Buongiorno, è presente nel nostro comune una scuola di danza hip hop , gestita da una associazione sportiva dilettantistica e come tale non è tenuta a presentare la Duaap in quanto non attività imprenditoriale. Qualora L’Ufficio Attività Produttive e SUAP venga coinvolto da un privato che lamenta emissioni sonore oltre soglia, che competenze ha l’Ufficio comunale e quali strumenti dovrebbe adottare ?
Inoltre il locale in cui si svolgono le attività deve avere dei requisiti particolari in ordine a:
Destinazione d’uso, ecc?
Ringrazio anticipatamente e confido in una tempestiva risposta.
Il SUAP e l'ufficio AAPP non hanno nessuna competenza. Piuttosto, l'ufficio competente in materia di impatto acustico ha il dovere di verificare le emissioni sonore prodotte, ed adottare le misure del caso.
Le attività delle ASD possono essere svolte in locali aventi una destinazione d'uso qualsiasi, purché dotati di agibilità e in regola con i requisiti igienico sanitari
I controlli sull’inquinamento acustico sono effettuati dal Comune che può verificare almeno la regolarità documentale. APRAS o la ASL, dipende dagli accordi regionali, possono essere coinvolte dal comune al fine dei rilievi tecnici per la verifica del superamento della soglia limite.
Mi aggiungo a Massimo (ormai avevo scritto la risposta :-)
Intanto il comune potrebbe ordinare di presentare una valutazione di impatto acustico e dare seguito a tutti gli accorgimenti necessari per non recare disturbo, al fine di dare seguito all’art. 8 della legge n. 447/95 (vedi art. 9 della stessa legge) e poi, se del caso, proseguire con le sanzioni di cui all’art. 10.
Per le sanzioni sul superamento dei limiti occorre necessariamente una misurazione che dimostri il superamento.
Guarda sul sito arpas:
http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=611&s=21&v=9&c=4583&es=4272&na=1&n=10
scorri finché non trovi "inquinamento acustico"
Sulla destinazione d'uso dipende dalle disposizioni urbanistiche comunali. Se fosse un'associazione di promozione sociale allora andrebbe in deroga alla normativa urbanistica ma dubito che lo sia. Come associazione non di promozione sociale può essere soggetta agli obblighi di rispetto della destinazione d'uso che, in genere, deve essere almeno direzionale. Spesso il comune non fa distinzione ed è vero quello che dice Massimo.