Dal prossimo 1° aprile, anche a seguito delle recenti disposizioni della Regione Toscana, sarà possibile l'inoltro delle pratiche al SUAP solo attraverso appositi portali telematici e non più tramite pec. Ho molti dubbi operativi e chiedo chiarimenti ai colleghi che hanno già attivato il sistema. Ad es. per l'inoltro di una richiesta di a.u.a. , che dovrebbe andare nel c.d. "standard 0" l'utente nell'elenco delle attività cosa deve scegliere? Tale procedimento infatti non è riconducibile né ad un inizio attività né ad una modifica. Lo stesso dubbio per la presentazione di una dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico di un cantiere; quale voce dell'elenco deve essere scelta? Spero di essermi spiegata e di ricevere qualche chiarimento perché il "sistema" mi pare molto complicato. Grazie.
riferimento id:25741
Dal prossimo 1° aprile, anche a seguito delle recenti disposizioni della Regione Toscana, sarà possibile l'inoltro delle pratiche al SUAP solo attraverso appositi portali telematici e non più tramite pec. Ho molti dubbi operativi e chiedo chiarimenti ai colleghi che hanno già attivato il sistema. Ad es. per l'inoltro di una richiesta di a.u.a. , che dovrebbe andare nel c.d. "standard 0" l'utente nell'elenco delle attività cosa deve scegliere? Tale procedimento infatti non è riconducibile né ad un inizio attività né ad una modifica. Lo stesso dubbio per la presentazione di una dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico di un cantiere; quale voce dell'elenco deve essere scelta? Spero di essermi spiegata e di ricevere qualche chiarimento perché il "sistema" mi pare molto complicato. Grazie.
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UNA PRECISAZIONE: nessuna disposizione legislativa prevede l'obbligo della comunicazione esclusiva tramite sistemi di interoperabilità.
Tale obbligo (con conseguente inefficacia della PEC) vale solo per i sistemi integralmente compatibili con il DPR 160/2010 ed avrebbe effetti anche sulla scia dell'interessato.
La Regione Toscana ha adottato una delibera di Giunta, che abbiamo prontamente pubblicato su http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=24531.0 (che non costituisce fonte del diritto) con la quale si danno DISPOSIZIONI VINCOLANTI per le ASL (ma non per gli Enti Locali).
Pertanto, a mio avviso, i Comuni continuano ad essere legittimati all'invio tramite PEC di tutte le pratiche pervenute fino alla (eventuale) completa attuazione di quanto previsto dal DPR 160/2010.
Quanto alla problematica da te rappresentata è DUBBIO, anche ammessa la prescrittività della delibera di Giunta Regionale, che essa si riferisca alle procedure AUA.
E cosa accade se l'USL procede alla restituzione delle comunicazioni inerenti le attività istruttorie ricevute in modalità diversa da quelle di "Interoperabilità di Rete SUAP", come è stabilito nella delibera regionale?????
Noi come Suap mandiamo una pec e loro...
Grazie.
E cosa accade se l'USL procede alla restituzione delle comunicazioni inerenti le attività istruttorie ricevute in modalità diversa da quelle di "Interoperabilità di Rete SUAP", come è stabilito nella delibera regionale?????
Noi come Suap mandiamo una pec e loro...
Grazie.
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Il concetto di "RESTITUZIONE" non esiste in informatica.
Se tu trasmetti la PEC ed hai la ricevuta di consegna il documento è UFFICIALMENTE TRASMESSO.
Siccome la stessa delibera dice che la scia, lato cittadino, è efficace, trovo IMPROBABILE che la ASL rifiuti di fare vigilanza sanitaria adducendo la non ricevibilità di una pec valida ed effettivamente ricevuta ..... purtroppo per i colleghi sono in una situazione COMPLICATA (non voluta da loro).
Se la ASL dovesse comunicare l'irricevibilità delle vostre PEC sta a voi valutare il da farsi.
So che molti Comuni si stanno preparando a "contro-replicare" nel senso che ho scritto circa la validità dell'inoltro e l'inefficacia prescrittiva della delibera regionale (anche perchè NON POSSONO FARE DIVERSAMENTE in molti casi, non avendo operanti validi strumenti di comunicazione).
Da domani seguiranno ulteriori dettagli ed aggiornamenti!
Mi iscrivo a questa discussione perchè interessa molto anche a noi..
riferimento id:25741Ecco la prima risposta della ASL ad un invio via PEC:
[quote]La presente per comunicare che, come indicato nella nota prot. 14932 inviata tramite PEC il 26/03/2015 dal Dipartimento della Prevenzione scrivente, la Vostra comunicazione non può essere considerata formalmente pervenuta e di conseguenza la relativa pratica non potrà essere processata dalle competenti Strutture di questo Dipartimento.
Pertanto, per evitare di creare disservizi agli utenti, Vi invitiamo a trasmetterla nuovamente tramite modalità telematica ricorrendo all'applicativo in uso presso Codesto SUAP, in conformità a quanto disposto dalla DGRT n. 61 del 26 gennaio 2015. [/quote]
Cosa possiamo fare? Per la parte SUAP siamo praticamente pronti all'invio tramite cooperazione applicativa, ma per la parte Commercio è molto più complicato e ci incrementa molto la mole di lavoro.
Ecco la prima risposta della ASL ad un invio via PEC:
[quote]La presente per comunicare che, come indicato nella nota prot. 14932 inviata tramite PEC il 26/03/2015 dal Dipartimento della Prevenzione scrivente, la Vostra comunicazione non può essere considerata formalmente pervenuta e di conseguenza la relativa pratica non potrà essere processata dalle competenti Strutture di questo Dipartimento.
Pertanto, per evitare di creare disservizi agli utenti, Vi invitiamo a trasmetterla nuovamente tramite modalità telematica ricorrendo all'applicativo in uso presso Codesto SUAP, in conformità a quanto disposto dalla DGRT n. 61 del 26 gennaio 2015. [/quote]
Cosa possiamo fare? Per la parte SUAP siamo praticamente pronti all'invio tramite cooperazione applicativa, ma per la parte Commercio è molto più complicato e ci incrementa molto la mole di lavoro.
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Sicuramente non puoi lasciare senza risposta una tale comunicazione (che conferma la ricezione di una istanza che viene dichiarata "formalmente non pervenuta").
Valuta bene anche con i Comuni contermini la soluzione da adottare.
Personalmente risponderei qualcosa del genere:
[color=blue]Con riferimento alla nostra PEC del xxxxx codice identificativo yyyyyyyyyy la stessa viene trasmessa in applicazione della vigente normativa nazionale in materia di trasmissione degli atti e documenti fra la P.A. ed in particolare in base a:
- dpr 445/2000
- Dlgs 82/2005
- DPR 160/2010
Come noto in materia di disciplina del SUAP lo Stato ha competenza legislativa esclusiva, la quale non può ritenersi superata dalla delibera di Giunta Regionale da voi citata, nè dalla vostra nota nelle quali non si rinvengono riferimenti normativi idonei a far ritenere "formalmente non pervenuta" la nostra comunicazione.
Del tutto fuori luogo appare la locuzione " per evitare di creare disservizi agli utenti" in quanto la stessa delibera regionale fa salva la validità della SCIA da parte degli interessati.
Ciò detto riteniamo che la SCIA presentata sia valida ed efficace e la nostra trasmissione sia formalmente e sostanzialmente corretta e produttiva di effetti.
Pertanto riteniamo che il nostro Ente sia esonerato da ogni responsabilità civile, penale ed amministrativa conseguente all'omessa vigilanza, controllo ed alla eventuale non adozione degli atti conseguenti alla presentazione della citata SCIA.
A mero titolo informativo si comunica che lo scrivente Ente non è comunque in grado di adeguare il proprio flusso documentale alle specifiche tecniche indicater nella delibera regionale anche perchè lo stesso ha conformato il proprio flusso documentale alla vigente normativa nazionale in materia di gestione documentale.
Distinti saluti"[/color]
Premettendo che sono d'accordo con Simone, devo dire che di fronte a queste cose mi sale un certo nervosismo. In teoria, questi sistemi di comunicazione rappresenterebbero qualcosa di utile con il fine di semplificare, velocizzare e risparmiare. In pratica, per l’atavica incapacità di organizzarsi, le varie amministrazioni coinvolte non riescono a dialogare o non ci riescono in una misura sufficiente affinché le aspettative si avverino.
La ASL ha scelto una strada avallata da una delibera regionale (DGRT n. 61 del 26 gennaio 2015), molte amministrazioni comunali neanche sanno di cosa si tratta o, al meglio, non riescono a comprendere che cosa occorre fare in pratica.
Per quello che ne so io, credo che talune amministrazioni abbiano adottato particolari gestionali operativi delle pratiche on line (in tutta autonomia dato che non esiste un obbligo di legge regionale) con la possibilità di usare il sistema di comunicazione “interoperabile” in modo automatico (chiedo conferme), pur nella parzialità dello scibile procedurale (non so se anche le amministrazioni più avanzate riescano a portare in fondo una pratica di riconoscimento comunitario ex Reg. CE 853/2004 senza mai usare neanche una volta la PEC).
Per le amministrazioni che invece sono all’oscuro di tutto quanto, ho cercato (da autodidatta) di trovare almeno una scappatoia che possa dare la possibilità teorica di inviare una pratica alla ASL. Premetto che non sono minimamente sicuro di quello che ho appena fatto dato che mi sono fermato prima di procedere in modo definitivo.
Usando la mia carta sanitaria sono andato sul sito: http://www.prevenzionecollettiva.toscana.it/
Vedi immagine 1 in allegato
Una volta riuscito a loggarmi (occorre un lettore di smart card e molta pazienza) ho cliccato nel menù centrale in basso sul link: “Richiesta di accesso” – vedi immagine 2
Una volta dentro (immagine 3) ho cliccato su “pubblica amministrazione”. A questo punto (vedi immagine 4) è apparsa la finestra di registrazione come dipendente della PA.
Non sono sicuro ma credo che andando avanti sia possibile costruirsi un profilo capace di inviare documentazione alla ASL.
Ringrazio Simone e Mario per gli interventi, entrambi molto interessanti.
In realtà il nostro comune è stato uno dei primi a partire per poter gestire non solo le pratiche ASL, ma tutto il flusso procedurale SUAP in modo telematico. Come però succede spesso nella PA, partire prima non è sinonimo di partire meglio, è solo di elevato rischio di cadere in errore. Abbiamo preso un gestionale con il quale noi non ci troviamo bene e che gli utenti non vogliono proprio usare, data la complessità e di contro la relativa semplicità di invio di una PEC. Con il tempo abbiamo quindi relegato tale gestionale alla sola parte di front office per il cittadino, utilizzabile appunto per l'invio della pratica telematica, ma per tutta la parte gestionale del back office abbiamo un nostro programma che abbiamo plasmato giorno dopo giorno. Naturalmente tale procedura non è utilizzata da nessuno.
La nostra procedura gestisce sia la parte SUAP che la parte Attività produttive, essendo praticamente lo stesso ufficio, diviso poi in settori per una migliore gestione. Il SUAP gestisce quindi le pratiche 'strettamente SUAP' mentre i colleghi del Commercio gestiscono direttamente le loro pratiche. Ora, la procedura SUAP è in grado di inviare le pratiche alla ASL con la nuova procedura di cooperazione applicativa, mentre il Commercio, essendo a tutti gli effetti un 'ente terzo' rispetto al SUAP, dovrebbe inviare le pratiche a quest'ultimo che dovrebbe poi provvedere all'inoltro alla ASL.
In teoria non ci sarebbero problemi, se non che poi nella pratica la mancanza di personale ha costretto il SUAP a rimanere con 1 persona esperta e 1 'in apprendimento', e la mole di lavoro che si creerebbe in questo modo non è assolutamente gestibile. Siamo quindi in gradi di inviare le pratiche strettamente SUAP con la cooperazione applicativa, ma non le pratiche di commercio, che stiamo continuando ad inviare tramite PEC.
Sono anni che ai tavoli tecnici regionali i comuni chiedono alla regione, che spinge per l'utilizzo delle procedure solo telematiche, un modo 'legale' per obbligare gli utenti ad usare questi sistemi. Ho sempre ritenuto che, stante la normativa nazionale, non fosse possibile imporre una procedura e rigettare una PEC; probabilmente avevo ragione visto che non lo hanno fatto, ma gli hanno girato intorno obbligando la ASL a riceverle solo così. Nelle ultime settimane ho letto comunicazioni di molti comuni che dicevano di ricevere, dal 31 marzo, solo pratiche attraverso la piattaforma sostitutiva regionale (perchè probabilmente non hanno un loro front-end) a causa dell'obbligo imposto dalla regione.
Oltretutto vista la nuova direzione intrapresa dalla regione di avere un front-end uguale per tutti i comuni (contrariamente a quanto fatto negli anni scorsi, spingendo ogni amministrazione a comprare un proprio programma), vorremmo evitare di imporre ai cittadini di imparare l'attuale procedura per poi, magari tra 2 mesi, passare a quella regionale unica e dover fare una nuova campagna informativa..
Detto ciò, io invierei all'istante la lettera riportata da Simone ma sono un semplice impiegato e il mio dirigente sono sicuro la penserà diversamente :-X
Allego una nota ANCI sul tema.
Allego anche la DGR rammentata nella nota ANCI
Chissà se il "Servizio di accettatore unico" è veramente attivo!
Ad ogni modo, se proprio vogliono così una soluzione posso trovarla: a fine giornata impacchetto tutte le notifiche ricevute in mattinata dal Commercio in uno .zip, le carico nel mio gestionale SUAP e le invio alla ASL come un'unica pratica. Dovrei essere in regola, anche se è un lavoro fatto con i piedi..
Chissà se il "Servizio di accettatore unico" è veramente attivo!
Ad ogni modo, se proprio vogliono così una soluzione posso trovarla: a fine giornata impacchetto tutte le notifiche ricevute in mattinata dal Commercio in uno .zip, le carico nel mio gestionale SUAP e le invio alla ASL come un'unica pratica. Dovrei essere in regola, anche se è un lavoro fatto con i piedi..
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Penso che questa soluzione non vada bene, perchè non riuscirebbe a caricare il backoffice del Sistema regionale.
Occorre UNA COMUNICAZIONE per OGNI PRATICA.
Tieni poi conto che il sistema vale solo per la pratica iniziale. Tutte le integrazioni e comunicazioni successive viaggiano per PEC (il sistema non è configurato per la gestione completa ... a maggior conferma della sua incompatibilità con le norme tecniche del dpr 160).
Penso che ci saranno novità ....
Una novità la posso inserire anche io: per adesso ci hanno 'rifiutato' solo PEC di pratiche SUAP e non quelle di pratiche strettamente del Commercio.
Al momento comunque anche la procedura che dovrebbe funzionare non funziona.. prima ci doveva arrivare la conferma della registrazione al nuovo sistema (arrivata il 2 aprile) e poi quando abbiamo provato ad inviare una pratica ci ha dato errore. I nostri tecnici del CED ci stanno lavorando ma sinceramente non so dove sia il problema, se dalla nostra parte o dalla loro.
Per caso ho parlato con un tecnico di uno studio commerciale e mi ha confermato che con gli altri comuni che hanno imposto l'utilizzo della piattaforma regionale c'è un enorme confusione!
Continuo a non aver parole, io per quanto poco conti la mia opinione, resto dell'idea che la legislazione statale sia chiara e inequivocabile, se qualche Ente non accetta la Pec commette violazione di legge e la letterina che ha preparato Simone mi sembra la cosa migliore.
Ma la Regione ha forse fatto amicizia con la Corte Costituzionale volendo sottoporgli anche gli atti non aventi valore di legge ???
Ma a proposito di telematica sapete forse quali altri enti oltre alla ASL rifiutino ad oggi la Pec ??
Salutoni :D
Che io sappia nessun altro, ovviamente.
riferimento id:25741Sarei curioso di sentire altri Comuni come si stanno comportando.. se tutti si sono adeguati a questa 'imposizione' oppure no.
Per risolvere la questione temo purtroppo che ci vorrà tempo, anche se credo sarà abbastanza semplice: è sufficiente che il titolare di una PEC 'rifiutata' dalla ASL faccia ricorso per qualche sanzione che riceverà, ed ecco fatto.
Salve a tutti, mi unisco anche io alla discussione.
Noi come Suap siamo partiti a maggio dello scorso anno, seppur con difficoltà, a:
- ricevere la maggior parte delle pratiche dal front-office (solo le pratiche edilizie e qualche altro procedimento continuano ad inviarcele a mezzo p.e.c. poiché non c'è possibilità di inoltrarle tramite portale);
- inviarle, ove necessario, alla USL in modalità interoperabile.
Preciso inoltre che in alcuni casi abbiamo provveduto a dichiarare inammissibile le pratiche inoltrate a mezzo p.e.c. citando il D.P.R. n. 160/2010, la circolare del Ministero dello Sviluppo Economico n. 212434 del 24/12/2013 ed il fatto che questo Suap si è dotato di un portale per l'invio delle pratiche.
Attualmente al portale ogni utente accede tramite autenticazione informatica ma non può consultare lo stato di avanzamento della pratica come previsto dal D.P.R. n. 160/2010. Inoltre è un po' macchinoso soprattutto per firmare digitalmente la pratica.
Staremo a vedere se le cose miglioreranno con il Servizio di accettatore unico regionale. Lo spero.
Ma anche in questo caso secondo me basta un semplice ricorso da uno a cui è stata rifiutata una pec per avere molti problemi, visto che il sistema non è completamente automatizzato come richiesto dalla normativa per poter rifiutare 'a ragione' una PEC.
Ciao Fabri21,
intanto complimenti per quanto tentate di fare nell'informatizzare le procedure. E' lodevole e questa è la premessa.
Ciò detto a mio avviso è ILLEGITTIMO il rifiuto delle PEC in quanto, come hai detto tu stesso, non hai un portale CONFORME A PIENO al dpr 160 (e questa è la condizione per poter rifiutare tale sistema di comunicazione).
Io ci andrei cauto per gli effetti che può avere una dichiarazione di irricevibilità in senso negativo (Tizio può impugnare) o "positivo" (Tizio può negare di aver fatto quelle dichiarazioni e ritenere lui stesso irricevibile la PEC ad esempio se contiene dichiarazioni false.
Secondo me OGGI non esiste nessun sistema (nè esisterà a breve perchè anche l'accettatore unico regionale non prenderà le pratiche dirette a VVF, Questura, Ministero ecc..
Buongiorno.
Mi inserisco anch'io, perchè ovviamente interessata.
La ASL 3 di Pistoia sta iniziando ad inviare le comunicazioni di "restituzione pratiche SUAP inviate per PEC".
Nel nostro caso non si parla di istanza "non formalmente pervenuta" ma di improcedibilità dell'istanza.
Riporto testualmente:
[i]"Si comunica che dal 1 aprile di quest'anno questa USL darà corso esclusivamente agli endoprocedimenti ricevuti attraverso il canale telematico, per effetto della delibera RT n. 61 del 26/01/2015, che si allega per buona memoria. Pertanto la presente richiesta non è procedibile e si richiede di provvedere all'invio a mezzo del canale telematico."[/i].
Nella fattispecie concreta ciò che viene dichiarato improcedibile sono due pratiche ricevute dal SUAP nel mese di marzo ma abbondantemente prima del 31 e l'invio di un atto finale sottoscritto digitalmente e relativo ad un procedimento di A.I.A. avviato anch'esso molto prima del 31 marzo.
L'impressione è che le ASL si siano messe a "restituire" tutto ciò che dopo il 31 marzo non arriva per cooperazione applicativa a prescindere, indipendentemente dal fatto che siano pratiche vecchie, atti finali, ecc.
Sto valutando il tipo di risposta da inviare (accettasi ulteriori suggerimenti), perché la situazione temo diventerà ingestibile.