Abbiamo emesso poco tempo fa un'ordinanza di divieto prosecuzione attività e annullamento effetti della Scia per un'azienda agricola che produce latte. Il problema era la mancanza del certificato di agibilità della stalla (dopo mesi e mesi di dilazioni concesse per sanare la questione).
Adesso, visto che Asl minaccia di imporre lo spostamento del bestiame e i clienti iniziano a non voler ritirare il latte, pare che finalmente si siano mossi e abbiano conformato la situazione alle norme urbanistiche.
Andranno quindi a presentare una nuova Scia di inizio attività.
Asl sostiene che il Suap debba revocare a quel punto l'ordinanza emessa di divieto prosecuzione attività. Io sostengo invece che, essendo quell'ordinanza specificatamente collegata alla Scia presentata all'epoca, non possa essere revocata e che la presentazione della nuova Scia darà di fatto titolo per poter ricominciare regolarmente l'attività (sino ad eventuali nostri controlli).
Chi ha ragione?
Grazie.
Emiliano.
Premesso che la responsabilità del procedimento è in capo al SUAP non all'ASL. Avendo ordinato all'imprenditore l'annullamento degli effetti della SCIA è necessario che l'azienda, ora che ha i requisiti, ne presenti una nuova.
In realtà il SUAP, essendo di fronte ad una situazione di possibile conformazione, la regola era l'ordine di adeguamento perchè il divieto di prosecuzione è legittimo solo ove l'attività non sia motivatamente ed oggettivamente conformabile.
Premesso che la responsabilità del procedimento è in capo al SUAP non all'ASL. Avendo ordinato all'imprenditore l'annullamento degli effetti della SCIA è necessario che l'azienda, ora che ha i requisiti, ne presenti una nuova.
In realtà il SUAP, essendo di fronte ad una situazione di possibile conformazione, la regola era l'ordine di adeguamento perchè il divieto di prosecuzione è legittimo solo ove l'attività non sia motivatamente ed oggettivamente conformabile.
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Infatti la ditta presenterà nuova Scia.
L'ordine di adeguamento è stato dato, con la concessione di diversi mesi per la conformazione dell'attività. L'ordinanza è arrivata dopo che la ditta non ha provveduto alla conformazione, sforando di ulteriori mesi i tempi concessi. A quel punto non si poteva più far finta di nulla (parliamo di circa 6 mesi per terminare lavori che avrebbero potuto fare in qualche settimana).
Sono ben conscio che il responsabile del procedimento è il Suap, quindi proprio per questo ho chiesto se la mia posizione era quella più appropriata.
Grazie della risposta.