Avrei intenzione di aprire nel centro di Milano una piccola hamburgeria gourmet (..anche se cominciano ad essere un po' inflazionate). La scelta filosofica di fondo è tra approntare un locale con somministrazione (doppio bagno, spogliatoio, normative più stringenti in cucina, ecc) ovvero un locale più piccolo senza servizio ai tavoli con meno vincoli (per intenderci modello kebabbaro o piadineria) servendo direttamente i clienti al banco.
Non vorrei però che i miei clienti si riempissero di salsa fino ai gomiti mangiando un hamburger in piedi, per cui guardando locali simili ho pensato di mettere mensole e sgabelli lungo le pareti ed eventalmente un paio di tavolini con i medesimi sgabelli in mezzo alla sala
Ma la normativa lo consente? A Milano si vedono situazioni "strane" e differenti che non mi fanno capire quanto siano fattibili. Senza fare nomi, faccio due casi reali estremi. Milano zona universitaria, locale cucina regionale di recente apertura, una luce, locale rettangolare, banco a tutta parete a metà sala con dietro cucina (quindi nessun bagno per il pubblico) ..davanti al banco selva di sedie e tavolini apparecchiati con tovagliette di carta ..caso due "storico": locale di frullati, centrifughe e macedonie nel centro di milano con mensole e tanto di cartello con scritto "non mangiate appoggiati qui, che ci hanno già dato la multa"
c'è qualcuno in grado di illuminarmi sulla normativa in merito?
grazie mille in anticipo
Dario
La norma di riferimento è la L.R. n. 8/2009 "Disciplina della vendita da parte delle imprese artigiane di prodotti alimentari di propria produzione per il consumo immediato nei locali dell'azienda", ed in l'art. 2 comma 2. [i]È consentita la vendita, da parte delle imprese artigiane, degli alimenti di propria produzione per il consumo immediato nei locali adiacenti a quelli di produzione, ivi compresi gli spazi esterni al locale ove si svolge l'attività artigianale, tramite l’utilizzo degli arredi dell’azienda e di stoviglie e posate a perdere, ma senza servizio e assistenza di somministrazione[/i]
Ricordo che [i]nelle aree da sottoporre a tutela per ragioni non altrimenti risolvibili di sostenibilità ambientale, sociale e di viabilità che rendano impossibile consentire ulteriori flussi di pubblico nella zona senza incidere in modo gravemente negativo sui meccanismi di controllo, in particolare per il contrasto al degrado urbano, e senza ledere il diritto dei residenti alla vivibilità del territorio e alla normale mobilità[/i], l'attività potrebbe essere soggetta a specifica programmazione comunale: quindi in base al locale dovresto chiedere al comune se ricade in area soggetta a programmazione.
Per il resto come potrai leggere su questo forum, ci sono pareri discordanti su cosa si intenda per "arredi dell’azienda" e anche sull'obbigatorietà "di stoviglie e posate a perdere"...
Vedi qui:
[url=http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=19410.0]http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=19410.0[/url]
[url=http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=19089.0]http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=19089.0[/url]
[url=http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=20571.0]http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=20571.0[/url]
Grazie mille per la tempestività nella risposta. ...questo mi costerà un po' di più in materiale usa e getta (..comunque follia antiecologica), ma mi risparmia il costo di chi deve lavare piatti e bicchieri
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