Qui di seguito esponiamo degli interrogativi che dovrebbero avere una risposta organica che miri a metterci al riparo da qualche burocrate più o meno zelante.
Poichè la crisi morde e poichè molti nostri aamici sono diventati bravini e dispongono di un certo (anche se modesto) quantitativo di prodotti agricoli da vendere direttamente, vorremmo porVi un quesito piuttosto articolato sulla vendita diretta.
La vendita diretta si svolgerebbe con due modalità: vendita diretta in campo e vendita diretta in piazza in spazio predisposto appositamente dal comune.
Non vi è trasformazione, il prodotto viene venduto entro le 24 ore dal raccolto.
Secondo informazioni da noi raccolte presso ASL, comuni, coltivatori diretti, esperti vari (o finti tali) questi nostri micro-contadini dovrebbero:
- aprire partita IVA
- iscriversi a camera di commercio registro imprese
- fare la SCIA
- predisporre il manuale HACCP
Per pochi quintali di frutta e/o verdura sono proprio necessari tutti questi adempimenti?
In generale vi è una certa confusione e ad ogni domanda o quesito sembra che tutti inventino qualche passaggio in più.
Fiduciosi aspettiamo il Vostro parere e Vi ringraziamo di cuore.
stefano plona
349 1653676
Benvenuto su questo forum.
La norma di riferimento è il D.Lgs. 18/05/2001, n. 228, ed in particolare l'art.4, il quale prevede che gli imprenditori agricoli, singoli o associati, [u]iscritti nel registro delle imprese[/u] possono vendere direttamente al dettaglio in tutto il territorio italiano i prodotti provenienti in misura prevalente dalle rispettive aziende, osservate le disposizioni vigenti in materia di igiene e sanità.
Sono previste 4 possibilità di vendita per cui serve una comunicazione al SUAP.
Caso 1: vendita diretta dei prodotti agricoli in forma itinerante: comunicazione al comune del luogo ove ha sede l'azienda di produzione;
Caso 2: vendita al dettaglio esercitata su superfici all'aperto nell'ambito dell'azienda agricola, nonché per la vendita esercitata in occasione di sagre, fiere, manifestazioni a carattere religioso, benefico o politico o di promozione dei prodotti tipici o locali, non è richiesta la comunicazione di inizio attività.
Caso 3: vendita al dettaglio non in forma itinerante su aree pubbliche o in locali aperti al pubblico, serve comunicazione indirizzata al sindaco del comune in cui si intende esercitare la vendita. Se in particolare si intende svolgere la vendita al dettaglio su aree pubbliche mediante l'utilizzo di un posteggio allora la comunicazione deve contenere la richiesta di assegnazione del posteggio.
Caso 4: vendita diretta online (commercio elettronico), comunicazione al comune del luogo ove ha sede l'azienda di produzione.
In tutti i casi serve la notifica sanitaria (SCIA mod, A).
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Hobbisti, occasionalità e controlli - commento a parere Agenzia Entrate - 6/2
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