Egregio Dottore, ho bisogno di un suo pensiero.
Mi è giunta SCIA per apertura B&B a conduzione familiare e contemporaneamente richiesta di accertamentio di cambio di residenza, nell'abitazione dove si svolgerà l'attività.
I vigili hanno fatto accertamento ed hanno dato esito negativo
Ora, la legge Regione Puglia 7 agosto 2013 n. 27 prevede quanto segue
Art. 2
Definizione, caratteristiche e servizi minimi
dei Bed and Breakfast a conduzione familiare
1. Si definisce B&B a conduzione familiare l’attività ricettiva svolta in maniera non continuativa e non imprenditoriale da chi, nella casa in cui abita, fornisce alloggio e prima colazione in non più di tre camere e nove posti letto, avvalendosi della normale organizzazione familiare, ivi compresa l’eventuale presenza di collaboratori domestici al servizio della famiglia, senza la fornitura di servizi aggiuntivi.
Art. 3
Definizione, caratteristiche e servizi minimi
dei B&B in forma imprenditoriale
1. Si definisce “B&B in forma imprenditoriale” l’attività ricettiva svolta in maniera continuativa e professionale da chi, presso il proprio domicilio, fornisce alloggio e prima colazione in non più di sei camere e diciotto posti letto, anche avvalendosi della collaborazione di personale qualificato.
Considerato che la legge regionale prevede che il B&B presso il domicilio si possa fare solo in forma imprenditoriale, mentre il B&B a conduzione familiare si possa fare nella casa in cui uno abita presumo che in quest'ultimo caso sia necessaria la residenza.
Cosa ne pensate?
A questo punto cosa faccio annullamento SCIA o avvio di procedimento, considerato che la Sig.ra può chiedere un secondo accertamento per il cambio di residenza?
Grazie per la cortese risposta
In attesa di Chiarelli, posso dirle che la situazione non mi pare così semplice.
La legge NON indica esplicitamente la “residenza” e proseguendo nella lettura dell’art. 2 si evince:
[i]L'attività di B&B a conduzione familiare è esercitata in un'unica unità immobiliare da chi vi [b]dimora stabilmente per l'intero periodo in cui dichiara di svolgere attività[/b] di accoglienza.
[/i]
Alla fine forse il risultato non cambia ma quello che è discriminante non è la residenza ma il dimorare stabilmente durante il periodo di attività che potrebbe essere solo di qualche mese. Infatti, al comma successivo viene riportato:
[i]3. L'attività di B&B a conduzione familiare può essere fornita per un minimo di novanta e un massimo di duecentosettanta giorni l'anno, con periodi di chiusura non inferiori a quindici giorni consecutivi[/i]
Quindi, se viene accertata la residenza sicuramente la situazione è ok ma se non viene accertata la situazione potrebbe essere comunque ok dato che il gestore potrebbe dimorare stabilmente lì anche solo per 3 mesi.
In ogni caso, se i VVUU hanno accertato che il soggetto non dimora fisicamente insieme ai turisti allora l’attività non appare legittima. Previa ulteriore verifica è possibile agire ai sensi dell’art. 19, comma 3 della legge 241/90.
L’art. 19 della legge 241/90 è stato modificato proprio in questi giorni e le modifiche ancora non sarebbero in vigore (entrano in vigore il 28/08). Oggi può far conformare non sospendendo l’attività, dopo il 28 agosto puoi far conformare sospendendo l’attività.
Riporto il nuovo comma 3 dell’art. 19 citato:
[i]L'amministrazione competente, in caso di accertata carenza dei requisiti e dei presupposti di cui al comma 1, nel termine di sessanta giorni dal ricevimento della segnalazione di cui al medesimo comma, adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell'attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi di essa. Qualora sia possibile conformare l'attività intrapresa e i suoi effetti alla normativa vigente, l'amministrazione competente, con atto motivato, invita il privato a provvedere, disponendo la sospensione dell'attività intrapresa e prescrivendo le misure necessarie con la fissazione di un termine non inferiore a trenta giorni per l'adozione di queste ultime. In difetto di adozione delle misure stesse, decorso il suddetto termine, l'attività si intende vietata[/i]
Quindi, aspettando qualche giorno, può emettere un provvedimento di sospensione invitando il privato a presentare SCIA per esercizio imprenditoriale o a trasferire effettivamente la sua dimora in quella abitazione.
Egregio Dott. Maccantelli la ringrazio per la cortesee competente risposta.
Ho ancora qualche dubbio causato dal gioco di parole del legislatore regionale; basta guardare il concetto di residenza anagrafica che in pratica significa dimora abituale, dove uno ha la sede dei propri affetti e relazioni familiari e sociali; la residenza non è però legata alla presenza fisica per tutto l'anno nell'abitazione, sono ammessi spostamenti per lavoro, viaggi ecc, l importante è che l anagrafe accerti che la persona/le persone che hanno dichiarato la residenza in una determinata abitazione, li tornino e sia li il centro della propria vita come sopra detto.
Nella legge regionale mi pare che invece , oltre la residenza, impongano anche la "dimora stabile" cioè che la persona rimanga nell'abitazione fisicamente... cosa impossibile da provare, perché non esiste, in anagrafe, alcun certificato sulla dimora...
Quindi a questo punto cosa mi conviene fare? Un'avvio procedimento senza sospensione dell'attività facendo conformare la posizione alla persona facendomi magari fare una dichiarazione che nel periodo di apertura del B&B lei dimora lì o ciò non è possibile considerato che (probabilmente) per dimora abituale si intende proprio la residenza?
Egregio Dott. Maccantelli la ringrazio per la cortesee competente risposta.
Ho ancora qualche dubbio causato dal gioco di parole del legislatore regionale; basta guardare il concetto di residenza anagrafica che in pratica significa dimora abituale, dove uno ha la sede dei propri affetti e relazioni familiari e sociali; la residenza non è però legata alla presenza fisica per tutto l'anno nell'abitazione, sono ammessi spostamenti per lavoro, viaggi ecc, l importante è che l anagrafe accerti che la persona/le persone che hanno dichiarato la residenza in una determinata abitazione, li tornino e sia li il centro della propria vita come sopra detto.
Nella legge regionale mi pare che invece , oltre la residenza, impongano anche la "dimora stabile" cioè che la persona rimanga nell'abitazione fisicamente... cosa impossibile da provare, perché non esiste, in anagrafe, alcun certificato sulla dimora...
Quindi a questo punto cosa mi conviene fare? Un'avvio procedimento senza sospensione dell'attività facendo conformare la posizione alla persona facendomi magari fare una dichiarazione che nel periodo di apertura del B&B lei dimora lì o ciò non è possibile considerato che (probabilmente) per dimora abituale si intende proprio la residenza?
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CONCORDO CON MARIO.
A differenza della maggior parte delle altre norme regionali la Puglia non fa espresso riferimento alla RESIDENZA ANAGRAFICA e questo apre vari scenari:
1) possibilità di esercizio anche in immobile dove non si ha la residenza (in pratica potrei svolgere il B&B nella seconda casa dove dimoro abitualmente l'estate ma nella quale non ho la residenza).
2) concordo che la residenza è PRESUNZIONE di dimora stabile (quindi non occorrono ulteriori accertamenti)
3) anche se residenza implica dimostra stabile non vale viceversa ...
QUINDI:
- se hai verificato che il soggetto non ha la residenza nell'immobile dove avvia il B&B a mio avviso NON PUOI intervenire sulla scia, nemmeno chiedendo conformazione, ma devi chiedere accertamento alla POLIZIA LOCALE in merito alla dimora abituale (concetto che sono abituati a verificare in sede di controllo anagrafico).
- se l'accertamento è positivo ok
- se negativo interverrai allora, anche oltre i 60 giorni (in quanto si tratta, FORMALMENTE, di carenza iniziale ma anche di possibile di perdita successiva dei requisiti, che legittima l'intervento anche dopo i 60 giorni della 241).
Egregio Dottore con che tipo di provvedimento dovrei intenrvenire?
Annullamento SCIA o avvio di procedimento?
Egregio Dottore con che tipo di provvedimento dovrei intenrvenire?
Annullamento SCIA o avvio di procedimento?
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Come ti dicevo, a mio avviso in questa fase NON puoi/devi intervenire con nessun provvedimento nè vi è necessità di un avvio del procedimento per chiedere alla polizia locale accertamenti.
Invia la nota alla polizia e chiedi verifica sulla dimora abituale. Se emergono elementi specifici e concreti potrai procedere o con la dichiarazione di inefficacia diretta (senza avvio) o con avvio del procedimento .... ma lo vediamo in base agli elementi che trovi.