Buongiorno a tutti,
il mio quesito è questo:
una persona vorrebbe utilizzare spazi della sua civile abitazione (abbastanza ampia) per avviare una casa famiglia a favore di n.6 anziani autosufficienti.
quali caratteristiche dovrebbe avere l'abitazione? quali moduli utilizzare? ma soprattutto i requisiti della titolare...
grazie!
Il modulo SUAP di riferimento è il B21, con gli allegati indicati nel suo frontespizio.
I requisiti sono dettati dal Regolamento di attuazione dell'articolo 43 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 “Organizzazione e funzionamento delle strutture sociali, istituti di partecipazione e concertazione”, approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 10 luglio 2008 (DPGR n° 4/2008)
Ti riporto l'articolo di tuo interesse
Art. 5
Case famiglia e gruppi di convivenza.
1. Le case famiglia e i gruppi di convivenza accolgono fino ad un massimo di sei persone,
normalmente omogenee per fascia d'età e problematiche, siano esse minori e/o adolescenti, persone
con disabilità o disturbo mentale che richiedono interventi a bassa intensità sanitaria, educativa e
relazionale, minori e adulti con problematiche affettive, relazionali e sociali, per i quali la
permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o permanentemente impossibile o
contrastante con il progetto individuale. L'organizzazione della vita quotidiana deve essere il più
possibile simile a quella di una famiglia naturale.
2. La casa famiglia è una modalità di accoglienza di persone in difficoltà, caratterizzata da un
progetto gestionale da parte di una coppia di adulti, dotati di qualità personali (maturità affettiva e
capacità di prendersi cura dell'altro) e di solida preparazione teorica e tecnica, che vivono insieme
agli ospiti e per i quali tale accoglienza sia la loro principale fonte di reddito. La casa famiglia si
caratterizza come punto di riferimento per la ricostruzione di rapporti affettivi parentali in situazioni
di carenza o disgregazione del nucleo familiare naturale. Almeno un adulto deve avere i requisiti di
educatore. Qualora nessuno dei due adulti abbia il requisito richiesto, essi sono affiancati da un
educatore la cui presenza oraria è definita nel piano personalizzato. Le case famiglia sono distinte in
comunità per minori e giovani adulti e comunità per adulti e ospitano, di norma, persone della stessa
età.
3. Il gruppo di convivenza è una comunità in cui vivono temporaneamente persone che non possono
stare o ritornare nella propria famiglia o sono prive di validi riferimenti familiari. Obiettivo di
questa struttura è quello di offrire a persone con una significativa capacità di autogestione sia un
sostegno temporaneo a livello abitativo, sia un supporto e accompagnamento all'autonomia
professionale e lavorativa. Il personale del gruppo di convivenza, con funzioni educative, di
appoggio e orientamento, di riabilitazione, è individuato nel piano personalizzato definito dal
comune con il competente servizio dell'azienda sanitaria locale.
4. Le comunità di cui al presente articolo devono possedere i requisiti strutturali previsti per gli
alloggi destinati a civile abitazione e devono avere un livello di accessibilità limitato agli spazi
collettivi, ad almeno due stanze, ad un servizio igienico e ai relativi percorsi di collegamento.
Qualora siano articolate in più di un livello e non ospitino persone con disabilità, è consentita la
deroga all'installazione di meccanismi per l'accesso ai piani superiori, purché sia assicurata la
possibilità della loro installazione in un tempo successivo.
5. Le comunità devono disporre di locali adibiti a cucina e dispensa e non è consentito, per la
preparazione dei pasti, il ricorso a soggetti esterni alla struttura stessa se non in casi eccezionali e
limitati ad alcuni giorni all'anno.
grazie!! :D :)
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