Gentile Simone ti devo sottoporre un quesito molto importante e soprattutto delicato:
Nel 2010 il SUAP ha rilasciato una autorizzazione per lavori di demolizione di un piccolo manufatto a servizio di un IDC con ricostruzione dello stesso di dimensioni maggiori da adibire a bar. All'epoca l'ufficio tecnico ha rilasciato parere favorevole come anche la commissione edilizia comunale (poi soppressa) nonché gli atri uffici coinvolti nel procedimento (ASP, Settore Ecologia del Comune).
Entro un anno dal rilascio la società titolare dell'autorizzazione ha presentato la comunicazione di inizio lavori e prima della scadenza dei tre anni (2013) un progetto di variante al provvedimento rilasciato nel 2010 (il nostro R.E. prevede che l'inizio dei lavori avvenga entro un anno dal rilascio e l'ultimazione entro tre anni).
Nella fase di acquisizione dei pareri sul progetto di variante l'ufficio tecnico (nel frattempo è cambiato il tecnico istruttore) rilascia parere favorevole a condizione che venga acquisito preventivo n.o. della Soprintendenza in quanto area sottoposta a vincolo paesaggistico.
Nell'ottobre del 2013 il SUAP trasmette la pratica alla Soprintendenza; ad agosto del 2014 la Soprintendenza chiede alla Società copia del provvedimento SUAP rilasciato nel 2010, documento puntualmente trasmesso dalla Società nel giro di pochi giorni.
Ad aprile 2015, cioè qualche giorno fa, la Soprintendenza scrive al SUAP invitando lo stesso a revocare in autotutela l'autorizzazione rilasciata nel 2010, atteso che la richiesta di nulla osta (in variante) avanzata afferisce ad un immobile che già alla data del rilascio dell'autorizzazione originaria (2010) risultava ricadente in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, chiedendo inoltre la formale riproposizione del progetto.
Quanto sopra premesso, le mie domande sono:
1) considerato che nei fatti la società non ha ancora iniziato i lavori, è veramente necessario e/o opportuno revocare o annullare il provvedimento rilasciato nel 2010?
2) atteso che sia la società sia la Soprintendenza, ciascuno per le rispettive competenze e/o obblighi, non hanno rispettato i termini (la società non ha rispettato i termini di inizio e fine lavori di cui al R.E.C. e la Soprintendenza quelli relativi ai tempi di istruttoria della pratica), cosa può fare o cosa deve fare il SUAP?
3) mi potresti fare avere, comunque, una bozza di determina di revoca in autotutela?
Grazie
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Ciao,
se i lavori non sono iniziati, a prescindere dalla richiesta di variante, il titolo originario è DECADUTO (e devi valutare anche l'eventuale falsa dichiarazione in relazione alla comunicazione di inizio lavori).
Inoltre esistono forti limiti alla "sanatoria" per interventi soggetti a vincolo (in calce alcuni link di approfondimento).
Quindi ti consiglio:
1) avvio del procedimento per decadenza (che non serve se l'interessato rinuncia spontaneamente)
2) decadenza
3) nuova istanza
Ogni altra soluzione è a rischio
http://www.ptpl.altervista.org/dossier/dossier_vincolo_paesaggistico.htm
http://www.gazzettaamministrativa.it/opencms/opencms/_gazzetta_amministrativa/_permalink_news.html?resId=1081237f-5fd8-11e3-8ae2-5b005dcc639c
http://www.diritto.it/docs/35921-la-controversa-ammissibilit-a-sanatoria-edilizia-degli-immobili-abusivi-in-aree-vincolate-in-territorio-siciliano