La contrattazione collettiva nel pubblico impiego tra illusioni e delusioni. Dalla legge 421/1992 al d.l. n. 138/2011 [1].
di
Armando Pozzi
Presidente del TRGA di Trento
1 °
Parlare, nell’ambito delle relazioni sindacali all’interno del mondo del pubblico impiego e, in particolare, del livello più impegnativo di esse, cioè della contrattazione collettiva è impresa ardua ed amara, poiché mette il cultore della materia di fronte all’ennesimo quadro sconfortante di un’incapacità di risolvere i problemi ovvero di risolverli in modo conforme alla diligenza, alla prudenza ed alla perizia ( non dell’esperto oin diritto sindacale, ma, assai più semplicemente ) del buon padre di famiglia.
Già la seconda grande riforma del pubblico impiego nasce dalla constatazione, da più parti fatta in dottrina e, tra gli altri, in particolare dall’amico Franco Carinci, del fallimento della legge quadro n. 93 del 1983.
http://www.giustizia-amministrativa.it/documentazione/studi_contributi/Pozzi_La_contrattazione_collettiva_nel_pubblico_impiego.htm