E' possibile emettere ordinanza di divieto di somministrazione di alcolici a soggetto seguito dal Centro Igiene Mentale? A carico del predetto non risulta esserci alcuna interdizione e/o altra misura limitativa/restrittiva. Tale intervento è stato richiesto dai parenti di tale soggetto.
In caso affermativo l'ordinanza dovrà promanare dal sindaco o dal dirigente? Si ringrazia
Non ho capito se il divieto dovrebbe impedire al soggetto di SOMMINISTRARE (cioè di vendere alcolici) o di ACQUISTARE alcolici presso un esercizio.
In entrambi i casi tuttavia NON E' possibile intervenire nè con ordinanza dirigenziale nè con ordinanza sindacale.
il fatto di essere seguito da un servizio di supporto per le malattie mentali non determina alcuna menomazione dei diritti civili e politici del soggetto.
Sai quante persone vanno dallo psicologo o dallo psichiatra e non per questo hanno diritti minori dei soggetti "normali".
i parenti chiedano l'interdizione e se la ottengono raggiungono l'obiettivo.
di acquistare alcolici. comunque grazie.
riferimento id:2279In ogni caso, l'ordinanza sarebbe comunque difficilmente applicabile, visto che negli esercizi chi acquista non ha da identificarsi; inoltre la validità sarebbe limitata al territorio comunale, e il soggetto potrebbe ugualmente consumare alcolici comprandoli in supermercati.
Giustissimo puntualizzare che essere seguito da una struttura non riduce i diritti. Alla radice, si deve porre l'ulteriore questione di come sia arrivato a essere seguito
http://www.regione.veneto.it/c/document_library/get_file%3Fuuid%3D01c7c987-8237-4069-a876-ff3d99abd5e4%26groupId%3D10793&rct=j&frm=1&q=&esrc=s&sa=U&ved=0ahUKEwitqfv_pdvLAhWDzxQKHdSAA68QFggeMAI&usg=AFQjCNFLaYQfFIvo93jjWPPPD_ulraXpuQ
Se l'ha richiesto lui spontaneamente tutto ok, altrimenti la segnalazione deve riguardare patologie gravi e non tutto ciò che arbitrariamente sia giudicato irrazionale, non esistendo nessun obbligo di agire razionalmente. Moltissima ipocrisia c'è nella pretesa di convincere anziché forzare. Al soggetto si potrà inviare una pubblicità mirata dei servizi sociosanitari, mentre una convocazione da parte del medico come atto d'autorità deve essere motivato e citare la normativa di riferimento, altrimenti vale non più che l'invito a una festa. Se si parla di comunicazioni, non si potrà pari pari una volta che è lì effettuare la visita senza che neppure lo sappia.