Abbiamo ricevuto l'accesso agli atti di un soggetto che sostiene che la sua qualifica sia stata utilizzata abusivamente dalla proprietà di una struttura che esercita l'attività di estetista, nello specifico denuncia il fatto di esser stata nominata nella pratica inviata al Suap direttore tecnico di questa struttura quando di fatto non esercita nessun incarico. Nel frattempo abbiamo inviato comunicazione per raccomandata al contro interessato dando 10 giorni, dopo di chè avviseremo l'altra parte per l'accesso agli atti. Se dalle verifiche risultasse che è stata nominata senza il suo consenso, a livello amministrativo cosa l'Ufficio deve fare:
- intanto mi viene in mente sanzione amministrativa ai sensi della legge regionale n.28/2004, art. 12 comma 3, per avere esercitato l'attività senza D.T.;
- ai sensi sempre della sopra citata legge regionale ai sensi dell'art. 11 comma 5 e comma 6 , diffida del comune ad adeguarsi, e in difetto di ottemperanza, il comune dispone la chiusura. Mi domando: occorre dare avvio al procedimento ? La diffida come deve esser fatta : con ordinanza o con lettera , dando quale termine per adeguarsi? La chiusura poi deve esser fatta con ordinanza dirigenziale? E infine il fatto che nella pratica suap eventualmente sia stato dichiarato un falso abbiamo l'obbligo di adire le autorità giudiziarie?Attendo conferma o integrazione.
Grazie per le consulenze che quotidianamente ci offrite, e in particolare grazie lo rivolgo ai Dott.ri Chiarelli e Marcantelli e a tutto lo Staff!
Andando a vedere l’art. 12 da te citato si evincono due sanzioni simili:
[i]2. Chiunque esercita l'attività senza il possesso dei requisiti formativi di cui all'articolo 10, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento al comune sede dell'attività di una somma da euro 3.000,00 a euro 18.000,00 e alla chiusura dell’attività.
3. Chiunque esercita l’attività senza che sia stato designato in ogni sede dell’impresa almeno un responsabile tecnico di cui all’articolo 8, comma 7 bis, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento al comune sede dell’attività di una somma da euro 500,00 a euro 3.000,00.
[/i]
La prima riguarda l’esercizio in assenza completa di requisiti. La seconda riguarda quella sede che non abbia designato un responsabile tecnico ma al cui interno operano soggetti con i requisiti. A volte non è semplice ricondurre la realtà a queste due ipotesi.
I casi dell’art. 11 che citi riguardano carenze igienico sanitarie e non il tuo caso.
Se applichi la sanzione non importa che questa sia preceduta dalla comunicazione di avvio procedimento. La notifica del verbale ha la stessa funzione. Prima di verbalizzare, però, devi far fare attività ispettiva ai VVUU e capire quale sia la situazione nel concreto di quella sede locale: c’è un RT? Hanno i requisiti, ecc.
Una volta venuto a conoscenza dei fatti agirai di conseguenza.
Se davvero hanno dichiarato il falso indicando un RT inesistente ci sono gli estremi per la notifica di reato alla procura.
Se applichi la sanzione di cui al comma 2 che ho incollato, allora dovrai disporre con provvedimento dirigenziale la chiusura dell’attività. Resta inteso che potranno presentare nuova SCIA indicando un effettivo RT.
Cito gli sviluppi della questione. Nel frattempo, la persona, i cui titoli professionali a parer suo sono stati utilizzati senza una sua autorizzazione, ha fatto accesso agli atti e estratto copia. In data successiva ha fatto pervenire al nostro ufficio e alla ditta che gestisce la proprietà della struttura una lettera dell'avvocato sostenendo che :
- la sua firma relativa alla carica di direttore tecnico è falsa e che non è mai stata apposta;
- non è mai stata assunta dalla Ditta in questione,
- non ha mai rilasciato nessuna autorizzazione in tal senso;
- i rapporti tra il soggetto e la ditta sono stati solo di collaborazione autonoma e a chiamata senza vincolo di subordinazione e solo per fare massaggi, per i quali rimetteva regolare fattura per le presenze effettuate ;
- i titoli professionali sono stati richiesti dalla ditta per giustificare la collaborazione instaurata ma senza nessun altro accordo;
Nella parte finale della lettera si invita il nostro ufficio a prendere provvedimenti e si diffida la ditta di cessare l'utilizzo dei titolo professionali del soggetto in questione che a questo punto comunica di interrompere ogni rapporto di collaborazione. La polizia municipale intanto su nostro input ha effettuato un controllo ispettivo dal quale è emerso che la struttura è chiusa in quanto lavora a chiamata e il portiere presente all'interno della struttura dice che non sa niente. Che provvedimenti possiamo prendere? Possiamo applicare la sanzione o scriviamo una nota indirizzata alla ditta dicendo che se vogliono aprire devono indicare un nuovo nominativo come direttore tecnico? Grazie mille!!
Data la delicatezza della questione io inizieri con una comunicazione di avvio procedimento. Se le vicende pregresse sono tutte da dimostrare in sede di contenzioso fra le due parti (magari la controparte può affermare il contrario e resta il fatto che esiste una SCIA potenzialmente valida fino a prova contraria), ciò che non può essere trascurato è che attualmente l'unità locale è priva di RT e quindi non può operare. La lettera dell'avvocato può essere presa come atto ufficiale agli atti da cui far derivare le conseguenze di un esercizio illegittimo in quanto mancante di RT. Dato che agli atti comunale non hai comunicazioni di cessazione o sospensione, puoi usare la comunicazione di avvio procedimento affermando che in assenza di riscontri entro il termine stabilito (7/10 giorni al massimo) l'esercizio sarà considerato a tutti gli effetti un esercizio illegittimo e sanzionato di conseguenza.