Come scritto in un post precedente, ho intenzione di aprire una piccola hamburgeria nel centro di Milano.
Il locale identificato ha una stanza nel piano interrato raggiungibile con una scala interna che potrebbe anche avere le caratteristiche per essere adibita a permanenza di persone (altezza sufficiente, due ampie finestre con luce naturale, un ulteriore ingresso separato sulle scale del condominio ospitante, pavimento con alveoli ...non sono sicuro si dica così). ma la mia intenzione non sarebbe quella di metterci i clienti (temo che facendo ciò non ci si possa più esimere da considerarlo un locale con somministrazione), ma mi piacerebbe mettere la cucina (+ magazzino e cella frigo), prevedendo un piccolo montacarichi interno per il cibo.
E' fattibile ? ..cosa prevede la normativa in questi casi? (immagino al minimo una grata di apertura sulle finestre, l'ovvia cappa aspirante, un adeguato impianto di condizionamento, monitoraggio fumi e adeguata illuminazione).
Potrebbe aver senso o sono costretto ad usarlo solo magazzino e cella frigo?
Grazie ancora
Dario
La norma di riferimento è il REG. CE 852/2004, il d.lgs. 81/2008 (locale interrato) e il regolamento locale d'igiene.
Devi verificare attraverso un tecnico il rispetto in particolare dell'art. 65 del d.lgs. 81/2008, il quale prevede che in caso di locali chiusi sotterranei o semisotterranei sia il datore di lavoro a provvede ad assicurare idonee condizioni di aerazione, di illuminazione e di microclima.
Inoltre nela stesura del manuale di autocontrollo dovrai dimostrare il rispetto delle norme igienico sanitarie per la gestione degli alimenti.
Qui trovi il Regolamento Locale: [url=http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/in+comune/in+comune/regolamenti_new/localedigiene]http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/in+comune/in+comune/regolamenti_new/localedigiene[/url]
ancora grazie ...la normativa è un po' una selva
riferimento id:24210scusa se torno sull'argomento, ma mi dicono se essendo ora accatastato come magazzino è preventivamente necessario un cambio di destinazione d'uso.
E' un qualcosa che una volta fatti i lavori e certificati le rispondenze alla normativa da parte di un tecnico di parte (...la mia parte) è sufficiente la SCIA o va fatta una pratica parallela presso qualche ufficio tecnico del comune con gli infiniti tempi del caso?
Grazie nuovamente
La destinazione d'uso dei locali deve essere compatibile (urbanisticamente).
Se in queli locali puoi fare somministrazione/artigiano alimentare allora con i lavori puoi chiedere al SUAP/SUE il cambio di destinazione d'uso e poi aggiornare il catasto.
perdonami, ma mi sfugge il concetto di "urbanisticamente compatibile" applicato allo specifico. Mi spiego meglio: al piano terreno lo spazio è accatastato come "negozio", il piano interrato non è accatastato come negozio ma la proprietaria ha verificato e mi ha assicurato che le caratteristiche di quel locale sono adeguate ad un suo cambio d'uso (in particolare, presenza di vespaio, l'altezza dei soffitti a 3.30 mt, la presenza di finestre di dimensione coerente alle richieste normative che grazie ad una intercapedine fanno arrivare luce esterna).
In che modo posso / chi può dirmi se questo cambio sia urbanisticamente compatibile?
..poi, al SUAP di Milano è sufficiente comunicarlo contestualmente alla SCIA e quindi "autocertificando" la correttezza della richiesta? ... oppure si corre il rischio che, pur rispettando le normativa per la predisposizione di una cucina in un locale interrato, c'è l'oggettivo rischio che venga rifiutata "a posteriori" e quindi a lavori già effettuati? ..farebbe una bella differenza !
Scusami se continuo a disturbarti
Grazie
Dario
La compatibilità urbanistica è cosa diversa dall'accatastamento.
Il consiglio è quello di incaricare un tecnico (geometra, architetto, ingegnere) che prima di preparare la pratica edilizia verifichi la fattibilità di cambiare la destinazione d'uso (urbanistica) dall'attuale (residenziale?!?) a commerciale. LA verifica va fatta verificando nelle norme del PGT cosa è possibile fare in quel locale.
Se fattibile il tecnico presenterà un'istanza edilizia per cambio di destinazione d'uso con opere (CIL, SCIA, DIA o permesso a seconda dell'intervento). Solo dopo aver chiuso la pratica edilizia potrai presentare quella per inizio attività.
Non esistendo più i pareri preventivi (ad esempio quello dell'ASL sull'idoneità dei locali) fondamentale è la scelta del professionista.