A affitta a B un'azienda commerciale esercente un'attività di ristorazione.
All'interno del relativo atto notarile è stata prevista la seguente clausola speciale:
"[i]Il subaffitto ad altri dell'azienda non è consentito, se non in casi particolari e sempre previa autorizzazione scritta da parte della società locatrice, fatta eccezione per l'ipotesi di sub affitto a favore del coniuge dell'attuale conduttore B, che viceversa viene sin da ora consentito..."[/i]
E' stata recentemente trasmessa a questo SUAP la documentazione circa l'effettivo passaggio di gestione dell'attività da B alla propria moglie: l'ufficio ha richiesto conto della mancanza di un atto che trasferisse giuridicamente la titolarità dell'attività.
La ditta ha controdedotto dichiarando di ritenere esaustiva a tal proposito la clausola riportata nell'atto di affitto originario che, a suo dire, era stata inserita proprio per autorizzare un futuro sub-affitto a favore del coniuge.
Noi, viceversa, riteniamo che tale clausola abbia valore solo come norma regolante i rapporti tra A e B (nel senso che B può subaffittare alla moglie senza necessità di richiedere l'assenso ad A) ma che il sub-affitto dell'attività da parte di B alla propria moglie debba avvenire tramite un atto tra i due coniugi.
Siamo nel giusto?
E se si, che tipo di atto è necessario, basta una scrittura privata registrata o ci vuole necessariamente l'atto notarile?
Grazie.
Stefano Milli
A affitta a B un'azienda commerciale esercente un'attività di ristorazione.
All'interno del relativo atto notarile è stata prevista la seguente clausola speciale:
"[i]Il subaffitto ad altri dell'azienda non è consentito, se non in casi particolari e sempre previa autorizzazione scritta da parte della società locatrice, fatta eccezione per l'ipotesi di sub affitto a favore del coniuge dell'attuale conduttore B, che viceversa viene sin da ora consentito..."[/i]
E' stata recentemente trasmessa a questo SUAP la documentazione circa l'effettivo passaggio di gestione dell'attività da B alla propria moglie: l'ufficio ha richiesto conto della mancanza di un atto che trasferisse giuridicamente la titolarità dell'attività.
La ditta ha controdedotto dichiarando di ritenere esaustiva a tal proposito la clausola riportata nell'atto di affitto originario che, a suo dire, era stata inserita proprio per autorizzare un futuro sub-affitto a favore del coniuge.
Noi, viceversa, riteniamo che tale clausola abbia valore solo come norma regolante i rapporti tra A e B (nel senso che B può subaffittare alla moglie senza necessità di richiedere l'assenso ad A) ma che il sub-affitto dell'attività da parte di B alla propria moglie debba avvenire tramite un atto tra i due coniugi.
Siamo nel giusto?
E se si, che tipo di atto è necessario, basta una scrittura privata registrata o ci vuole necessariamente l'atto notarile?
Grazie.
Stefano Milli
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AVETE RAGIONE nel senso che l'atto fra A e B riguarda le due parti e non si sostanzia in un atto di trasferimento da A a B e contestuale subaffitto a C (che avrebbe dovuto partecipare all'atto).
Occorre un ulteriore ATTO NOTARILE fra B e C (con successiva registrazione) di affitto di ramo di azienda.
Devi dichiarare il subingresso IRRICEVIBILE