Decreto sviluppo: le novità in materia di contratti pubblici
Il recente “decreto sviluppo” (decreto legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito in legge 12 luglio
2011, n. 106), che ha realizzato l’ennesima disorganica incursione sul già tormentato ambito dei
contratti pubblici, ha introdotto rilevanti novità, non solo in tema di procedura negoziata nel settore
lavori, ma anche, e forse primariamente, in tema di requisiti e di clausole di esclusione. Non si
intende sottovalutare l’importanza delle novità in tema di negoziata senza previa pubblicazione di
bando di gara. Infatti, occorre ammettere che, nonostante che tali novità siano limitate al sol settore
lavori ed al sol ambito del sotto soglia, in quanto modificante i soli commi 7° e 7°-bis, dell’articolo
122 del Codice dei contratti pubblici1, gli effetti saranno sicuramente notevoli. Ciò, in quanto
l’innalzamento della soglia di ammissibilità della procedura sino ad un milione di euro
comprenderà, di fatto, gran parte dei pubblici appalti di lavori, gestiti dalle stazioni appaltanti.
Tuttavia, seppur gli effetti pratici saranno notevoli, non si può nascondere il fatto che intervenire
solo sulle soglie di ammissibilità non vuol dire dar luogo sicuramente ad una semplificazione, come
rilevato da attenta dottrina.
http://doc.sspal.it/handle/10120/1411