Salve, ho bisogno del vostro aiuto!
Sono presidente di una neo costituita ASD, sto provvedendo a tutta la fase amministrativa preliminare, C.F., registrazione, affiliazione Ente riconosciuto dal CONI ecc... .
A fronte di tutte queste procedure diventeremo anche APS, pertanto abbiamo preso in affitto un locale con destinazione urbanistica A10, che comunque sembra perfetto alle attività che intenderemo svolgere all'interno, ovver: danza classica, moderna, pilates e zumba.
Preciso anche che l'attività è senza scopo di lucro e rivolta ai soli soci, che cmq sono tutte donne, e che le attività saranno eseguite da istruttori volontari e personale gestionale con contratto a progetto nel regime dei 7500 in esenzione fiscale (non dipendenti o sbaglio?).
Il locale da noi scelto è altresì munito di agibilità ed anche gli impianti sono a norma.
Detto ciò la domanda è:
1 - In considerazione del fatto che tra i soci non ci sono uomini, è necessario dotarci di 2 spogliatoi?
2 - All'interno del locale ci sono 2 bagni, ma devo pure organizzare obbligatoriamente delle docce distinte per sesso?
3 - Potreste fornirmi i riferimenti normativi da opporre ad eventuali contestazioni in merito?
4 - Gli specchi che andremo ad installare devono essere tutti con certificazione antifortunistica o è sufficiente predisporre dei vetri che di fatto lo sono, così come asserito dall'attività che li produce, ma privi di tale certificazione?
Grazie Mille!
In quanto ASD riconosciuta dal CONI direi che vi sarà chiesta l'applicazione delle varie prescrizioni CONI. guarda qua:
http://pareri.coni.it/quadro_normativo.pdf
Anche la LR siciliana n. 29/2014 (Norme in materia di promozione e tutela dell'attività fisico-motoria e sportiva), all'art. 7 prevede:
[i]Art. 7 Disposizioni per l'apertura di strutture ed impianti per lo svolgimento di attività fisico-motorie.
1. L'apertura di strutture ed impianti per lo svolgimento di attività fisico-motorie è subordinata ad una preventiva comunicazione al comune competente per territorio.
2. La comunicazione contiene:
a) la denominazione dell'impianto, la titolarità, le tipologie delle attività che si possono svolgere, il rapporto spazio utente, la sede e il periodo di apertura;
b) la dichiarazione relativa alla sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa vigente in materia di edilizia, d'igiene e di pubblica sicurezza;
c) [u] la dichiarazione relativa alla conformità dell'impianto e delle attrezzature al regolamento del CONI[/u];
d) la dichiarazione relativa alla stipula di una polizza assicurativa a favore degli utenti dell'impianto per gli eventi dannosi comunque connessi allo svolgimento delle attività effettuate all'interno dell'impianto stesso;
e) la dichiarazione relativa all'impiego ed alla presenza costante di un soggetto in possesso di laurea in Scienze motorie o diploma ISEF ovvero di titolo di studio equipollente;
f) l'indicazione di un medico specializzato in medicina dello sport o in cardiologia in qualità di responsabile sanitario.
3. La comunicazione indica, inoltre, le attività e le attrezzature consentite nonché il numero massimo ammissibile di praticanti simultaneamente presenti nell'impianto.
4. La variazione dei dati di cui al comma 2 è comunicata dal titolare dell'impianto al comune competente. [/i]
Detto questo, sarebbe possibile sempre appellarsi al fatto che si tratta di un'associazione non aperta al pubblico e come tale libera dal rispetto di ogni normativa. Però, come probabilemnte nel caso di specie, quando l'attività è nei fatti amministrata nel modo del pubblico esercizio (tessere fatte al momento che fungono da abbonamento e per le quali viene riscosso un prezzo in funzione dell'attività svolta) allora, benche "associazione" è applicabile in toto la normativa citata.
La stessa LR 29/2014 prevede che nelle palestre il coordinamento, la direzione o la gestione delle attività fisico-motoriesia svolta da soggetti in possesso della laurea in Scienze motorie o del diploma ISEF ovvero di titolo di studio equipollente.