E' stata inoltrata una richiesta da parte di un associazione di hobbisti di occupare una parte di un piazzale per lo svolgimento di mercatino e dove vorrebbero se possibile, inserire alcuni produttori agricoli.
come si potrebbe autorizze una manifestazione di questo genere?
dovrebbero per prima cosa chiede l'occupazione del suolo pubblico ma poi?
quancuno ha idea di come potersi comportare?
grazie dell'aiuto.
Alcuni spunti:
[url=http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=9944.msg19170#msg19170]http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=9944.msg19170#msg19170[/url]
e ultimo post di Simone qui [url=http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=20932.msg39517#msg39517]http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=20932.msg39517#msg39517[/url]
ti ringrazio della risposta, ma come sempre mi rimane un dubbio.
la richiesta che è stata mandata al comune non è su nostra domanda ma è questa associazione che chiede di potere fare solo per questo giorno questa manifestazione.
ora per fare un esempio sarebbe come se un circo chiede l'utilizzo della piazza per fare uno spettacolo (chiede quidi un occupazione suolo pubblico).
in questo caso è un associazione di hobbisti, si puo pensare ad una similitutide?
ti ringrazio della disponibilità.
Buongiorno.
Approfitto del Post per porre all'attenzione la questione della "vendita" da parte degli Hobbisti.
La Regione Lombardia, rispetto alla questione, si è espressa in merito? Io non ho trovato alcuna normativa che disciplini la figura dell'hobbista. Deduco quindi che l'hobbista non possa vendere la propria merce al pari di un commerciante ma solamente esporla. Altrimenti, commerciante e hobbista si differenziano solo per il fatto che il primo è tenuto a pagare le tasse per l'attività che svolge e il secondo no?
Grazie 1000
Per Maurizio: la prassi è la mera concessione del suolo pubblico, giustificata dalla durata dell'evento (una giornata) e immagino dal numero di partecipanti... Attenzione alle prescrizioni, in particolare in materia di sicurezza e di igiene.
A mio avviso quanto meno devi verificare che l'associazione sia formalmente costituita.
Più corretto sarebbe che la PA preveda un regolamento per l'assegnazione delle aree per questi eventi: il rischio è che oggi è un'associazione domani sono 100.
Per Giorgio: A differenza di altre regioni (tra cui Emilia Romagna o Friuli Venezia Giulia [url=http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=2895.msg6465#msg6465]http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=2895.msg6465#msg6465[/url]) in Lombardia si parla da tempo del tema ma non ci sono norme specifiche. Quindi valgono "solo" le norme fiscali e tributarie...
Il concetto di hobbista è variegato e il tema è delicato.
Nulla vieta a un privato di vendere opere del proprio ingegno (pittura per hobby, non per professione) o beni di cui ne ha la proprietà diretta (pensa a chi vende online su siti tematici in modo non professionale). L'importante è che non lo faccia in modo continuativo, organizzato e quindi professionale.
Per "solo" norme Tributarie e Fiscali si intende, per la prima l'occupazione di suolo pubblico? Per la seconda, invece?
Gli hobbisti sono definiti all'art 7 bis dalla LR Emilia R come
"coloro che NON essendo in possesso di autorizzazione professionale e quindi iscritti al registro imprese, vendono, barattano, propongono ed espongono, in modo SALTUARIO ED OCCASIONALE, merci di modico valore". Sappiamo tutti benissimo che non sono partecipazioni saltuarie e occasionali...
Lo stesso articolo esclude espressamente dalla categoria degli hobbisti
"i soggetti dell'articolo 4 comma 2 del DLGS 114/98 (lett. h chi venda o esponga per la vendita le proprie OPERE D'ARTE, nonché quelle dell'ingegno a carattere creativo, comprese le pubblicazioni scientifiche, realizzate su supporto informatico".
Per opere dell'ingegno, rifacendomi a quanto letto nelle legge RL Emilia Romagna (pittura, scultura, pubblicazioni informatiche) non si possono far rientrare realizzazione di collanine, decoupage, bigiotteria o articoli similli. Questi dovrebbero essere considerati artigiani con obbligo di iscrizione al registro imprese artigiane.
Che ne pesate?
Non essendoci una norma specifica a favore o contro la vendita, il Comune può quindi prevedere che l'hobbista esponga solamente?
Grazie 1000
[quote]Per "solo" norme Tributarie e Fiscali si intende, per la prima l'occupazione di suolo pubblico? Per la seconda, invece?[/quote]
Intendo tutti i tributi, le imposte e le tasse previsti da norme e regolamenti: in particolare occupazione di suolo pubblico, eventuale tassa rifiuti, ... fino alla dichiarazione del reddito nell'apposita dichiarazione.
[quote]Gli hobbisti sono definiti all'art 7 bis dalla LR Emilia R come
"coloro che NON essendo in possesso di autorizzazione professionale e quindi iscritti al registro imprese, vendono, barattano, propongono ed espongono, in modo SALTUARIO ED OCCASIONALE, merci di modico valore". Sappiamo tutti benissimo che non sono partecipazioni saltuarie e occasionali...
Lo stesso articolo esclude espressamente dalla categoria degli hobbisti
"i soggetti dell'articolo 4 comma 2 del DLGS 114/98 (lett. h chi venda o esponga per la vendita le proprie OPERE D'ARTE, nonché quelle dell'ingegno a carattere creativo, comprese le pubblicazioni scientifiche, realizzate su supporto informatico".
Per opere dell'ingegno, rifacendomi a quanto letto nelle legge RL Emilia Romagna (pittura, scultura, pubblicazioni informatiche) non si possono far rientrare realizzazione di collanine, decoupage, bigiotteria o articoli similli. Questi dovrebbero essere considerati artigiani con obbligo di iscrizione al registro imprese artigiane.
Che ne pesate?[/quote]
Come scritto prima alcune regioni hanno legiferato, quindi in quelle e solo in quelle vale quanto prescrive la legge.
In Lombardia non c'è (almeno a me non risulta) una legge in materia.
Quindi valgono le norme generali.
Se per hobbista si intende il collezionista, allora questo paradossalmente per partecipare ai mercatini deve solo "esporre e scambiare", mentre su siti tematici o in privato può vendere ciò che vuole...
Se per hobbista si intende chi realizza opere di creatività ed ingegno, allora può anche vendere.
C'è poi la terza categoria: il privato che vuole vendere quanto in suo possesso... (ovviamente non acquistato per essere rivenduto come nuovo).
Capisci che qui è difficile delineare i confini.
La materia è fiscale, non amministrativa, almeno fino ad approvazione di una l.r.. Se si ha il dubbio (supportato da dati oggettivi) che un soggetto svolga professionalmente l'attività lo si segnala all'autorità competente.
Nel 2014 parlare di attività saltuaria e occasionale a mio avviso non ha molto senso... quanti giorni su 365 è "saltuario ed occasionale"?
[quote]Non essendoci una norma specifica a favore o contro la vendita, il Comune può quindi prevedere che l'hobbista esponga solamente?[/quote]
Il Comune che organizza o dà in gestione l'evento ad un'associazione può prevedere nel regolamento che sia riservato a soli soggetti che espongono e scambiano. Chi partecipa all'evento accetta questa condizione.
Mi riallaccio al tema in oggetto perchè non ho ben chiaro il concetto di "L'importante è che non lo faccia in modo continuativo, organizzato e quindi professionale". A tal riguardo, esiste un limite ben definito che possa definire la continuatività e la professionalità di colui che vende quadri (opere proprie)? Intendo dire una cifra (5000 euro annui di ricavo per esempio) oppure una percentuale rispetto al reddito principale (esempio: reddito principale 25000 annui, reddito secondario derivante da attività di hobbista 7000 annui).
Ringrazio anticipatamente
Secondo me non esiste un limite così definito. Ci sono dei limiti fiscali per la non presentazione della dichiarazione dei redditi ma nulla che dica che "lavorare" 100 giornate si debba esser considerati come hobbisti o come professionisti.
Forse si dovrebbe adottare un escamotages, adottato dalla regione Veneto (se non ricordo male), secondo il quale l'hobbista poteva partecipare al massimo ad un tot di manifestazioni all'anno. Aveva una tessera ed esauriti gli spazi sulla stessa non poteva più fare fiere o altro ...
[quote]Mi riallaccio al tema in oggetto perchè non ho ben chiaro il concetto di "L'importante è che non lo faccia in modo continuativo, organizzato e quindi professionale". A tal riguardo, esiste un limite ben definito che possa definire la continuatività e la professionalità di colui che vende quadri (opere proprie)? Intendo dire una cifra (5000 euro annui di ricavo per esempio) oppure una percentuale rispetto al reddito principale (esempio: reddito principale 25000 annui, reddito secondario derivante da attività di hobbista 7000 annui).
Ringrazio anticipatamente[/quote]
La questione è di natura fiscale e tributaria (Agenzia delle Entrate).
Un'attività svolta in modo continuativo, organizzato e quindi professionale è soggetta a P.IVA e adempimenti tipici delle attività produttive.
Allego una circolare che tratta il tema, seppur per le associazioni.