Buongiorno,
Nei locali dove era attivo un esercizio della somministrazione aperto al pubblico (bar-pizzeria) ha aperto ora per subingresso, con regolare contratto di affitto di azienda, un circolo privato, nel caso un’associazione sportiva regolarmente affiliata ad un ente riconosciuto, con attività di somministrazione riservata però solo agli associati.
Ma è possibile effettuare il subingresso considerato che va a "snaturarsi" il tipo di attività? Prima aperta al pubblico ora solo per gli associati.
Inoltre se così fosse non è previsto il possesso del requisito professionale, vero?
Grazie
Buongiorno,
Nei locali dove era attivo un esercizio della somministrazione aperto al pubblico (bar-pizzeria) ha aperto ora per subingresso, con regolare contratto di affitto di azienda, un circolo privato, nel caso un’associazione sportiva regolarmente affiliata ad un ente riconosciuto, con attività di somministrazione riservata però solo agli associati.
Ma è possibile effettuare il subingresso considerato che va a "snaturarsi" il tipo di attività? Prima aperta al pubblico ora solo per gli associati.
Inoltre se così fosse non è previsto il possesso del requisito professionale, vero?
Grazie
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In realtà anche le associazioni possono svolgere attività commerciale e possono essere titolari di aziende e rami di azienda a titolo accessorio.
Il problema è FISCALE e non amministrativo.
FORMALMENTE però non è un subingresso perchè si ha passaggio da un esercizio di somministrazione ad un circolo (soggetti a disciplina diversa).
TI CONSIGLIO DI SCRIVERE QUESTO:
[color=blue]Si fa seguito alla vs. comunicazione del xxxxx prot. xxxx avente ad oggetto il subingresso nell'attività di yyyyyyy di via zzzzzzz per comunicare che la stessa è IRRICEVIBILE quale comunicazione di subingresso mentre deve intendersi quale SCIA DI AVVIO di attività di circolo di somministrazione riservato ai soci.
A tal fine vi alleghiamo la modulistica corretta da far pervenire entro 7 giorni pena l'archiviazione del procedimento.
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La somministrazione ai soci non è più soggetta a obbligo di requisiti professionali
Buongiorno,
faccio seguito la post perché poi è successo questo:
Mi arriva, tramite gestionale SUAP, da parte del circolo X una pratica per AVVIO ATTIVITA’ ed apertura del circolo, con somministrazione riservata a soci, negli stessi locali dove c’è la “vecchia” attività di esercizio della somministrazione.
La pratica è completa e regolare, ci sono gli allegati richiesti, non manca niente e quindi si procede per tutto quanto dovuto.
Dopo qualche giorno vengo contattato da uno studio commerciale, che rappresenta il titolare dell’esercizio della somministrazione, per avere notizie in merito ed alla mia risposta che il circolo ha avviato una nuova attività, mi risponde che invece è stato fatto un regolare contratto di affitto di azienda e che pertanto dovevano fare una pratica di subingresso.
Ci ha pertanto trasmesso, tramite pec, il contratto chiedendoci spiegazioni, a noi!!!!!!!, alle quali abbiamo risposto che per quanto riguardo l’avvio attività del circolo la pratica è regolare e non possiamo certo inibirne l’apertura.
Passa qualche giorno e siamo stati ricontattati dallo studio il quale ci informa che i titolari del circolo proprio non ci sentono e non vogliono fare il subingresso!!!!, anche perché non è possibile e pertanto stanno pensando di fargli causa!!!.
Ma possono farci entrare noi come comune in questa diatriba, come e perché, ma non è una situazione che devono risolvere fra se? Noi abbiamo ricevuto una pratica regolare e dovrebbe essere il titolare dell’altra attività a dirci che cosa vuol fare, o sbaglio?
Sulla base del contratto possiamo eventualmente chiedere al titolare del circolo perché non è stato fatto il subingresso, e poi? Se mi risponde che non lo vogliono fare? Che si fa??? Ma!!!!!!!!.
Grazie.
Buongiorno,
faccio seguito la post perché poi è successo questo:
Mi arriva, tramite gestionale SUAP, da parte del circolo X una pratica per AVVIO ATTIVITA’ ed apertura del circolo, con somministrazione riservata a soci, negli stessi locali dove c’è la “vecchia” attività di esercizio della somministrazione.
La pratica è completa e regolare, ci sono gli allegati richiesti, non manca niente e quindi si procede per tutto quanto dovuto.
Dopo qualche giorno vengo contattato da uno studio commerciale, che rappresenta il titolare dell’esercizio della somministrazione, per avere notizie in merito ed alla mia risposta che il circolo ha avviato una nuova attività, mi risponde che invece è stato fatto un regolare contratto di affitto di azienda e che pertanto dovevano fare una pratica di subingresso.
Ci ha pertanto trasmesso, tramite pec, il contratto chiedendoci spiegazioni, a noi!!!!!!!, alle quali abbiamo risposto che per quanto riguardo l’avvio attività del circolo la pratica è regolare e non possiamo certo inibirne l’apertura.
Passa qualche giorno e siamo stati ricontattati dallo studio il quale ci informa che i titolari del circolo proprio non ci sentono e non vogliono fare il subingresso!!!!, anche perché non è possibile e pertanto stanno pensando di fargli causa!!!.
Ma possono farci entrare noi come comune in questa diatriba, come e perché, ma non è una situazione che devono risolvere fra se? Noi abbiamo ricevuto una pratica regolare e dovrebbe essere il titolare dell’altra attività a dirci che cosa vuol fare, o sbaglio?
Sulla base del contratto possiamo eventualmente chiedere al titolare del circolo perché non è stato fatto il subingresso, e poi? Se mi risponde che non lo vogliono fare? Che si fa??? Ma!!!!!!!!.
Grazie.
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in sintesi:
1) voi avete fatto tutto REGOLARMENTE
2) anche se vi fosse un contratto di cessione di azienda l'acquirente potrebbe scegliere di fare AVVIO e NON SUBINGRESSO (è nella sua facoltà)
3) ai titolari non cambia niente. PURTROPPO qualche consulente ha in mente che se c'è il subingresso si ha più POTERI sul subentrante ... avendo ancora intestata a se la licenza. SONO VECCHIE DICERIE di prassi sbagliate ed ormai abbandonate. DIFFICILE a volte a farlo capire.
In questi casi SUGGERISCO, se volete (è facoltativo) di CONVOCARE sia il circolo che il dante causa e chiarire tutto in un incontro ... così da evidenziare che non vi sono responsabilità del Comune e che se del caso se la vedano in TRIBUNALE!
Si, infatti, d'accordo con il mio Sindaco, avevamo preso in considerazione anche questa ipotesi, parlare con le parti per chiarire e risolvere amichevolmente la cosa. In caso contrario, come dice Lei dr. Chiarelli, se la vedranno fra loro.
Grazie di tutto.
Gianni