Tutela del whisteblowing anche per il dipendente a tempo determinato
Orientamento n. 73 del 17 novembre 2014
Orientamento n.73/2014
Materia: anticorruzione
L’art. 54 bis del d.lgs. n. 165/2001 si applica a tutti i pubblici dipendenti - ivi compresi quelli assunti con un contratto a tempo determinato - che segnalano condotte illecite di cui siano venuti a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro.
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DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165
Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. (GU n.106 del 9-5-2001 - Suppl. Ordinario n. 112 )
Art. 54-bis.
(Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti).
1. Fuori dei casi di responsabilita' a titolo di calunnia o
diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell'articolo 2043
del codice civile, il pubblico dipendente che denuncia all'autorita'
giudiziaria o alla Corte dei conti, ((o all'Autorita' nazionale
anticorruzione (ANAC),)) ovvero riferisce al proprio superiore
gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in
ragione del rapporto di lavoro, non puo' essere sanzionato,
licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o
indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi
collegati direttamente o indirettamente alla denuncia.
2. Nell'ambito del procedimento disciplinare, l'identita' del
segnalante non puo' essere rivelata, senza il suo consenso, sempre
che la contestazione dell'addebito disciplinare sia fondata su
accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Qualora
la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla
segnalazione, l'identita' puo' essere rivelata ove la sua conoscenza
sia assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato.
3. L'adozione di misure discriminatorie e' segnalata al
Dipartimento della funzione pubblica, per i provvedimenti di
competenza, dall'interessato o dalle organizzazioni sindacali
maggiormente rappresentative nell'amministrazione nella quale le
stesse sono state poste in essere.
4. La denuncia e' sottratta all'accesso previsto dagli articoli 22
e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive
modificazioni.