Data: 2014-10-04 09:37:55

Sosta vietata la notte???

Un Comune acquisisce un'area e la trasforma in parcheggio pubblico all'interno del centro abitato, ma permette la sosta solamente nelle ore diurne, vietandola dalle 22:00 alle 07:00.

E' legittima un'ordinanza del genere?

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Data: 2014-10-04 17:34:56

Re:Sosta vietata la notte???

LA legittimazione di un'ordinanza la si può evincere esclusivamente avendo conoscenza dell'atto stesso: l'aspetto più rilevante è la motivazione dell'ato.
Se l'atto è motivato adeguatamente relativamente al perseguimento di un interesse pubblico, allora l'ordinanza sarà legittima.

Quindi, l'aver vietato la sosta nelle ore notturne deve essere supportato da un valido motivo, posto a tutela di un interesse pubblico. Altrimenti l'atto è illegittimo



Un Comune acquisisce un'area e la trasforma in parcheggio pubblico all'interno del centro abitato, ma permette la sosta solamente nelle ore diurne, vietandola dalle 22:00 alle 07:00.

E' legittima un'ordinanza del genere?
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Data: 2014-10-04 21:12:01

Re:Sosta vietata la notte???

Concordo con il Dott. Massavelli.

Bisognerebbe vedere l'atto.
Difficile però motivare un divieto nelle ore notturne... rispettando il principio di PROPORZIONALITA'...

Le ordinazne che non rispettano tale principio, sono annullabili.

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Data: 2014-10-05 06:43:49

Re:Sosta vietata la notte???

Concordo con chi è intervenuto ed aggiungo che A SOSTEGNO dell'eventuale ordinanza occorre dire che:

1) ci troviamo di fronte ad un AREA PUBBLICA, di proprietà dello stesso Ente, il quale oltre che nell'esercizio dei poteri "pubblicistici" di regolamentazione del traffico può esercitare i poteri PRIVATISTICI di gestione dell'area (A MENO CHE non si tratti di standard urbanistici)
2) una delle possibili motivazioni può vertere sull'impossibilità di controllare l'area in orario notturno (anche in relazione a possibili furti, danneggiamenti o violazioni del codice della strada), in questo caso però occorrerebbero delle possibili minacce o dei precedenti
3) ovviamente suggerirei all'Ente di adottare una ordinanza NON sine die ma temporanea (es. 6 mesi) al termine dei quali verificare i risultati e poi non riadottarla o confermarla

Diciamo che la strada è percorribile ... FONDAMENTALE la motivazione

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Data: 2014-10-05 10:45:36

Re:Sosta vietata la notte???

Sul tema della proporzionalità delle ordinanze, sebbene su temi diversi dal CdS, segnalo:

... la sentenza del T.A.R. Lombardia, Brescia, Sez. I, 9 dicembre 2013, n. 1102, che ha dichiarato sproporzionata e quindi illegittima l'ordinanza emanata dal Comune di Sirmione che imponeva di non consumare sul posto nelle aree pubbliche del centro storico alcuni tipi di alimenti, al fine di tutelare il decoro urbano. Il TAR ha pertanto accolto il motivo di ricorso, incentrato sulla violazione del principio di proporzionalità e adeguatezza nell'esercizio del potere amministrativo precisando che tale principio discende dall'ordinamento Europeo, e implica (...) che l'intervento pubblico debba essere in grado di assicurare il raggiungimento del risultato avuto di mira e non andar oltre quanto necessario a raggiungerlo. Con formulazioni sostanzialmente identiche, la giurisprudenza nazionale, per tutte C.d.S. sez. V 14 aprile 2006 n. 2087, ma conforme, ad esempio, è anche TAR Lazio Roma 12 luglio 2006 n. 10485, afferma poi che il principio di proporzionalità e adeguatezza obbliga la pubblica amministrazione ad adottare la soluzione idonea ed adeguata, comportante il minor sacrificio possibile per gli interessi compresenti. Tale principio è stato applicato in particolare a fattispecie analoghe a quella per cui è causa, relativi a misure limitative in senso ampio, come le restrizioni al traffico automobilistico, che C.d.S. sez. V 11 dicembre 2007 n. 6383 considera legittime solo ove non eccessivamente gravose, e i vincoli per servitù militari, che il TAR Puglia Lecce 6 luglio 2006 n. 3841 ammette solo ove si dimostri la necessità nell'interesse della difesa nazionale della specifica limitazione adottata.
L'emanazione delle ordinanze extra ordinem è pertanto illegittima laddove venga dimostrato che la P. A. avrebbe potuto adottare misure ordinarie diverse, con un minor sacrificio degli interessi dei privati o comunque dei soggetti coinvolti, ma parimenti efficaci. Il Consiglio di Stato, con sentenza 15 aprile 2003, n. 1990, ha infatti precisato che le ordinanze contingibili e urgenti devono far fronte alle situazioni di pericolo utilizzando, ove possibile, misure che salvaguardino l’interesse pubblico con il minor sacrifico di quello privato, e sono illegittime per vizio di merito se adottino misure sproporzionate, nel senso che impongano un sacrificio della proprietà privata eccessivo rispetto alla salvaguardia del pubblico interesse, raggiungibile con misure alternative.
E' pertanto illegittima l'ordinanza che impone un sacrificio privato eccessivo qualora la salvaguardia dell'interesse pubblico può essere raggiunta attraverso misure alternative.

E' invece stata ritenuta legittima, in quanto rispetta il principio di proporzionalità e contiene un'effettiva e adeguata comparazione degli interessi, l'ordinanza con cui il Sindaco di Fasano ha vietato il passaggio su strada di greggi, al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini, individuati nella diffusione di malattie a causa della prolificazione di insetti, nella necessità di garantire il decoro urbano e di evitare incidenti con i veicoli e i danni a persone o cose. Secondo il giudice, poiché risultava provato in giudizio che il ricorrente poteva raggiungere il pascolo attraverso un percorso alternativo, non è apparsa illogica o arbitraria l’ordinanza in questione (TAR Puglia-Lecce, Sez. I, sentenza 14.12.2011 n. 2085).

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