La natura giuridica del decreto che decide il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica
Abstract
Il presente contributo nasce dalla esigenza di fare il punto su di un tema in ordine al quale può ben dirsi non essersi ancora formata una opinione unanime, sia in dottrina, sia in giurisprudenza. Lo spunto principale della riflessione, invero, è dato dalla singolare circostanza che l’Adunanza Plenaria – che per antonomasia dovrebbe indicare per un lasso di tempo, non breve, un orientamento ‘omogeneizzante’ – ha significativamente mutato indirizzo in un brevissimo arco temporale: il riferimento è, evidentemente, alla radicale differenza tra la posizione assunta nella decisione n. 2131/2012 e quella presa, da ultimo, nella sentenza n. 9/2013.
Questa più recente pronuncia (cd. ‘gemella’ della n. 10/2013) offre, per così dire, il paradigma per una riflessione sul tema della natura giuridica del provvedimento con il quale si decide il ricorso straordinario al Capo dello Stato.
Con riguardo alla dottrina, per la verità espressasi sul punto non frequentemente, occorre sin d’ora riferire della non sopita contrapposizione tra i fautori della natura amministrativa del decreto decisorio, da un lato, ed i sostenitori della natura giurisdizionale del medesimo decreto, dall’altro lato. Fra gli uni e gli altri va considerata la posizione di coloro i quali, da sempre, hanno sostenuto la fondatezza della tesi cd. intermedia.
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