Data: 2014-11-20 07:20:03

Nessun problema per le ricette in farmacia ... ma in busta chiusa

Garante della Privacy

Nessun problema per le ricette in farmacia o nelle sale d'attesa degli studi medici, ma occorre consegnarle in busta  chiusa
Necessario tutelare la riservatezza dei pazienti

[color=red]Le ricette mediche possono essere lasciate presso le farmacie e gli studi medici per il ritiro da parte dei pazienti, purché siano messe in busta chiusa. Lasciare ricette e certificati alla portata di chiunque o perfino incustodite, in vaschette poste sui banconi delle farmacie o sulle scrivanie degli studi medici, viola la privacy dei pazienti.[/color]

Con una lettera inviata al Presidente della federazione italiana medici di medici generale (Fimmg), il Presidente del Garante per la privacy, Antonello Soro, è intervenuto per sgombrare il campo da allarmi ingiustificati su presunti divieti dell'Autorità, che si sono diffusi nei giorni scorsi a seguito di articoli e lettere dei lettori apparsi su alcuni quotidiani.

Il Garante ha dunque precisato che le procedure, in vigore già da tempo, consentono  ai medici di lasciare ai pazienti ricette e i certificati presso le sale d'attesa dei propri studi o presso le farmacie, senza doverglieli necessariamente consegnare di persona. Per impedire la conoscibilità da parte di estranei di dati delicati, come quelli sanitari, è però indispensabile che ricette e certificati vengano consegnati in busta chiusa. La busta chiusa è tanto più necessaria nel caso in cui non sia il paziente a ritirare i documenti, ma una persona da questi appositamente  delegata.

Semplici regole di buon senso, queste, che permettono di rispettare la riservatezza e la dignità delle persone senza creare troppi aggravi e difficoltà né ai medici né agli stessi pazienti.

Ingiustificati anche i timori riguardo ad un particolare  "accanimento" nei controlli ispettivi del Garante nei confronti dei medici di base. Nella lettera l'Autorità ha sottolineato che l'attività di verifica, svolta a tutela della riservatezza e della dignità dei pazienti, riguarderà infatti il settore sanitario nel suo complesso - a partire dai rischi connessi alle grandi banche dati sanitarie, al fascicolo sanitario elettronico, alla telemedicina -  e non specificamente i trattamenti svolti dal singolo medico.

Roma, 14 novembre 2014

http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/3533579

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