Secondo la L. 337/1968
"La concessione delle aree comunali deve essere fatta direttamente agli esercenti muniti della autorizzazione del Ministero del turismo e dello spettacolo, senza ricorso ad esperimento di asta."
Secondo questa norma quindi si potrebbe, deduco, assegnare direttamente ed in modo di fatto arbitrario ai vari esercenti la concessione degli spazi. Ho visto che alcuni Comuni invece fanno delle graduatorie...
Che fare?
Ti allego un protocollo di intesa fra ANCI e Associazioni. Puoi prendere spunto. Asta no, ma criteri in linea con la Bolkestein sì. in caso di domande concorrenti occorre formare una graduatoria e prevedere una procedura imparziale.
Questo tipo di attività, infatti, non è esclusa dall’applicazione della Bolkestein. Molti comuni (per non dire tutti) presentano una regolamentazione in linea con le bozze di cui all'allegato. E' necessario, quindi, correlare il tutto.
L’art. 16 del d.lgs. n. 59/2010 (attuativo della direttiva Bolkestein) prevede, che in caso di procedure di selezione correlate ad un’attività necessariamente contingentata (suolo pubblico), tali procedure possono tenere conto di considerazioni di salute pubblica, di obiettivi di politica sociale, della salute e della sicurezza dei lavoratori dipendenti ed autonomi, della protezione dell'ambiente, della salvaguardia del patrimonio culturale e di altri motivi imperativi d'interesse generale conformi al diritto comunitario.
[u]Il titolo è rilasciato per una durata limitata e non può essere rinnovato automaticamente, ne' possono essere accordati vantaggi al prestatore uscente o ad altre persone, ancorché' giustificati da particolari legami con il primo[/u]
Se per le concessioni per il commercio su area pubblica esistono dei criteri “anche” in deroga, per altre situazioni, come quella di specie, non si ravvedono i presupposti giuridici per una deroga.
Per altri spunti vedi qua:
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=6911.0