, la richiesta del certificato antimafia compete all'ufficio titolare dell'endoprocedimento relativo all'esercizio dell'attività e non al SUAP in senso stretto, a meno che l'Ente abbia assegnato al SUAP le funzioni dell'ufficio commercio (ma questo è qualcosa che va al di là delle prerogative proprie del SUAP).
Per questa ragione il portale non è configurato per gestire questo tipo di richieste; va anche tenuto in considerazione il fatto che la trasmissione di simili certificati (antimafia, casellario, ecc.) attraverso il portale violerebbe la privacy dell'interessato, visto che i dati giudiziari sarebbero accessibili a tutti gli uffici coinvolti anche quando essi non sono titolati a simili verifiche.
Ritengo quindi che queste verifiche debbano essere gestite al di fuori del portale SUAP, non essendo adempimenti connessi con la gestione del procedimento unico in senso stretto