Il SARDO è una lingua, lecito richiedere un interprete in ogni procedimento
Il sardo è una minoranza linguistica, riconosciuta dalla legge, e come tale è lecito chiedere, in ogni procedimento pubblico, "sia esso di natura amministrativa o giudiziaria, penale o civile", di essere interrogato o esaminato nella madrelingua. La Cassazione, riconoscendo questo principio, ha tuttavia respinto per una questione procedurale la richiesta.
Il principio, riconosciuto in ambito processuale avrà effetti anche in ambito amministrativo?
Può profilarsi un obbligo di produzione in doppia lingua degli atti amministrativi?
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