Salve a tutti.
Nel 2007 avevamo un'agenzia d'affari che si occupava di disbrigo pratiche per stranieri su un fondo commerciale; all'epoca il dirigente del Comune di Siena espresse un parere positivo in deroga alla normativa comunale sulle destinazioni d'uso, prendendo atto della peculiarità della attività da noi svolta e motivò che ESSENDO UN SERVIZIO DI NUOVA COSTITUZIONE, PERCIO' NON DESCRITTO NELLE ARTICOLAZIONI DI LAVORI AFFERENTI LE DIVERSE DESTINAZIONI D'USO AMMISSIBILI DAL PUNTO DI VISTA URBANISTICO, ED ESSENDO PREVALENTE IL RAPPORTO DIRETTO CON IL PUBBLICO, TALE ATTIVITA' PUO' ESSERE CONSIDERATA, PER ANALOGIA, AFFINE A QUELLE PREVISTE PER LA DESTINAZIONE D'USO Tc: ATTREZZATURE COMMERCIALI DI CUI ALL'ART. 134, I COMMA DELLE N.T.A.
Dopo 7 anni abbiamo cessato l'attività, ma ora vorrei riaprirla. Avendo inizialmente trovato un fondo commerciale, mi informavo presso il SUAP di Siena e con mia sorpresa constatavo che non accettano più quella deroga, motivando la decisione che la nuova attività deve essere svolta in un fondo ad uso DIREZIONALE.
I problemi nascono dalla inesistenza di fondi direzionali che abbiano una posizione fronte strada, quindi incompatibili con la necessità di accesso al pubblico e visibilità richiesta dall'attività costituenda.
Mi hanno anche suggerito di avviare una attività promiscua, cioè un'attività commerciale su almeno il 51% della superficie del fondo commerciale e nel restante 49% agenzia d'affari quale attività secondaria, non so se presentando la scia o meno.
Secondo voi è possibile contestare al SUAP che vi è differenza tra categoria catastale e categoria di destinazione d'uso e quindi non è detto che su un fondo C1 non si possa svolgere un'attività diversa da quella commerciale, dato che questa è la categoria più ampia che contiene anche le altre.
Inoltre la nuova attività non rientra in quelle previste dall'elencazione dei fondi con destinazione d'uso Tb che loro vogliono in A10.
Infine, raccogliendo pareri e materiale su internet, si può affermare che questa attività non rientra tra le agenzie d'affari in quanto non vi è intermediazione: non vi è compravendita o scambio di servizi nell'ambito di un'attività di intermediazione art. 115 TULPS e art. 205 regolamento di attuazione, quindi, almeno nel territorio comunale, questa attività sarebbe l'unico tipo del genere e quindi non facilmente inquadrabile in categorie rigide.
Secondo Voi è possibile procedere in queste direzioni per contestare il parere del SUAP? Altrimenti cosa mi potreste suggerire?
Vi ringrazio
Salve a tutti.
Nel 2007 avevamo un'agenzia d'affari che si occupava di disbrigo pratiche per stranieri su un fondo commerciale; all'epoca il dirigente del Comune di Siena espresse un parere positivo in deroga alla normativa comunale sulle destinazioni d'uso, prendendo atto della peculiarità della attività da noi svolta e motivò che ESSENDO UN SERVIZIO DI NUOVA COSTITUZIONE, PERCIO' NON DESCRITTO NELLE ARTICOLAZIONI DI LAVORI AFFERENTI LE DIVERSE DESTINAZIONI D'USO AMMISSIBILI DAL PUNTO DI VISTA URBANISTICO, ED ESSENDO PREVALENTE IL RAPPORTO DIRETTO CON IL PUBBLICO, TALE ATTIVITA' PUO' ESSERE CONSIDERATA, PER ANALOGIA, AFFINE A QUELLE PREVISTE PER LA DESTINAZIONE D'USO Tc: ATTREZZATURE COMMERCIALI DI CUI ALL'ART. 134, I COMMA DELLE N.T.A.
Dopo 7 anni abbiamo cessato l'attività, ma ora vorrei riaprirla. Avendo inizialmente trovato un fondo commerciale, mi informavo presso il SUAP di Siena e con mia sorpresa constatavo che non accettano più quella deroga, motivando la decisione che la nuova attività deve essere svolta in un fondo ad uso DIREZIONALE.
I problemi nascono dalla inesistenza di fondi direzionali che abbiano una posizione fronte strada, quindi incompatibili con la necessità di accesso al pubblico e visibilità richiesta dall'attività costituenda.
Mi hanno anche suggerito di avviare una attività promiscua, cioè un'attività commerciale su almeno il 51% della superficie del fondo commerciale e nel restante 49% agenzia d'affari quale attività secondaria, non so se presentando la scia o meno.
Secondo voi è possibile contestare al SUAP che vi è differenza tra categoria catastale e categoria di destinazione d'uso e quindi non è detto che su un fondo C1 non si possa svolgere un'attività diversa da quella commerciale, dato che questa è la categoria più ampia che contiene anche le altre.
Inoltre la nuova attività non rientra in quelle previste dall'elencazione dei fondi con destinazione d'uso Tb che loro vogliono in A10.
Infine, raccogliendo pareri e materiale su internet, si può affermare che questa attività non rientra tra le agenzie d'affari in quanto non vi è intermediazione: non vi è compravendita o scambio di servizi nell'ambito di un'attività di intermediazione art. 115 TULPS e art. 205 regolamento di attuazione, quindi, almeno nel territorio comunale, questa attività sarebbe l'unico tipo del genere e quindi non facilmente inquadrabile in categorie rigide.
Secondo Voi è possibile procedere in queste direzioni per contestare il parere del SUAP? Altrimenti cosa mi potreste suggerire?
Vi ringrazio
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La questione è ESTREMAMENTE COMPLESSA.
Il disbrigo pratiche potrebbe anche non dar luogo ad agenzia di affari (se si tratta di servizi diretti), ma comunque la destinazione principale è DIREZIONALE.
La compatibilità della destinazione commerciale deve essere prevista dallo strumento urbanistico o, si ritiene, deriva dallo svolgimento di attività ARTIGIANALI DI SERVIZIO (ritenute compatibili anche con la destinazione commerciale).
Non sembra il tuo caso.
Ciò a prescindere dal CLASSAMENTO CATASTALE.
UNICO ELEMENTO A TUO FAVORE è il parere del 2007 ... ma non essendovi continuità aziendale il Comune ha titolo a richiedere la applicazione della normativa vigente ad oggi, senza tener conto del parere dell'allora dirigente.
TROVO che vi siano pochi margini ...
grazie per la risposta competente e pronta.
Vorrei chiedere qual'è la nozione di SERVIZI DIRETTI e in che categoria di attività possono essere catalogati?
Distinti saluti
grazie per la risposta competente e pronta.
Vorrei chiedere qual'è la nozione di SERVIZI DIRETTI e in che categoria di attività possono essere catalogati?
Distinti saluti
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Nella descrizione dei SERVIZI DIRETTI intendevo dire che non sono di intermediazione.
L'art. 115 tulps disciplina le agenzie di affari, che sono attività appunto di intermediazione dove l'agenzia mette in rapporto A con B chiedendo una cifra per il servizio.
Nel tuo caso, qualora tu offa servizi diretti al cliente non sei agenzia di affari. Qualora invece si tratti di disbrigo pratiche per questura, comune, altri soggetti ... sei agenzia d'affari.
IN OGNI CASO è attività direzionale.