Data: 2014-08-04 09:59:59

requisito vendita alimenti

Salve,
vorrei sapere se si può considerare valido come requisito professionale per la vendita di alimenti un corso di studi contenente le seguenti materie: Chimica
Igiene, Puericultura ed esercitazioni
Contabilità e Statistica
Economia domestica e Tecnica organizzativa
Musica e Canto corale
Tirocinio (Psicologia e Pedagogia)
Esercitazioni pratiche di Economia domestica
Esercitazioni pratiche di Lavori femminili
Si tratta di un diploma di dirigente di comunità

riferimento id:20820

Data: 2014-08-05 15:53:15

Re:requisito vendita alimenti

Il percorso di studi contiene materie di commercio e quindi è VALIDO a condizione che sia un [color=red]diploma di scuola secondaria superiore  o di  laurea,  anche  triennale,  o  di  altra  scuola  ad  indirizzo professionale, almeno triennale[/color].
Dalle informazioni online sembra di sì:
http://it.wikipedia.org/wiki/Istituto_tecnico_per_le_attivit%C3%A0_sociali
http://www.queencentrostudi.com/scheda.asp?idprod=55&idpadrerif=51
http://www.nrpitalia.it/DiplomaIstrTecnica.php

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DECRETO LEGISLATIVO 26 marzo 2010, n. 59
Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno.

  Art. 71
  (Requisiti di accesso e di esercizio delle attivita' commerciali)
1. Non possono esercitare l'attivita' commerciale di'  vendita  e  di
somministrazione:
a)  coloro  che  sono  stati  dichiarati  delinquenti  abituali,
professionali  o  per  tendenza,  salvo  che  abbiano  ottenuto  la
riabilitazione;
b) coloro che hanno riportato una condanna, con sentenza  passata  in
giudicato, per delitto non colposo, per il quale e' prevista una pena
detentiva non inferiore nel minimo a tre anni, sempre che  sia  stata
applicata, in concreto, una pena superiore al minimo edittale;
c) coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una
condanna a pena detentiva per uno dei delitti di  cui  al  libro  II,
Titolo VIII, capo II del  codice  penale,  ovvero  per  ricettazione,
riciclaggio, insolvenza fraudolenta, bancarotta  fraudolenta,  usura,
rapina, delitti contro la persona commessi con violenza, estorsione;
d) coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una
condanna per reati contro l'igiene e la sanita' pubblica, compresi  i
delitti di cui al libro II, Titolo VI, capo II del codice penale;
e) coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, due
o piu' condanne, nel quinquennio precedente all'inizio dell'esercizio
dell'attivita',  per  delitti  di  frode  nella  preparazione  e  nel
commercio degli alimenti previsti da leggi speciali;
f) coloro che sono sottoposti a una delle misure  di  prevenzione  di
cui alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, o  nei  cui  confronti  sia
stata applicata una delle misure previste dalla legge 31 maggio 1965,
n. 575, ovvero a misure di sicurezza ((. . .));
2. Non possono esercitare l'attivita' di somministrazione di alimenti
e bevande coloro che si trovano nelle condizioni di cui al comma 1, o
hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna  per
reati contro la moralita' pubblica e il  buon  costume,  per  delitti
commessi in stato di ubriachezza o  in  stato  di  intossicazione  da
stupefacenti; per reati concernenti la prevenzione dell'alcolismo, le
sostanze  stupefacenti  o  psicotrope,  ((il  gioco  d'azzardo,  le
scommesse clandestine, nonche' per reati relativi ad infrazioni  alle
norme sui giochi)).
((3. Il divieto di esercizio dell'attivita', ai sensi  del  comma  1,
lettere b), c), d), e) ed f), e ai sensi del comma 2, permane per  la
durata di cinque anni a decorrere dal giorno in cui la pena e'  stata
scontata. Qualora la pena si sia estinta in altro modo, il termine di
cinque anni decorre dal  giorno  del  passaggio  in  giudicato  della
sentenza, salvo riabilitazione.))
4. Il divieto di esercizio dell'attivita' non si applica qualora, con
sentenza passata in  giudicato  sia  stata  concessa  la  sospensione
condizionale della  pena  sempre  che  non  intervengano  circostanze
idonee a incidere sulla revoca della sospensione.
((5. In caso di societa',  associazioni  od  organismi  collettivi  i
requisiti morali di cui ai commi 1 e 2 devono  essere  posseduti  dal
legale  rappresentante,  da  altra  persona  preposta  all'attivita'
commerciale e da tutti i soggetti individuati dall'articolo 2,  comma
3, del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252.
In caso di impresa individuale i requisiti di cui  ai  commi  1  e  2
devono essere posseduti dal titolare e dall'eventuale  altra  persona
preposta all'attivita' commerciale.))
((6.  L'esercizio,    in    qualsiasi    forma    e    limitatamente
all'alimentazione umana, di un'attivita' di  commercio  al  dettaglio
relativa al settore merceologico  alimentare  o  di  un'attivita'  di
somministrazione di alimenti e bevande e'  consentito  a  chi  e'  in
possesso di uno dei seguenti requisiti professionali:))
a) avere frequentato con esito positivo un corso professionale per il
commercio, la preparazione  o  la  somministrazione  degli  alimenti,
istituito o riconosciuto dalle regioni o dalle province  autonome  di
Trento e di Bolzano;
((b)  avere,  per  almeno  due  anni,  anche  non  continuativi,  nel
quinquennio precedente, esercitato in proprio attivita' d'impresa nel
settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e
bevande o avere prestato la propria opera, presso  tali  imprese,  in
qualita'  di  dipendente  qualificato,  addetto  alla  vendita  o
all'amministrazione o alla preparazione degli alimenti, o in qualita'
di socio lavoratore o in altre posizioni equivalenti o,  se  trattasi
di  coniuge,  parente  o  affine,  entro  il    terzo    grado,
dell'imprenditore, in qualita' di  coadiutore  familiare,  comprovata
dalla iscrizione all'Istituto nazionale per la previdenza sociale;))
c) essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore  o
di  laurea,  anche  triennale,  o  di  altra  scuola  ad  indirizzo
professionale, almeno triennale, purche' nel  corso  di  studi  siano
previste materie attinenti al commercio,  alla  preparazione  o  alla
somministrazione degli alimenti.
((6-bis. Sia per le imprese individuali  che  in  caso  di  societa',
associazioni od organismi collettivi, i  requisiti  professionali  di
cui al comma 6 devono essere posseduti dal titolare o  rappresentante
legale,  ovvero,  in  alternativa,  dall'eventuale  persona  preposta
all'attivita' commerciale.))
((7)). Sono abrogati i commi 2, 4 e 5 ((e  6))  dell'articolo  5  del
decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, e l'articolo 2 della legge
25 agosto 1991, n. 287.

riferimento id:20820

Data: 2014-08-05 15:56:12

Re:requisito vendita alimenti


Salve,
vorrei sapere se si può considerare valido come requisito professionale per la vendita di alimenti un corso di studi contenente le seguenti materie: Chimica
Igiene, Puericultura ed esercitazioni
Contabilità e Statistica
Economia domestica e Tecnica organizzativa
Musica e Canto corale
Tirocinio (Psicologia e Pedagogia)
Esercitazioni pratiche di Economia domestica
Esercitazioni pratiche di Lavori femminili
Si tratta di un diploma di dirigente di comunità
[/quote]



Ministero dello Sviluppo Economico
DIPARTIMENTO PER L’IMPRESA E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
Direzione Generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore,
la vigilanza e la normativa tecnica
Divisione IV “Promozione della Concorrenza”
Risoluzione n. 159528 del 8.11.2010

Oggetto: Decreto legislativo 26 marzo 2010, n.59 - Quesiti su requisiti
professionali - articolo 71, comma 6.
Codesto Comune chiede se può ritenersi valido, ai sensi dell’articolo 71, comma
6, lettera b), del decreto legislativo 25 marzo 2010, n.59, il servizio prestato da un
soggetto presso un’impresa esercente l’attività nel settore alimentare o di
somministrazione di alimenti e bevande, in possesso dell’inquadramento come
“Cassiere”.
[color=red] Chiede, altresì, se ai sensi della medesima disposizione, può ritenersi valido, il
possesso del “Diploma di scuola media superiore con indirizzo Attività sociali –
specializzazione Dirigente di Comunità”.[/color]
Al riguardo, si fa presente quanto segue
Ad avviso della scrivente Direzione generale il dipendente in possesso
dell’inquadramento di “Cassiere”, potendosi in via generale considerare quale soggetto
addetto alla vendita di prodotti alimentari anche se nella fase finale, correlata alla
consegna e al pagamento dei medesimi, può ritenersi in possesso della qualificazione
richiesta.
Per quanto concerne il titolo di studio si ritiene che le materie oggetto del corso
di studio, consentono di considerarlo requisito professionale valido.
IL DIRETTORE GENERALE
Gianfrancesco Vecchio

http://www.mise.gov.it/images/stories/recuperi/Impresa_internazionalizzazione/RISOLUZIONE_159528.pdf

riferimento id:20820
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