Buonasera,
Un'attività artigianale (pizzeria al taglio e di asporto) vuole mettere la birra e le bevande alla spina.
Premetto il fondo non ha il bagno per il pubblico ed è stata inviata la scia per attività artigianali ed esercizi di vicinato alimentari.
Secondo voi lo può fare di mettere l'impianto alla spina o si dovrebbe inviare una scia per somministrazione di alimenti e bevande oppure va già bene cosi.
La titolare ha già conseguito il titolo ex rec.
Grazie
Giacomo
Ci sono circolari ministeriali che vedono l'erogatore alla spina come un'attrezzatura tipica dei locali di somministrazione. In altre parole, secondo il MiSE farebbe bene quel vigile che sanzionasse un commerciante al dettaglio che vendesse bibite alla spina, per esercizio abusivo dell'attività di somministrazione alimenti e bevande.
Naturalemente molto dipenderebbe da ciò che avviene dopo la spillatura. Se dopo la spillatura l'esercente si trasforma in barista e serve la gente ai tavoli allora sono d'accordo con il vigile. Se l'esercente si limita a vendere per l'asporto o per la somministrazione non assistita allora, a parere mio, la tua situazione è già ok. Tieni presenti che hai toccato un tasto molto delicato. Prima accerta che cosa pensa il SUAP di riferimento e capisci bene le modalità operative. E' molto facile che poi codesta persona subisca un verbale.
Un artigiano rimane tale se svolge prevalentemente l'attività con accessoria la vendita di altri prodotti (es. birra).
Il fatto che la birra sia venduta in lattina, spillata o altro è INDIFFERENTE se non vi è servizio al tavolo ma la stessa è fornita al banco. Siamo in presenza di SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA.
L'attività rimane artigianale, non serve il bagno per il pubblico ecc...
Che fare:
1) scia di vicinato (vendendo prodotti diversi da quelli preparati)
2) notifica sanitaria (variazione)
PURTROPPO, come dice mario, sul tema vi sono orientamenti spesso restrittivi di Comuni e parzialmente del Ministero ..... ma non hanno appigli normativi.
Sul tema:
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=3966.msg9202#msg9202
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=3904.msg8823#msg8823
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=9290.msg19460#msg19460
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=19936.msg37633#msg37633
ed in questo caso devono essere posseduti i requisiti professionali per i generi alimentari?
Un artigiano rimane tale se svolge prevalentemente l'attività con accessoria la vendita di altri prodotti (es. birra).
Il fatto che la birra sia venduta in lattina, spillata o altro è INDIFFERENTE se non vi è servizio al tavolo ma la stessa è fornita al banco. Siamo in presenza di SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA.
L'attività rimane artigianale, non serve il bagno per il pubblico ecc...
Che fare:
1) scia di vicinato (vendendo prodotti diversi da quelli preparati)
2) notifica sanitaria (variazione)
PURTROPPO, come dice mario, sul tema vi sono orientamenti spesso restrittivi di Comuni e parzialmente del Ministero ..... ma non hanno appigli normativi.
Sul tema:
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=3966.msg9202#msg9202
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=3904.msg8823#msg8823
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=9290.msg19460#msg19460
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=19936.msg37633#msg37633
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se l'artigiano effettua anche commercio al dettaglio pur in misura non prevalente (rimanendo quindi un artigiano in CCIAA) entra comunque nel campo applicativo della LR 28/05 con la necessità del possesso dei requisiti professionali e morali.
L'esempio classico è il pizzaiolo al taglio che mette il frigo per le bibite.
Resta fatta l'eventuale applicazione della deroga prevista dalla regione toscana, questo a prescindere dal fatto di essere o meno un artigiano:
[i]I requisiti professionali [...] non sono richiesti per la vendita di pastigliaggi e bibite preconfezionate, esclusi il latte e i suoi derivati, qualora tale vendita abbia carattere residuale rispetto all’attività prevalente, fermo restando il rispetto delle norme igienico-sanitarie relative ai locali e attrezzature utilizzate e la corretta conservazione dei prodotti.[/i]