[left][i]gentile dott. Chiarelli,[/i]
[center]con l'approssimarsi di sagre, fiere, feste paesane e manifestazioni gastronomiche in genere, in svolgimento prevalentemente da giugno a dicembre, ho trasmesso alla ASL competente, Ordinanza Sindacale di individuazione delle aree aventi i requisiti minimi per la somministrazione di alimenti e bevande. Nella stessa viene chiaramente detto che l'ordinanza e valida un anno dalla sua emissione[i] "giugno 2015"[/i] e che eventuali modificazioni delle aree deputate a ospitare tali eventi saranno oggetto di successiva Ordinanza. Tanto è stato fatto poichè le zone di interesse sono sempre le stesse e da oltre un decennio non hanno subito modificazioni. La Asl, però, sostiene che l'Ordinanza non può essere cumulativa per manifestazione, quantunque svoltesi nella stessa area e non sarebbe conforme alle [i]"Procedure e Modalità Operative"[/i] emanate nell'anno 2009 dall'allora Direttore del Dipartimento di Prevenzione. Pertanto invita il Sindaco a revocare la già citata Ordinanza e a rilasciare [i]"attestazione d'idoneità"[/i] per ogni singola manifestazione.
[left]Stante ciò, gradire conoscere un Suo autorevole parere in ordine a quanto sopra[/left].
Cordialità
gentile dott. chiarelli
sarebbe estremamente utile conoscere il Suo pensiero in ordine alla trattazione del post che precede, atteso che il Sindaco non intende in alcun modo revocare la propria Ordinanza anzi, intende chiedere lumi ai competenti Ministeri.
cordialità
[left][i]gentile dott. Chiarelli,[/i]
[center]con l'approssimarsi di sagre, fiere, feste paesane e manifestazioni gastronomiche in genere, in svolgimento prevalentemente da giugno a dicembre, ho trasmesso alla ASL competente, Ordinanza Sindacale di individuazione delle aree aventi i requisiti minimi per la somministrazione di alimenti e bevande. Nella stessa viene chiaramente detto che l'ordinanza e valida un anno dalla sua emissione[i] "giugno 2015"[/i] e che eventuali modificazioni delle aree deputate a ospitare tali eventi saranno oggetto di successiva Ordinanza. Tanto è stato fatto poichè le zone di interesse sono sempre le stesse e da oltre un decennio non hanno subito modificazioni. La Asl, però, sostiene che l'Ordinanza non può essere cumulativa per manifestazione, quantunque svoltesi nella stessa area e non sarebbe conforme alle [i]"Procedure e Modalità Operative"[/i] emanate nell'anno 2009 dall'allora Direttore del Dipartimento di Prevenzione. Pertanto invita il Sindaco a revocare la già citata Ordinanza e a rilasciare [i]"attestazione d'idoneità"[/i] per ogni singola manifestazione.
[left]Stante ciò, gradire conoscere un Suo autorevole parere in ordine a quanto sopra[/left].
Cordialità
[/quote]
Ciao,
a mio avviso:
1) l'atto di ORDINANZA SINDACALE non è strumento idoneo ad individuare aree nelle quali si possono svolgere manifestazioni, sagre e fiere.
2) o queste sono individuate nel piano/regolamento comunale (CONSIGLIO) o non si individuano e si gestiscono le domande volta per volta
Se il Sindaco ha inteso adottare l'ordinanza per "legittimare" le attività che si svolgono in loco SBAGLIA nel senso che ogni impresa (o l'organizzatore per tutti) deve comunque presentare NOTIFICA SANITARIA con dimostrazione dei requisiti igienico-sanitari specifici. L'ordinanza non ha effetti abilitativi ed anzi, ai sensi della legge 689/1981, il rischio è che l'ASL emetta sanzione a carico del Sindaco.
Se l'ASL ha inteso dire che il Sindaco deve fare una ordinanza per ogni manifestazione con questo legittimando gli operatori SBAGLIA ANCHE LA ASL. Non esistono più le autorizzazioni sanitarie nè tantomeno le ordinanze con analogo effetto abilitativo.
Cosa farei io:
1) per ogni manifestazione l'organizzatore presenza NOTIFICA SANITARIA da inviare alla ASL
2) eventualmente il Comune adotta una DELIBERA DI GIUNTA generale con la quale approva il "programma di massima" delle iniziative