Data: 2014-11-04 17:57:16

Ordinanza contingibile e urgente-inottemperanza

Ciao Simone,
A questo Comando di P.M. e alla Asl competente perviene un esposto a firma del titolare di un ristorante, nel quale si lamenta la presenza di cattivi odori provenienti dall’allevamento (1 vitellone e altri animali da cortile quali galline e fagiani)  posto di fronte al ristorante medesimo.
Un primo sopralluogo del servizio veterinario rileva che la struttura risulta in zona E1 ed è accatastata come deposito agricolo. Chiede pertanto al Sindaco l’emissione di un provvedimento contingibile e urgente  con le seguenti prescrizioni:
 adeguare l’altezza della stalla ad un minimo di 3,20 m;
 dotare il pavimento di adeguate cunette di scolo inclinate per le urine e per le acque di lavaggio per essere convogliate con tubature impermeabili in apposito serbatoio fuori dalla stalla;
 munirsi di attestazione di idoneità dell’acqua utilizzata per l’abbeveraggio degli animali compresi gli avicoli da cortile presenti.
Il Sindaco emette ordinanza con le prescrizioni di cui sopra concedendo 30 gg per l’adempimento.
Successivamente perviene anche l’esito di sopralluogo del S.I.S.P. dal quale risulta che la struttura in parola risulta priva di agibilità e dei prescritti requisiti igienico-sanitari per il ricovero di animali di allevamento.
Lo stesso SISP informa altresì che per quanto concerne la contestazione delle violazioni amministrative, riferite agli aspetti di competenza, procederà autonomamente.
Ora, accertato che sono già scaduti i 30 gg. concessi per l’adeguamento senza nessuna comunicazione da parte dell’interessato, quali provvedimenti deve prendere questo ufficio?  Deve essere inviata notizia di reato alla Procura della Repubblica ai sensi dell’art. 650 c.p?
Supponiamo che l’interessato ci comunichi, anche se in ritardo, che la struttura non viene più utilizzata come ricovero e allevamento di animali (magari per averli venduti), che tipo di provvedimento occorre prendere?
Grazie e saluti.

riferimento id:22598

Data: 2014-11-04 19:09:11

Re:Ordinanza contingibile e urgente-inottemperanza


Ciao Simone,
A questo Comando di P.M. e alla Asl competente perviene un esposto a firma del titolare di un ristorante, nel quale si lamenta la presenza di cattivi odori provenienti dall’allevamento (1 vitellone e altri animali da cortile quali galline e fagiani)  posto di fronte al ristorante medesimo.
Un primo sopralluogo del servizio veterinario rileva che la struttura risulta in zona E1 ed è accatastata come deposito agricolo. Chiede pertanto al Sindaco l’emissione di un provvedimento contingibile e urgente  con le seguenti prescrizioni:
 adeguare l’altezza della stalla ad un minimo di 3,20 m;
 dotare il pavimento di adeguate cunette di scolo inclinate per le urine e per le acque di lavaggio per essere convogliate con tubature impermeabili in apposito serbatoio fuori dalla stalla;
 munirsi di attestazione di idoneità dell’acqua utilizzata per l’abbeveraggio degli animali compresi gli avicoli da cortile presenti.
Il Sindaco emette ordinanza con le prescrizioni di cui sopra concedendo 30 gg per l’adempimento.
Successivamente perviene anche l’esito di sopralluogo del S.I.S.P. dal quale risulta che la struttura in parola risulta priva di agibilità e dei prescritti requisiti igienico-sanitari per il ricovero di animali di allevamento.
Lo stesso SISP informa altresì che per quanto concerne la contestazione delle violazioni amministrative, riferite agli aspetti di competenza, procederà autonomamente.
Ora, accertato che sono già scaduti i 30 gg. concessi per l’adeguamento senza nessuna comunicazione da parte dell’interessato, quali provvedimenti deve prendere questo ufficio?  Deve essere inviata notizia di reato alla Procura della Repubblica ai sensi dell’art. 650 c.p?
Supponiamo che l’interessato ci comunichi, anche se in ritardo, che la struttura non viene più utilizzata come ricovero e allevamento di animali (magari per averli venduti), che tipo di provvedimento occorre prendere?
Grazie e saluti.
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1) inviare tutto in Procura
2) chiedere ulteriore verifica alla ASL chiedendo se vi è necessità di provvedimenti interdittivi (chiusura con sigilli) o esecuziuone coattiva di attività di sanificazione ecc...
3) anche se l'interessato comunica che ha cessato l'attività il reato del 650 si è perpetrato

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